31/7/2007 (8:21) - INCHIESTA
Vacanze da prete
Le case religiose come hotel, tra preghiera, silenzio e solidarietà
GIACOMO GALEAZZI e RAFFAELLO MASCI
ROMA
Et Spiritus expulit eum in deserto», lo Spirito - dice il Vangelo di San Marco (1,12) - lo spinse verso il deserto, dove Gesù passò quaranta giorni. Il deserto, dunque: l’esperienza della meditazione solitaria, del confronto col nulla se non l’essenziale, con il silenzio, ecco l’antica novità che richiama sempre di più. Tant’è - scrive il «Messaggero di sant’Antonio» che a questo argomento ha dedicato un dossier - che «le vacanze nelle case religiose coinvolgono quasi mezzo milione di italiani l’anno», pochi se rapportati al 25 milioni di vacanzieri, tantissimi però in numero assoluto. Il sito
www.hospites.it censisce 2.908 strutture capaci di offrire una vacanza silenziosa e raccolta, di queste 37 sono abbazie, 126 monasteri e 137 conventi.
Come nel film
Single inquieti, reduci dalle nottatacce di Ibiza e adulti assillati dai telefonini, puntano al «buen retiro». L’ambizione dei più sarebbe quella di una certosa, così come appare nel film «Il grande silenzio» di Philip Groning, grande successo dello scorso inverno. Ma le certose (in Italia la più famosa è quella calabrese di Serra San Bruno) non vogliono estranei. Ci sono, però, i monasteri benedettini: «Gli ospiti che arrivano - si legge al capitolo 53 della Regola di san Benedetto - siano accolti tutti come se fossero Cristo, perché Egli dirà un giorno: “Fui forestiero e mi ospitaste”». A Subiaco tutti coloro che desiderano ritrovare se stessi, nel silenzio e nella pace, possono farlo condividendo con i monaci la preghiera, la liturgia e anche il canto gregoriano (specialità di quest’ordine). Senza trascurare alcuni comfort imprescindibili: camere da 1 a 4 posti letto, con bagno autonomo, telefono, ristorante e parcheggio interno.
Anche i Trappisti, quelli tra cui si rifugiò lo scrittore americano Thomas Merton, offrono vacanze-preghiera: al monastero delle Frattocchie (Roma) si può seguire la vita dei monaci: preghiera, lavoro, «mensa comunis» con disbrigo delle faccende domestiche. Ma anche letture e passeggiate. Dieta stretta di tv, cellulari, web e simili. «I francescani del Sacro Convento - spiega il portavoce padre Enzo Fortunato - così come tutte le famiglie religiose di Assisi, offrono un “pacchetto settimanale” sulle tracce del Poverello. Si seguono i luoghi di san Francesco e percorrendo la sua vita si ripercorre la propria. E’ un momento per fare i conti con se stessi, al di fuori del grande clamore del mondo», tra affreschi giotteschi, libri, borghi medievali e anche un bel fresco.
Per studiare
La prelatura dell’Opus Dei, in linea con il suo carattere meramente laico, propone vacanze di riflessione spirituale, associate a momenti di studio. I suoi membri, per esempio, passano almeno un mese in una full immersion teologica. Ma anche per gli altri si offrono momenti di approfondimento.
Nel castello di Carate-Urio si è appena concluso una settimana di convegno per universitari e professionisti sul tema: «Inventare il futuro. Libertà, speranza, coraggio». Economia, ecologia, etica. Ma niente chiasso mediatico e una giornata scandita da messa, preghiera, meditazione, letture. Anche a Calarossa (vicino Palermo) si è appena tenuta una «summer school» dedicata ai temi dell’etica dell’impresa e dei media. In più ci sono il mare, il silenzio, la Sicilia intorno e, ovviamente, la sveglia all’alba con preghiera, messa, eccetera. Chi ha la possibilità di spingere le proprie ferie fino a 28 settembre, potrà partecipare a un corso di «iconografia e spiritualità bizantina» nell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata (Roma), una delle pochissime realtà cattoliche di rito greco, con una biblioteca da urlo. Tra il 12 e il 19 agosto, gli scout propongono un campo interreligioso di formazione sui testi sacri cristiani, ebraici, islamici.
Campi di servizio
Scout, Azione cattolica, Comunione e liberazione e altre realtà del cattolicesimo sociale offrono un’ampia scelta di iniziative che sono spirituali e di preghiera, ma anche di solidarietà. Per Cl, per esempio, sono fondamentali le cosiddette «vacanzine»: momenti di convivenza di singoli e gruppi familiari (tra le 50 e le 100 persone) in strutture alberghiere. Giochi all’aperto, spettacoli, vita familiare, insieme con momenti di preghiera, liturgia delle ore, corsi di formazione. Il settore internazionale degli scout organizza, invece, campi di servizio e lavoro in varie zone del mondo. L’Opus Dei propone un’iniziativa in Nicaragua per la realizzazione di un ospedale.
Gli arcivescovi
Nuotate nella piscina olimpionica dell’Oratorio di San Pietro per l’arcivescovo Piero Marini; kayak ed alpinismo per il sottosegretario delle Chiese Orientali Krzystof Nitkiewicz e per l’arcivescovo coadiutore Leopoli dei Latini, Mieczysaw Mokrzycki. Il capufficio della Segreteria di Stato, Giovanni D’Ercole fa jogging sulla spiaggia di Ostia e i parchi del litorale laziale. Pietro Sigurani va in ferie al centro per l’infanzia che ha fondato in Tunisia. E l’arcivescovo di Curia, Francesco Gioia, cammina nei boschi di Montepulciano, dove lo ospitano i suoi confratelli cappuccini e, tifosissimo della Roma, gioca a calcio. Sulle orme di Sant’Agostino In vacanza sulle orme di Sant’Agostino per un corso itinerante di studi sul vescovo-filosofo di Ippona. A organizzarlo sono i padri Agostiniani di Roma con un tour operator specializzato. Tra Tunisia e Algeria, un viaggio di una settimana per conoscere la terra natale del Padre della Chiesa. Sei giorni a cavallo fra spiritualità e storia, sotto la guida di teologi e biblisti, per studiare da vicino le origini dell’autore delle «Confessioni».
da lastampa.it