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Autore Discussione: LORENZO MONDO Strage di innocenti  (Letto 2133 volte)
Admin
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« inserito:: Marzo 01, 2009, 10:40:31 am »

1/3/2009
 
Strage di innocenti
 
 
LORENZO MONDO
 
La mala sorte ha fatto registrare in un solo giorno alcuni episodi che hanno come vittime dei bambini: quasi una campionatura dei fatti di cronaca che ricorrono con sgomentante frequenza. Nel Trevigiano un marocchino ha sgozzato la convivente italiana e la loro figlioletta di 2 anni. Pare che si contendessero la bimba, che lui volesse portarla via con sé. A San Donato Milanese un egiziano ha ammazzato a coltellate il figlio di 9 anni, ha sparato alla madre e si è suicidato. Il macello è avvenuto in una sede dei servizi sociali dove l’uomo, separato dalla moglie, poteva incontrare il ragazzo una volta alla settimana. A Napoli un altro, turpe scenario. Un cinquantenne, dopo averlo riempito di botte, ha violentato un ragazzo di 12 anni. L’uomo era in attesa di processo per pedofilia, 4 anni fa aveva abusato di una bambina, eppure continuava incredibilmente ad abitare sotto lo stesso tetto.

Facciamo la tara alle rese della specie umana davanti al senso del male, ma gli episodi citati si prestano a qualche meno fatalistica, considerazione. Nei primi due casi, il delitto sembra la conseguenza di una torva pretesa di possesso nei confronti di una creatura. Ma affiora anche il rancore, atrocemente punitivo, per un legame sentimentale finito. E c’è da riflettere sulla leggerezza con cui si affronta talora una vita in comune con persone di etnie e costumi diversi. Illusioni che corrono il rischio di brutali disinganni. Non è meno sconvolgente la violenza perpetrata a Napoli. Ma qui fanno spicco, oltre a un figuro che secondo gli inquirenti «ha ben poco di umano», la lentezza e disattenzione della giustizia, la franchigia concessa a un così pericoloso criminale.

Resta il fatto che a pagare sono i piccoli, che si trovano ad avere la vita perduta o irrimediabilmente ferita: per la ferocia e la sventatezza degli adulti, per le colpevoli inadempienze della legge e degli organi di controllo. Compongono una lunga e triste carovana che non dovrebbe concedere spazio alla rassegnazione, alla pigrizia, all’inefficienza di un paese che si vuole civile.

da lastampa.it
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