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Autore Discussione: FACCIA TOSTA AL POTERE... e biada per il parco-buoi.  (Letto 2328 volte)
Admin
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« inserito:: Marzo 15, 2009, 10:11:31 am »

15/3/2009 (7:30) - RETROSCENA


Il premier: pronti ad aiuti straordinari
 
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
 
Da Berlusconi sì ai «progetti efficaci da subito». Pronto fondo da 9 miliardi.

Patto sul Fisco, asse tra Cisl e governo

PAOLO BARONI
ROMA


Attacco al governo? Ma quale attacco» risponde il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. E subito dopo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi aggiunge: «Emma Marcegaglia si è posta in una posizione corretta, di apprezzamento della direzione di marcia che abbiamo intrapreso». Poi scende in campo anche il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, per difendere Marcegaglia dal tentativo «maldestro e abbastanza patetico» del Pd di «arruolare» Confindustria. Il presidente degli industriali a Palermo ha usato toni molto forti per richiamare l’attenzione del governo, ma a palazzo Chigi e dintorni nessuno se ne è avuto a male. Anzi. Ieri pomeriggio Marcegaglia e Berlusconi si sono sentiti al telefono ed hanno concordato di vedersi martedì pomeriggio per fare il punto sulle misure da prendere. Dopo aver mostrato la faccia cattiva, in una nota, Confindustria ha addirittura ringraziato il premier «per la disponibilità mostrata».

E di rimando, poco più tardi, il Cavaliere ha controcambiato: «Sono convinto che una situazione straordinaria necessiti anche dell’utilizzo di strumenti straordinari». Berlusconi sa che Confindustria deve fare i conti con le difficoltà di decine e decine di piccole imprese, le più colpite dalla crisi, una rabbia che è difficile da tenere a freno, ed è disposto a chiudere un occhio di fronte a quelle che possono apparire come delle intemperanze. Il governo, ha fatto sapere ieri il premier, è pronto a valutare nuove iniziative da adottare a sostegno dell’economia e proprio per questo nei giorni scorsi ha deciso di costituire a palazzo Chigi un «fondo strategico» a sostegno dell’economia reale dotato di ben 9 miliardi di euro di disponibilità. E’ da qui che si dovrà attingere ora. «Venite a palazzo Chigi, presentate idee e progetti intelligenti - ha fatto sapere il premier - e noi li valuteremo molto attentamente. L’importante è che arrivino proposte serie, capaci di incidere immediatamente sulla ripresa, in grado di far ripartire i consumi». Si può ragionare sul fondo di garanzia per il credito alle imprese, che Confindustria vorrebbe da 5 miliardi, porte chiuse invece per richieste «demagogiche» o «irrealizzabili» come quelle avanzate in questi giorni dal Pd, dall’assegno di disoccupazione all’una tantum per i redditi più alti.

Il messaggio è chiaro, e vale sia per Confindustria come per le altre categorie, dagli artigiani ai commercianti con cui nei prossimi giorni continuerà il confronto. Intanto dal governo arriva semaforo verde per la proposta di un «patto sul fisco» lanciato a Cernobbio dal leader della Cisl Raffaele Bonanni alla Confcommercio. «Noi li sosterremo nell'elaborazione degli studi di settore più confacenti alle loro esigenze, ma loro ci devono appoggiare nella battaglia all'evasione e all'elusione fiscale, soprattutto nel ripristino della tracciabilità, per capire chi denuncia poco ma spende molto». Bonanni - dopo che già due giorni fa il leader del Pd Dario Franceschini aveva rotto il tabù evasione con la platea dei commercianti - cerca una soluzione per quel tesoro da 200 miliardi da «dividere per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti», ma anche «alle piccole imprese». Bonanni sta bene attento a scegliere le parole giuste, dice che «occorre un cambiamento di rotta» e se «la politica non ha la forza di farlo» forse si può tentare con un accordo tra «l'Italia della ritenuta alla fonte» e le piccole imprese.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dà subito il suo «sì» a Bonanni, «lavoreremo insieme» dice. «Perché dev'essere chiaro che l'evasione è una patologia che taglia trasversalmente tutta l'economia e la società» e necessita «l'impegno di tutti per contrastarla e per ridurla». Dopotutto solo un taglio alla spesa pubblica e il recupero del nero potranno portare a una «riduzione della pressione fiscale», richiesta a gran voce da Confcommercio. Ma è soprattutto il governo ad «arruolare» la proposta del leader Cisl. A parlare è il ministro Sacconi, secondo cui l'esecutivo è «assolutamente» disponibile ad accogliere questo patto. «Ciò significa anche rivedere gli studi di settore come ci siamo impegnati a fare e avvicinare le modalità di prelievo fiscale alle condizioni concrete delle imprese». Ricorda Sacconi che così si andrebbe nella direzione indicata dal premier Berlusconi, cioè di «raggiungere risultati molto maggiori nella riduzione dell'evasione fiscale, soprattutto incoraggiando una reale collaborazione tra fisco e contribuenti».

da lastampa.it
« Ultima modifica: Marzo 15, 2009, 10:15:35 am da Admin » Registrato
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