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Autore Discussione: «Ma così si rafforzano gli ayatollah»  (Letto 2200 volte)
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« inserito:: Marzo 21, 2009, 11:59:34 am »

Il dissidente Ahmad Batebi

«Ma così si rafforzano gli ayatollah»


«Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business»
«Un errore. Gli ayatollah si sentiranno più forti, avranno ancora meno scrupoli a picchiare e manipolare le schede alle elezioni presidenziali di giugno. Barack Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business e la protezione dall'atomica sciita. L'Iran sta per fare la stessa fine della Libia: rinunciando al suo programma nucleare il colonnello Gheddafi ha salvato se stesso e condannato il suo popolo alla dittatura. Washington vuol ripetere quel giochetto con gli iraniani? Per favore, non siamo in vendita».

OBAMA NON DEVE FIDARSI - Ahmad Batebi è un'icona della dissidenza iraniana. La sua faccia da ragazzo sfrontato sulla copertina di un Economist di dieci anni fa gli costò anni di carcere. Mostrava il sangue della repressione delle proteste studentesche. Venne torturato, rischiò di morire, ma niente ha cambiato il suo istinto ribelle. Oggi è a Washington, rifugiato politico dopo una rocambolesca fuga attraverso le grotte al confine tra Iran e Iraq. Per lui, non c'è dialogo possibile con gli ayatollah al potere. «Obama deve stare attento, non può fidarsi di questa teocrazia. I mullah sono capaci di promettere una cosa oggi e dimenticarsene domani. Usano il popolo come ostaggio. Si nutrono di petrolio e lo sfruttano per influenzare gli altri Paesi. Sono guidati dal furore ideologico di una religione che si sono costruiti su misura. Nell'Islam è proibito mentire, bere alcol e mangiare maiale? Se serve, nel loro personalissimo credo, è lecito invece ingozzarsi di prosciutto, ubriacarsi e dire balle a ripetizione».

 LA DEMOCRAZIA VA ESPORTATA - I fallimenti della politica di George W. Bush non hanno demoralizzato l'ex studente Batebi. «Non basta questo discorso per capire dove vuole andare la Casa Bianca. Non si può credere che la democrazia americana possa reggere in un mondo di totalitarismi. La democrazia va esportata. D'altra parte è positivo che Obama abbia distinto tra popolo e governo, parlato direttamente alla gente, lodato l'ingegno persiano e festeggiato il nuovo anno, ma per recuperare la fiducia degli iraniani ci vuole ben altro. Noi ricordiamo bene l'appoggio Usa alla dittatura dello scià e al colpo di Stato del 1953 contro Mossadeq. E le trattative segrete con l'ayatollah Khomeini ancora in esilio o i finanziamenti all'Iraq di Saddam Hussein durante otto anni di guerra. Ora Washington vuole accordarsi con i mullah alle spalle della gente? No, spero di no». Da quando, l'estate scorsa, è scappato in America, Batebi è diventato ospite fisso di tv e radio satellitari che trasmettono in persiano da Usa e Gran Bretagna verso l'Iran. Per lui solo la rivolta popolare potrà sconfiggere la teocrazia. «I Paesi ricchi devono cancellare i contratti, porre condizioni come fecero con il Sudafrica delle discriminazioni razziali. Allora gli iraniani andranno in piazza e il regime cadrà. Altrimenti i mullah useranno qualunque mezzo per imporre al mondo la loro fede».

Andrea Nicastro
anicastro@corriere.it

21 marzo 2009
da corriere.it
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