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Autore Discussione: CANDIDATURE PD, BINDI, LETTA, VELTRONI, ecc.  (Letto 5050 volte)
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« inserito:: Luglio 30, 2007, 04:57:32 pm »

 2007-07-30 11:31

CANDIDATURE PD, BINDI, LETTA E VELTRONI CONSEGNANO LE FIRME

 ROMA - "Le firme raccolte rappresentano una prima mobilitazione, un volontariato e una disponibilità a lavorare anche per la seconda fase. Ne abbiamo consegnate 3.000 ma sono il triplo e questo rappresenta un segnale positivo che renderà più semplice anche la fase della ricerca delle candidature per le liste per l'assemblea costituente". Rosy Bindi, completo nero, maglia arancione e sandali in tinta, arriva sorridendo a piazza Santi Apostoli per consegnare il firme a sostegno della sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico soddisfatta - spiega ai cronisti - del risultato di consenso fin qui ottenuto. Oggi pomeriggio - fa sapere - sarà attivo su Internet il sito 'www.scelgorosy.it' per 'un Partito democratico davvero'. "Da lì - sottolinea Bindi - farò appelli a quanti vorranno sostenere la mia candidatura e i candidati delle mie liste".

BINDI: PRIMARIE PER CANDIDATI MIE LISTE - Da sempre contraria al meccanismo troppo burocratico con il quale, a suo avviso, vengono scelti i rappresentanti dell'assemblea costituente del Pd, il ministro della Famiglia Rosy Bindi annuncia che per quanto la riguarda troverà il modo di fare delle primarie per scegliere i suoi candidati nelle liste che la sostengono per l'assemblea costituente. "Abbiamo detto - osserva Bindi - che vogliamo cambiare la legge elettorale in vigore per le politiche che, a causa delle liste bloccate, mette tutto in mano alle segreterie dei partiti. Sarebbe cosa buona che anche nell'assemblea costituente del Partito democratico non si entrasse per decisione delle segreterie". "Per quanto mi riguarda - sottolinea - non corro questo rischio ma non voglio nemmeno essere io a decidere sulle mie liste. Per cui troveremo un modo per fare una sorta di primarie su questo". Un meccanismo - spiega - che avverrà attraverso dei comitati 'scelgorosybindi' e in tutti i collegi elettorali.

LETTA CONSEGNA FIRME PER CANDIDATURA - Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ha depositato al Comitato in piazza Santi Apostoli, le firme a sostegno della sua candidatura alle primarie del 14 ottobre per la segreteria del Partito democratico. Alcuni esponenti del Comitato che lo sostiene hanno depositato in mattinata tremila firme per il candidato alle primarie del Pd.

2950 FIRME PER VELTRONI - A Piazza Santi Apostoli è già stata depositata la richiesta di candidatura a segretario del Partito democratico del sindaco di Roma Walter Veltroni che correrà alle primarie in ticket con il capogruppo dell'Ulivo alla Camera Dario Franceschini. E' stato un rappresentante del comitato che sostiene Veltroni nella corsa che si terrà il 14 ottobre a consegnare questa mattina la richiesta di candidatura appoggiata da 2.950 firme raccolte in tutta Italia. A portare personalmente le firme saranno invece, questa mattina, altri candidati. Poco fa è arrivata Rosy Bindi che è salita nella sede dell'Ulivo per consegnare le firme che sostengono la sua candidatura. A norma del regolamento per le primarie, devono essere tra 2mila e 3mila. Durante la mattinata arriveranno uno dopo l'altro anche gli altri candidati.   

da ansa.it
« Ultima modifica: Agosto 04, 2007, 09:48:30 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 02, 2007, 12:17:02 am »

Colombo rinuncia al Pd:«Ignorate un'altra Italia dell'Ulivo»

Furio Colombo


La segreteria tecnica del Partito democratico ha accolto «con riserva» la presentazione delle firme per la mia candidatura. La ragione della «riserva» è che molte di quelle firme (ovvero dei moduli rituali) mi sono state inviate via fax da persone che non potevano consegnarmele di persona perché io non ho alcuna organizzazione attiva in tutto il Paese, e perché, anche nei giorni della raccolta di firme, non ho mai potuto abbandonare il Senato.

In Senato, come è noto, la presenza è costantemente obbligatoria per chi è membro della maggioranza. È un impegno che viene prima della candidatura. La candidatura, dunque, è stata sostenuta da una partecipazione volontaria e amichevole di cittadini che hanno fatto, come potevano, quel che potevano, negli ultimi caldissimi giorni di luglio e mentre molti erano già in vacanza. La complicata richiesta di certificazione è stata il più delle volte affrontata e superata (devo una particolare gratitudine ai due consiglieri comunali di Rivalta Paolo Cugini e Giorgio Rosental e al senatore Montino, consigliere provinciale di Roma, e all’avvocato Chiara Argenio di Avellino). Ma la consegna personale dei moduli, da Rovereto a Marsala, è stata spesso impossibile, i tempi troppo stretti per usare la Posta. Ora la segreteria tecnica del Partito democratico mi chiede, entro «48 ore», gli originali di ogni modulo pervenuto in fax dai vari angoli del Paese. È impossibile.

Non solo i giorni di agosto non sono i più adatti, sono anche giorni di presenza obbligatoria in Senato, con tre diverse importanti leggi da votare prima dell’interruzione estiva. Desidero far sapere ai lettori de l’Unità che ho risposto con la lettera che segue: «Nel vostro comunicato di oggi mi annunciate di avere accolto “con riserva” le firme della mia candidatura in quanto molte di esse appaiono in moduli inviati via fax, dunque fotocopiati. E mi chiedete “entro 48 ore” gli originali. Mi rendo conto che la vostra richiesta è legittima in base alle antiche regole burocratiche che questa vostra segreteria si è data, scegliendo di ignorare un’altra Italia dell’Ulivo, quella delle autocertificazioni introdotte nella vita italiana dalle leggi Bassanini. Comunque, in base a quelle regole, nel mio caso,a differenza degli inspiegabili casi Pannella e Di Pietro (esclusi per ragioni politiche da una segreteria tecnica) avete ragione. Nonostante ciò non potrò adempiere all’impegno che mi avete assegnato per le stesse ragioni che mi hanno costretto ad accettare fax da sostenitori generosi e amichevoli che però non potevano consegnarmi i moduli di persona.

La ragione è che non sono in condizioni, come è noto, di allontanarmi dal Senato. In questi giorni d’agosto, in cui del resto sarebbe arduo rintracciare in varie città italiane gli originali dei miei fax, e non avendo strutture nazionali o partitiche cui fare riferimento o da cui farmi rappresentare, continuo nel mio impegno che chiede presenza in Senato e rinuncio alla candidatura». Dedico a coloro che hanno seguito con amicizia la mia candidatura e che ricordano che mi ero candidato quando Veltroni, a cui faccio i migliori auguri, era solo in campo, due riflessioni che nascono da questa utile esperienza che ora si chiude.

La prima è che c’è stata una contraddizione, certo disorientante e dannosa, tra regole complicate e vetero burocratiche e informazione quasi inesistente. L’organo tecnico del partito democratico è un oracolo oscuro che non comunica nulla e parla solo con risposte tardive che arrivano comunque solo dopo i fatti compiuti. Il numero di cittadini che avrebbero partecipato è molto più grande di coloro che hanno effettivamente risposto con il loro voto. È un peccato e una perdita per l’intera avventura. La seconda riflessione è che queste “primarie” avrebbero dovuto essere primarie “costituenti”, dunque fatte per fondare e stabilire le sue regole. Invece regole ferree bloccano il percorso all’inizio e non alla fine del lungo lavoro di costruzione di un partito. Organi tecnici decidono questioni di estrema rilevanza politica, tali da dover essere poi approvate o smentite dagli elettori. Ancora una riflessione meritano i passi successivi che mi aspetterebbero se restassi in gara. Ieri il presidente Marini ha annunciato che il Senato tornerà a riunirsi il 12 settembre. Come adesso, la presenza sarà continua. Ma sono i giorni un cui un candidato dovrebbe battere ogni angolo d’Italia in cerca della quota 47mila voti, difficile comunque. Ho già scritto che è una sorta di sport estremo, ma più difficile se la scelta della candidatura comporta l’assenza dal Senato e dunque il rischio di caduta del governo. Perciò, no. Grazie di cuore a chi mi ha dato il voto, fax inclusi.


Pubblicato il: 01.08.07
Modificato il: 01.08.07 alle ore 9.05   
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« Risposta #2 inserito:: Agosto 04, 2007, 09:47:46 pm »

POLITICA

Non vanno in vacanza i sei candidati-segretari alla guida del Pd

Entro il 20 settembre devono essere pronte le liste e i candidati nei 475 collegi

Spiagge e caffè, a piedi e nel web

Il faticoso agosto del candidato

L'agenda dei protagonisti, da quelli di "prima fascia" come Bindi, Letta e Veltroni agli outisder di "seconda", i signor nessuno o quasi, che chiedono consigli al popolo del web


di CLAUDIA FUSANI

 ROMA - Il terribile agosto del candidato segretario. A poterli seguire tutti e sei - ma perché escludere Pannella e il ragioniere Rutigliano che, fatti fuori dalla competizione, hanno promesso battaglia legale? - con una webcam verrebbe fuori uno di quei film cult di Lina Wertmuller con i titoli chilometrici... il terribile agosto del candidato segretario, ad esempio. Perché è vero che le primarie sono il 14 ottobre e che dopo agosto c'è tutto settembre. Ma è altrettanto vero che il 21 e il 22 settembre devono essere presentate le liste e vanno trovati i capolista e almeno cinque candidati per ognuno dei 475 collegi, E poi le firme, ancora migliaia di firme. Insomma, quello che è stato fatto finora è nulla e il bello deve ancora venire. Riposarsi ad agosto, quindi, impossibile.

Le preoccupazioni sono tante e anche diverse. E possono essere suddivise tra il candidato di "prima fascia" e quello di "seconda fascia". Nella prima ci sono i big, Veltroni, Letta, Rosy Bindi, chi è in politica da sempre e più o meno ha strutture, conoscenze, un nome e un ruolo pubblico da spendere in incontri e dibattiti. Anche per loro la fatica sarà tanta ma i contorcimenti non riguarderanno certamente i soldi - per dirne una - ma piuttosto chi nel grande magma del Pd sta facendo cosa e perché. Che fanno i prodiani? A che punto sono i petali della Margherita? E i Ds, il Botteghino, accetta di scomparire così? Senza colpi di coda? Duelli silenziosi di cui all'esterno i cittadini-elettori potranno percepire, forse, segni impercettibili. Duelli meno silenziosi come gli attacchi a Veltroni, da parte della Bindi e anche Letta, perchè "è l'uomo dei partiti" e colui che "si sente il tutto". Un bel gioco, però. Il Sudoku del partito democratico.

Tutt'altra storia il candidato di seconda fascia, i signor nessuno o quasi, che si lanciano nell'avventura. Mario Adindolfi, Piergiorgio Gawronski, Jacopo Gavazzoli-Schettini, loro hanno poca scelta: il web e le gambe, internet e darsi-da-fare-in-giro, col porta a porta e gli amici. Ecco qualche assaggio del terribile agosto dei candidati segretario. In ordine alfabetico.

Mario Adinolfi, dal web alla strada, in bermuda. Per il giornalista-blogger tra i più seguiti in Italia, 36 anni, sarà molto peggio che un agosto di passione. "E' vero che Generazione U si muove sul web e via internet - racconta Adinolfi - ma adesso devo andare in giro per l'Italia e incontrare le persone, trovare i capolista e i candidati regione per regione, collegio per collegio. Già di mio soffro il caldo, sapete com'è, vista la stazza...", 194 centimetri per cento e passa chili. Diciassette date solo nel mese di agosto, diciassette incontri, dibattiti, eventi "per presentarci, raccogliere simpatizzanti per le liste" e, lo dice dopo averci pensato un attimo, "raccogliere anche un po' di soldi. Siamo autofinanziati e una campagna elettorale costa". Adinolfi si propone come il candidato "di quei 28 milioni di italiani al di sotto dei 40 anni che non sono rappresentati né in politica né nelle istituzioni". Avrebbe potuto confluire in una delle tante liste per Veltroni, "ma vogliamo provare a camminare da soli, senza farci cooptare". "Si può fare" (Angelo Branduardi), è la colonna sonora della campagna elettorale. "Trecento" il film cult che racconta della battaglia di Termopoli in cui trecento spartani sconfissero un milione di persiani. I bermuda, la divisa prescelta. La cosa che lo fa andare in bestia: "Giornali e tivù parlano solo di Letta, Bindi e Veltroni. Noi non esistiamo neppure. Non è giusto, non è democratico". E' possibile seguire la cronaca della campagna elettorale sul sito www.marioadinolfi.it. Prossime tappe: Follonica, Trapani, Avezzano, Pordenone. "Faremo un film, Generation pride, colonna sonora gli U2".
 
Rosy Bindi senza tregua. L'unica donna in pista. A volte gioca con una fionda, perchè si sente biblicamente Davide contro Golia. Con una media di un dibattito e un incontro ogni tre giorni, da un capo all'altro dell'Italia, il ministro della Famiglia passa da feste dell'Unità (Castiglion del Lago, Umbria e la casalinga e confortante Sinalunga) a inaugurazioni di Comitati "ScelgoRosy" (Livorno) a chat-line con gli utenti del web. Appuntamento clou di un agosto senza tregua sarà Cortina, il 16 con un faccia a faccia con gli elettori dal titolo battagliero: "I fronti aperti di Rosy". Forzando un po' le cose, si può dire che la Bindi scelga più località di montagna e campagna e cerchi di evitare spiagge mondane e affollate. Le piace fare le cose in prima persona e metterci la faccia, senza delegare. "Non ho nulla contro gli altri candidati, dico solo che sarei un segretario di Partito democratico migliore di loro" sorride, ironica ma anche seria. Con Veltroni le piacerebbe fare un faccia a faccia televisivo. Non sopporta le liste bloccate. Annuncia "un po' di sorprese" per le prossime settimane. Rinvia i suoi fan al sito (www.scelgorosy.it) e li esorta a "farsi avanti per le liste".

Jacopo Gavazzoli-Schettini e un consigliere molto speciale: Tancredi, 9 anni. E' stato uno dei primi a mettersi in gioco, forse anche prima di Veltroni. Si è messo in ferie "fino alla mezzanotte del 14 ottobre" e si è rimboccato le maniche. Quarantadue anni, laurea e master in economia, lo hanno etichettato come "finanziere", ma "in realtà sono un economista". La famiglia vive a Firenze, lui lavora a Bruxelles dove si occupa di dare il rating etico, la votazione morale, alle imprese. Esistono una serie di parametri internazionali stabiliti da Onu e Ocse che stabiliscono se un'impresa rispetta principi etici oppure no. Se produce sfruttando il lavoro degli altri o se c'è conflitto di interesse. Chi ha dietro? "I quarantenni-professionisti che vivono all'estero e non hanno possibilità di lavorare come vorrebbero in Italia. Siamo tanti" dice. In realtà la sua tournée comincerà a settembre. Adesso è in Sicilia con "dodici amici e consiglieri, il cuore del comitato elettorale". "Per ora ci siamo preoccupati delle firme - spiega Gavazzoli - d'ora in poi ci occuperemo della fase-2, la liste. Dalla prossima settimana abbiamo messo in programma sei ore di lavoro al giorno per programmare, decidere, farsi venire idee". Primo consigliere è Tancredi, suo figlio, nove anni. Graditi contributi e suggerimenti esterni (www.jacopo-g-schettini.eu).

Piergiorgio Gawronski, candidato antispreco - Cinquanta anni, economista dello sviluppo, incarichi all'Ocse a Parigi e a Ginevra, specializzato nei rapporti tra il nord e il sud del mondo. Ben prima di Enrico Letta, si è candidato su You Tube, nove minuti di discorso, un ritornello fisso: cancellare gli sprechi, tagliare i costi della politica, liberalizzare la società. Attenzione, dice, "i meccanismi partitocratrici ingombrano anche queste primarie". Quando gli inventori del partito democratico parlano di "salutare casino" nel definire quello che accade in queste settimane, si riferiscono anche a personaggi come Gawronski, inaspettati, ingestibili, non catalogabili. Outsider. Per ora la sua arma è il sito (www.gawronski.it). Si presenta in pubblico martedì 7 agosto a Roma ospite del Palazzetto delle carte geografiche (via Napoli 36, ore 11). Lancia un appello dal sito: "Prepariamoci a costruire Liste Gawronski in tutta Italia. Da solo non posso fare nulla. Se ci muoviamo insieme, possiamo cambiare il Pd".

Le spiagge di Enrico Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è sicuramente un candidato di prima fascia. Va detto però che si darà da fare come un outsider. Nei prossimi venti giorni, calcherà sette diverse spiagge per incontrare sconosciuti e conoscenti, simpatizzanti e avversari, mica lo sai chi incontri in spiaggia. Si chiama "Sette temi per sette spiagge. Conversazioni d'estate intorno all'Italia". La prima è domani, Cosmopolitan beach, Tirrenia, provincia di Pisa, ore 18, titolo: "Missione natalità", nascite, figli, futuro, un tema molto caro a Letta che ne ha fatto il manifesto della sua campagna elettorale. Così in ciabatte e costume, al massimo un pareo o un bermuda, e tra gli ombrelloni Letta - che si è candidato dal web (www.enricoletta.it) - si andrà a confrontare con l'Italia che ancora, forse, non ha ben chiaro cosa sia questo partito democratico. Prossime tappe: Marche, Sicilia, Lazio, Campania, Lago di Garda. Un terribile agosto, appunto, che arriva dopo mesi di trattative su pensioni, scalini, scaloni, welfare, tesoretto. Il 26 agosto poi è già tutto fissato per Drò, in Trentino, la riunione annuale - è la terza - del gruppo dei giovani imprenditori di "Vedrò".

La gioiosa macchina elettorale di Walter Veltroni (e Dario Franceschini). Il candidato numero 1 s'è preso due settimane di tregua. C'è da scommettere imposte dalla moglie. Comunque è volato alle Maldive per essere lontano fisicamente da tutto almeno per quindici giorni. Anche super-Walter è umano e deve poter riposare ogni tanto. Ma persino l'atollo sperso nell'Oceano Indiano è una distanza superabile a colpi di clic. Così tramite il sito www.lanuovastagione.it il candidato è sempre qui. Parla, scrive, discute. Era già sull'atollo quando ha presentato i 21 delegati-garanti-custodi regionali e li ha ringraziati, da Scalfaro a Fresu, da Clara Sereni a Sandra Bonsanti. Per lui e con lui, in questi giorni di assenza fisica, parlano tutte le faccette sorridenti che trovate sul sito, il suo staff. Una gioiosa, onnipresente, potente macchina elettorale che non lascia mai solo il cittadino-elettore.

(4 agosto 2007) 

da repubblica.it
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