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Autore Discussione: Oreste Pivetta Romiti in punta di penna  (Letto 2389 volte)
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« inserito:: Febbraio 16, 2009, 11:36:14 pm »

Romiti in punta di penna

di Oreste Pivetta


A ottantasei anni suonati, Cesare Romiti, finalmente «accomodante» (soprattutto nei confronti di se stesso),come confessa di non essere mai stato,consegna le sue memorie a un’intervista in pantofole e in punta di penna al Sole24ore. Non fa i nomi delle donne di cui si era innamorato o dei politici che avevano cercato di allungare le mani su Rcs. Su altre cose corre oltre, ad esempio sulla cacciata di Vittorio Ghidella,il vero stratega torinese dell’auto (per ragioni che non può rivelare). Sorvola su Tangentopoli. Neppure accenna alla politica sua in Fiat, che condusse allo scontro con il sindacato, ai licenziamenti,alle marce silenziose, quando Berlinguer parlava ai cancelli di Mirafiori.

Un’epoca lontana, immagini indimenticabili tra quanti vogliono ricordare,notizie che sarebbero utili a ricostruire una vicenda che allora andò nella direzione imposta da Romiti e condusse a risultati,pochi anni più avanti, non proprio brillanti,nel segno della diversificazione, nel bene della famiglia, diversificazione che Sergio Marchionne dovette raddrizzare per salvare l’azienda, ritrovandone il cuore manifatturiero.

Sarebbe bello riascoltare Romiti,anche alla luce di quanto di brutto sta accadendo. Romiti non dimentica la firma sull’Unità a sostegno del presidente Napolitano, deplora il gran chiasso attorno alla fine di Eluana Englaro. «La cosa che più ha indignato sono stati i commenti volgari dei politici». Qualcuno in particolare?«Quando si è detto che Eluana avrebbe potuto avere un figlio». Parole (di Berlusconi) che non si dimenticano.

A proposito di Carlo De Benedetti, altro recente pensionato illustre,rievoca l’insofferenza. Lo definisce rivale, svela che «certe sue operazioni» non lo convincevano. Quali? Acqua passata. Poche altre frecce: contro Umberto Agnelli (avversario tra le mura di casa), Bazoli (dentro Rcs),persino contro Marchionne,che non ha mantenuto la promessa d’invito a pranzo.

La più pungente contro Paolo Mieli, ma citando Giovanni Agnelli: «Mieli? È come la saponetta che uno tiene quando si fa la doccia. Ti sfugge sempre di mano». Non solo Mieli.


16 febbraio 2009
da unita.it
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