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Autore Discussione: Guglielmo EPIFANI -  (Letto 4712 volte)
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« inserito:: Febbraio 12, 2009, 12:43:05 am »

Epifani: «Basta con le cariche della polizia agli operai»

La «grande» manifestazione del 4 aprile a Roma sarà per chiedere una diversa politica industriale, per gli ammortizzatori sociali, di cui «finora non si vede traccia», ma anche a difesa del principio della carta costituzionale. È il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a intervenire sulle polemiche di questi giorni legate al caso Englaro.

Epifani invita tutti a «mantenere i nervi saldi e a comportarsi correttamente perchè nel momento in cui la crisi dilaga il Paese avrà sempre più problemi». Il leader della Cgil ha detto con forza che «è ora di finirla che la polizia carichi operai che occupano un fabbrica». «Non mi è piaciuto quello che è accaduto nella fabbrica di Pomigliano», spiega, dove tutto «si è svolto nella piena correttezza e grazie alla responsabilità dei lavoratori e dei sindacati». Il dirigente della confederazione auspica che «si riconoscesse questo ruolo nel momento in cui c'è tanto malessere e tanto disagio sociale che può anche esplodere». Dunque Epifani invita tutti alla calma e a fare le cose giuste come risolvere il problema degli ammortizzatori sociali.

Epifani ha comunque tenuto a sottolineare che lo strumento dello sciopero la Cgil lo sta usando «con attenzione estrema» in questa fase di crisi, giudicando anche un «senza senso» la divisione attuale con Cisl e Uil. È questo, ha rilevato, «che imputo a chi ha voluto portare avanti l'accordo separato. Si è voluto precipitare l'accordo per dividere». Uno «strappo grave che non si rimarginerà facilmente», ha concluso. Epifani, quindi, ha ricordato le altre iniziative di lotta che la Cgil ha messo in campo per chiedere un cambiamento di rotta nelle politiche del governo, a cominciare dalla «giornata importante» di venerdì prossimo nella quale ci saranno lo sciopero e la manifestazione di metalmeccanici e statali. In particolare, il sindacalista ha sottolineato come questa crisi riguardi tutta l'industria metalmeccanica a differenza di quanto accaduto in passato dove, per esempio, era in crisi il settore dell'auto, ma si salvava la siderurgia. Ci sarà, poi, la manifestazione dei pensionati il 5 marzo e nello stesso mese lo sciopero della scuola.

Il Pd «su alcune grandi scelte deve avere una voce chiara», dice Epifani. «Chiedo al Pd di avere le sue radici nel mondo del lavoro, recuperi la sua capacità di lettura dei processi che riguardano la condizione dei giovani, dei precari, degli anziani, perché solo di fronte ad uno schema così possiamo avere la capacità di confrontarci nel merito delle questioni. Su alcune grandi scelte deve avere una voce chiara. Di fronte ad un accordo separato - ha insistito, dunque, Epifani - deve dire con forza quello che ha detto Ciampi e cioè che non si possono fare accordi separati senza la Cgil e, aggiungo, senza la Cisl e senza la Uil». In secondo luogo, Epifani chiede al Pd di avere una «idea compiuta di come regolare il rapporto tra le organizzazioni sindacali ed i lavoratori, che richiama il grande problema di come la democrazia ritorna ad essere un punto fondamentale per tutti e non solo per la Cgil».

Ma Epifani se la prende anche con Silvio Berlusconi. «Definire la Costituzione filosovietica vuol dire dare uno schiaffo alla nostra storia e ai valori fondanti della Carta costituzionale». Il leader della Cgil commenta i giudizi del premier Silvio Berlusconi sulla nascita della Costituzione Italiana. «Abbiamo ascoltato espressioni e frasi di particolare gravità. E anche dire che si può cambiare la Costituzione con il ricorso alla piazza è una modalità che non mi piace e che credo vada contrastata con la forza necessaria», aggiunge. «Certo che la Costituzione si può cambiare, ma si cambia all'interno delle regole che la Carta prevede», spiega ancora sottolineando però come «non va cambiata la parte dei valori e dei principi che la nostra Carta prevede e che per noi sono ancora di fondamentale importanza». Le parole del premier, invece, per Epifani, danno l'idea «di voler affermare un principio del dominio del comando più che di rispettare le regole», aggiunge ribadendo le forti critiche del sindacato al ddl sicurezza:«Le ronde sono un ritorno al passato». E in generale al governo dice: «Ci sono troppe cose che non vanno nella giusta direzione mentre non si fanno quelle che si devono fare», conclude.

11 febbraio 2009
da unita.it
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 25, 2013, 05:57:20 pm »

Care democratiche, cari democratici,

come sapete il 26 e 27 maggio si svolgeranno le elezioni amministrative per il rinnovo dei Sindaci e dei Consigli comunali e circoscrizionali (municipi) di molti comuni. In gioco cè il governo di molte città, grandi e piccole, dove si compiono scelte importanti per la vita delle persone ed il rapporto tra elettori ed eletti è spesso più vicino e quotidiano. Il nostro partito affronterà questa sfida dopo le difficili vicende nazionali delle ultime settimane, consapevole che è decisivo ridare fiducia e un futuro migliore ai cittadini trovando le risposte, anche a livello locale, per uscire dalla difficile crisi economica sociale e politica dentro la quale siamo. Per la prima volta, in questa tornata elettorale, i cittadini dei comuni superiori ai 5000 abitanti potranno esprimere due preferenze (anziché una, come previsto fino ad ora) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. E’ un’occasione che vi chiedo di non sprecare: la doppia preferenza serve a valorizzare il prezioso contributo delle donne nella vita pubblica, a includere competenze e punti di vista, specie in un momento come questo in cui può risultare determinante per uscire dalla grave crisi politica ed economica. La doppia preferenza consente di garantire la giusta rappresentanza ad entrambi i generi e di premiare il merito. Riprendiamo, assieme, la strada del cambiamento. Il 26 e 27 maggio votiamo Pd.


Guglielmo Epifani

« Ultima modifica: Agosto 04, 2013, 08:28:21 am da Admin » Registrato
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« Risposta #2 inserito:: Agosto 02, 2013, 11:18:05 am »

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Pd, Epifani: “Congresso entro il 2013. Berlusconi? Va battuto con la politica”

Il segretario del partito sostiene che il governo deve farsi carico della risoluzione sul conflitto di interessi. E sul fronte fiscale avverte: "Eviterei che sulla povera gente scatti l’aumento dell'Iva perché se non si riesce a impedire per salvare l’Imu non va bene"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 26 maggio 2013



“Il congresso si terrà comunque entro il 2013, è l’orizzonte che ci siamo dati”. Parola del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che ha aggiunto: “Finito il primo turno delle elezioni riuniremo i segretari delle aree metropolitane, poi abbiamo convocato la direzione per il 4 giugno e partirà il processo che ci porterà al congresso”. Epifani, intervenuto a In mezz’ora, ha detto di non sentirsi un “segretario a tempo“, anche se il suo mandato è vincolato allo svolgimento del congresso.

“Ci sono state divisioni, problemi grandissimi, difficoltà con la nostra base”, ha affermato, “ma un grande partito come il Pd ha bisogno di una guida, non può restare senza”. Il leader Pd ha detto che non intende “lavorare perché il congresso slitti ma perché il congresso lavori bene e si confronti apertamente”, chiarendo che “il mio orizzonte è il congresso dopo di che posso anche farmi da parte. Dovremo quindi decidere il partito che vogliamo, più che decidere chi sarà il nuovo segretario”.

Per quanto riguarda l’Imu, invece, Epifani ha avvertito che “se hai soldi per far tutto è un bene, se non hai soldi per far tutto la cosa più logica è che non aumenti l’Iva che colpisce chi ha i redditi più bassi e fare insieme l’operazione dell’Imu per le fasce medie e medio-basse”. Il problema, ha sottolineato, non è di parte ma di buon senso: “Se dovessi decidere io eviterei che sulla povera gente scatti l’aumento Iva perché se invece salvo l’Imu e aumento l’Iva non faccio un’operazione buona”.

Epifani ha poi parlato di Silvio Berlusconi, sostenendo che l’ex premier ”va battuto con la politica e non attraverso la scorciatoia di una legge che risale al 1957? e chiarendo che il partito deciderà sull’ineleggibilità del Cavaliere non appena insediata la giunta per le elezioni. Il problema, secondo il segretario del Pd, “andava e va affrontato alla radice”, facendo riferimento alla legge sul conflitto di interessi.

Il segretario del Pd ha avvertito infine che il governo deve farsi carico della risoluzione sul conflitto di interessi.
“Nell’ultimo ventennio all’Italia è mancata la solidità giuridica tipica delle grandi democrazie anglosassoni”, ha detto, “dove chi ha un conflitto di interessi o lo norma e lo risolve in maniera drastica, oppure non può candidarsi”.

da - http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/26/pd-epifani-congresso-si-terra-comunque-entro-2013/606549/
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« Risposta #3 inserito:: Agosto 04, 2013, 08:27:59 am »


Epifani: «Una riforma della giustizia come vuole il Pdl se la scorda»

Accuse di pressioni indebite sul Colle. Zanonato: «Unico governo che dà equilibrio». Squinzi: «Dobbiamo tenercelo»

«Il Pdl vuole buttare su di noi la responsabilità della rottura del patto di governo che invece vogliono fare loro: noi dobbiamo stare fermi a quanto abbiamo detto e prepararci a tutto». Epifani attacca la decisione di Berlusconi e dei deputati del Pdl di andare a testa bassa contro il governo delle larghe intese all'indomani della sentenza della Cassazione che conferma la condanna a Berlusconi.

LA RISSA - Non ci sta il segretario del Pd e accusa Berlusconi di pressioni indebite sul Colle: «Siamo di fronte a ricette inquietanti, se chiede al presidente della Repubblica una cosa come la grazia e tira in mezzo Napolitano è una pressione indebita». Poi Epifani intervistato alla Festa del Pd di Villalunga di Casalgrande nel Reggiano dal direttore de L'Unità, Claudio Sardo, aggiunge: «Non ci facciamo trascinare nella rissa e rispondiamo colpo su colpo se si supererà la soglia. Una riforma della giustizia come vorrebbero loro se la scordano: vogliono piegare a loro uso e consumo scelte che nè questo governo nè noi vogliamo fare». In precedenza il segretario era stato assai chiaro anche riguardo all'atteggiamento che il partito adotterà in seguito alla sentenza di condanna espressa giovedì sera dalla Corte di Cassazione nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi: «Per noi, e vale per chiunque, quando c'è una sentenza di questa natura la sentenza si rispetta e si applica».

VOTO AL SENATO - «Da questa affermazione - ha spiegato Epifani a margine di una festa del Pd a Castelfranco Emilia nel modenese - scaturiscono poi anche dei comportamenti in parlamento che siano coerenti con questa posizione, e mi pare anche una posizione di buon senso. Sarebbe anche singolare - ha concluso Epifani riferendosi a un eventuale voto del parlamento per ratificare la decadenza dell'ex premier Berlusconi - che si votasse in difformità di una sentenza della Corte di Cassazione, l'organo supremo che mette la parola fine alle sentenze e ai processi».

L'IMPEGNO DEL GOVERNO - In merito alla tenuta del governo Epifani aveva sottolineato che «Bisogna aspettare come va questa sera la riunione dei gruppi parlamentari del centrodestra, ma ribadisco che c'è un impegno preso nei confronti del paese per un governo di servizio in una crisi così pesante e drammatica che spinge a fare di più e meglio». Ma quando gli sono state riportate le parole del Cavaliere, che nel corso dell'incontro con i parlamentari Pdl ha chiesto la riforma della giustizia al più presto o il ritorno alle urne, Epifani ha affermato che «con molti se e con molti ma, qualora avesse detto questo, vuol dire che romperebbe quel patto contratto con gli italiani al momento di creare un governo di servizio». «Altro quindi che distinzione fra piano politico e giudiziario, sarebbe quello giudiziario che dipende da quello politico», ha concluso. Mentre dal canto suo il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato ha affermato che «c'è un po' di preoccupazione, ma questo rimane l'unico Governo che può coniugare sviluppo economico e equità sociale».

CONFINDUSTRIA - Un commento arriva anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che spiega: «Non ci sono alternative al governo Letta. Abbiamo un governo e non abbiamo alternative dobbiamo tenercelo e farcelo andare bene».

2 agosto 2013 (modifica il 3 agosto 2013)
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DA - http://www.corriere.it/politica/13_agosto_02/epifani-sentenza-mediaset-voto-senato_500fae24-fb98-11e2-be12-dc930f513713.shtml
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« Risposta #4 inserito:: Agosto 07, 2013, 05:30:24 pm »

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Berlusconi condannato, Epifani: “Passo indietro” e Bianconi (Pdl): “Coglione”

Il segretario del Pd al Corriere: "Non vedo altra possibilità che prendere atto della sentenza e degli effetti che produce, non ci sono strade".
Ma il vice capogruppo alla Camera: "Mi viene sempre in mente la frase di Bettino Craxi: i sindacalisti quando fanno i sindacalisti sono dei grandissimi rompicoglioni, quando entrano in politica restano dei grandissimi coglioni”.
Cicchitto: "Apre problemi e interrogativi"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 agosto 2013


La richiesta di un passo indietro a Silvio Berlusconi, dopo la conferma della condanna in Cassazione, da parte del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, scatena l’ira del Pdl. E almeno in un caso, quello del deputato Maurizio Bianconi, gli insulti: “Guglielmo Epifani, già segretario generale della Cgil e oggi segretario pro tempore del Pd, ci inonda di sciocchezze. Fra i miei colleghi di partito c’è chi si indigna o chi si arrabbia.
Io no. Mi viene sempre in mente la frase di Bettino Craxi - afferma il vice capogruppo alla Camera -: i sindacalisti quando fanno i sindacalisti sono dei grandissimi rompicoglioni, quando entrano in politica restano dei grandissimi coglioni”. Brunetta e Cicchitto invece paventano la fine delle larghe intese. ”Le dichiarazioni di Epifani tendono a incendiare il clima politico nel momento in cui bisognerebbe rasserenare il clima. Non è una provocazione ma quasi. Non abbiamo bisogno lezioni da parte da nessuno” commenta il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani intervistato da Skytg24.

“Non vedo altra possibilità che prendere atto della sentenza”. Al Corriere della Sera Epifani aveva detto che per il Cavaliere, per cui oggi si riunisce la Giunta per le Immunità che discute sulla decadenza, ”non vedo altra possibilità che prendere atto della sentenza e degli effetti che produce, non ci sono strade”. Il leader del Pd ha anche ricordato al quotidiano di via Solferino il “video di Berlusconi giovane che dice che, quando uno fosse condannato per evasione fiscale, deve fare un passo indietro”. E alla domanda se ciò è quello che l’ex premier deve fare, l’ex sindacalista risponde come sia proprio “quello che è giusto”. Insomma ci sono, sottolinea, “delle conseguenze di carattere sanzionatorio della sentenza. E su questo terreno non c’è via di uscita”.

Il Pdl contro il segretario Pd: “Irresponsabile”. Luca d’Alessandro (Pdl), segretario della commissione Giustizia della Camera, paventa anche conseguenze sull’esecutivo: ”Gugliemo Epifani è un irresponsabile e un provocatore che cerca la crisi di governo senza intestarsela”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Fabrizio Cicchitto: ‘ Epifani sapeva benissimo tutte queste cose anche prima di fare l’intesa, per cui adesso il suo, nel migliore dei casi, è un esercizio di ipocrisia e di rimozione. In secondo luogo sulla legge elettorale, come su molte altre cose, se c’è un governo c’è anche un vincolo di maggioranza possibilmente aperto anche al confronto con le forze disponibili dell’opposizione vista la materia di cui si discute. Invece Epifani afferma ‘noi partiamo dal nostro testo’ e poi aggiunge, in modo apodittico, utilizzando uno slogan già lanciato da qualcun altro nel passato peraltro con scarsa fortuna: ‘su quello tiriamo diritti’. Tiriamo diritti con chi? In sostanza questa sortita di Epifani ci sembra che apra molti problemi e interrogativi senza risolverne nessuno. In compenso essa non è un buon servizio reso né al governo né alla maggioranza”.

“Il segretario, sia pure transitorio, del Partito democratico ha esplicitamente messo in conto la fine delle larghe intese. Oltre tutto in riferimento a una questione che non è compresa nel programma di governo e su una vicenda delicata, di cui non si può non avvertire la rilevanza democratica, a seguito della quale sia Silvio Berlusconi che il Pdl hanno già escluso riflessi sul governo, assicurando la continuazione del loro impegno” scrive in una nota Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera. “Guglielmo Epifani, con le sue parole – osserva Brunetta – non ha voluto lanciare una provocazione al centrodestra, non ha cercato la rissa con noi, ha, semmai, provato a sedare quella interna al Pd, lanciando un osso alle componenti giustizialiste ed estremiste, insofferenti del governo Letta e desiderose di liberarsi al più presto da quel vincolo.
La stabilità del governo, come volevasi dimostrare, dipende dalle divisioni e dalle lotte intestine al Pd”. “Il ragionamento di Guglielmo Epifani continua a svilupparsi sulla base di una logica puramente formale che ignora la sostanza delle questioni che da decenni agitano la vita politica italiana. Senza adottare una visione di carattere storico, secondo una logica di responsabilità nazionale – afferma in una nota il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi - non usciremo mai dalle secche di una situazione senza vie d’uscita e senza vinti né vincitori”.

Dal Pd l’invito ad abbassare i toni e far proseguire il lavoro del governo.  In difesa di Epifani il capogruppo alla Camera Pd Roberto Speranza: ”Voglio rivolgere al Pdl un invito fermo e responsabile ad abbassare i toni e a evitare assurdi e del tutto inopportuni attacchi a Guglielmo Epifani. Il segretario del Pd ha affermato una verità molto semplice: che in uno Stato democratico tutti i cittadini sono uguali davanti alla leggee che le sentenze vanno rispettate, anche se sono scomode”. “‘Il programma di governo è denso di impegni, ma fra questi non figura quello di risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi. Confidiamo che le reazioni aggressive di Cicchitto e colleghi all’intervista di Epifani siano dovute – dice il vice presidente del Gruppo Pd della Camera, Andrea Martella - alla mancata comprensione che per il Pd il governo è nato e deve proseguire il suo lavoro per rispondere alle esigenze del Paese, prima fra tutti quella di uscire dalla crisi proseguendo e rafforzando gli interventi che iniziano a dare risultati. Inoltre, tutti dovremmo essere d’accordo sul fatto che non si dovrà mai più votare con il porcellum. Tutto il resto vale poco”. 

da - http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/07/berlusconi-condannato-epifani-passo-indietro-e-bianconi-coglione/678868/
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« Risposta #5 inserito:: Settembre 20, 2013, 04:52:59 pm »


Epifani: "Berlusconi sconcertante, così mette a rischio il governo"

Il segretario del Pd giudica 'irricevibili' gli attacchi del Cavaliere alla magistratura e alle istituzioni: "Si assume la responsabilità di quello che potrà avvenire".

Pdl al fianco dell'ex premier. Alfano: "Verso nuovi successi".

Di Pietro: "Anche oggi ha commesso reato".

Anm: "Forte indignazione per duri attacchi e ricostruzioni false di vicende processuali"



ROMA - "Ho trovato le dichiarazioni fatte da Silvio Berlusconi sconcertanti per i toni da guerra fredda usati offensivi nei confronti del centrosinistra" e che noi nei confronti degli avversari "non ci permetteremo mai". Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, è il primo a commentare il videomessaggio del Cavaliere. E definisce offensive oltre ogni misura le parole usate dall'ex premier contro gli avversari e le istituzioni, tanto da mettere a rischio "il futuro dell'azione di risanamento" che il governo sta portando avanti.

Il segretario Pd ritiene anche "irricevibili gli attacchi alla Magistratura e alle istituzioni": con toni così accesi "si corre il rischio di aggravare i problemi, invece serve coesione e buongoverno". Un messaggio, quello lanciato dal Cavaliere, "irresponsabile" perché mentre è in corso la crisi economica "getta benzina sul fuoco". "Da oggi in poi - avverte il numero uno Pd - Berlusconi si assumerà le responsabilità di quello che potrà accadere al governo".

Dura e indignata la reazione dell'Anm: le ''accuse'' contenute nel video messaggio ''chiamano in causa non solo la magistratura, ma lo Stato di diritto, le sue regole e le sue istituzioni: ed è a queste che la magistratura associata si rivolge per denunciare il rischio che simili attacchi possano indebolire la credibilità di tutte le istituzioni democratiche'', commentano i vertici dell'Associazione nazionale magistrati. "Tali accuse costituiscono l'ennesima, grottesca e stanca ripetizione di concetti vecchi ma non per questo meno gravi", si legge in una nota firmata dal presidente Rodolfo M. Sabelli, dal vicepresidente Valerio Savio e dal segretario generale Maurizio Carbone. "Non sono accettabili e vanno respinte con fermezza ricostruzioni false di vicende processuali che si sono svolte nel rispetto della legge e delle garanzie della difesa, come riconosciuto dalla stessa Corte di Cassazione".

Invece nessuna replica al discorso del Cavaliere arriva da Magistratura democratica: "Non siamo controparte politica di nessuno e non ci mettiamo a ribattere alle dichiarazioni di un condannato", ha detto il  segretario di Md, Anna Canepa. Canepa non ha visto il video in cui Berlusconi ha lanciato le sue accuse ai giudici in particolare alla sua corrente. Ma osserva: "La migliore difesa è mantenersi sereni; ciò attiene al nostro ruolo e alle nostre funzioni, fedeli all'idea dell'indipendenza della giurisdizione come attuazione del principio di uguaglianza".

Pd: "Come Viale del tramonto". Come Gloria Swanson, il suo video come "Viale del tramonto". Il sito del Pd ironizza sul messaggio di Berlusconi ai militanti del centrodestra in cui ha annunciato anche la rinascita di Forza Italia. Sottotitolo: "Un video non può riportare il Paese indietro di 20 anni. Guardiamo al futuro". Il responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, reputa i 16 minuti video "un esercizio ai limiti dell'eversione istituzionale. In una deriva peronista, aggredisce in maniera indegna la magistratura rea di fare solo il suo lavoro e cerca in un improbabile quarto grado mediatico di giudizio di sovvertire le verità processuali accertate".

Pdl con Silvio: "Nuova sfida per il futuro". Mentre piovono critiche e polemiche, la figlia dell'ex premier, Barbara Berlusconi, continua la battaglia in difesa dell'onore del padre anche stasera, prima di entrare nei sotterranei dello stadio Meazza in occasione di Milan-Celtic: "Alcuni fingono di non capire: se considerano Silvio Berlusconi un delinquente, perché hanno fatto con lui gli ultimi due governi?".

I parlamentari Pdl parlano di un segno di rinascita. Il presidente dei senatori, Renato Schifani, vede nelle parole dell'ex premier "un ritorno al futuro per il bene dell'Italia. Il videomessaggio di oggi del presidente Berlusconi apre una fase nuova per il popolo dei moderati, da sempre maggioranza nel nostro Paese". È ottimista il vicepremier e segretario del Pdl Angelino Alfano, che su Twitter scrive: "C'è stata Forza Italia, ci sarà Forza Italia! Si riparte, sarà un nuovo viaggio con nuovi successi".
 
Le altre reazioni. Augura a Berlusconi buona fortuna, ma ritiene che il messaggio di oggi abbia definitivamente sancito la fine di ogni ipotesi di bipartitismo Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia: "Gli auguro ogni fortuna per le sue battaglie. Resta però insuperabile la circostanza che il ritornare indietro a Forza Italia mette una pietra tombale sul progetto del bipartitismo di tipo europeo che era alla base della unificazione di Forza Italia non solo con An, ma anche con tutti gli altri soggetti politici confluiti nel Pdl". Susanna Camusso, leader della Cgil, giudica legittima la "scelta di un partito politico" di rilanciare Forza Italia, mentre per Antonio Di Pietro il Cavaliere anche oggi ha commesso un reato, quello di vilipendio alle istituzioni, per il quale l'Italia dei Valori ha già preparato un esposto che domani presenterà alla Procura della Repubblica affinché proceda penalmente nei confronti del Cavaliere "per attentato a un organo costituzionale, in particolare a quello giudiziario, per averlo squalificato mentre questo svolgeva il proprio lavoro". Patetico ed eversivo: usa questo aggettivo il Sel per commentare l'apparizione di Berlusconi: "Ma come fa il Partito Democratico a continuare a governare con lui e non avere un sussulto?" si legge in un tweet del parlamentare Nicola Fratoianni. Si scaglia, invece, contro Alfano il senatore M5S Mario Giarrusso: ''In un Paese normale un ministro dell'Interno non può dipendere da una persona condannata per fatti gravi''. Nessun forte scossone al governo, ma di certo parole che non aiutano, quelle di Berlusconi, per Gianluca Susta di Scelta Civica, che su Twitter scrive : "Le ragioni che hanno portato alla formazione del governo Letta non sono venute meno con questo videomessaggio, ma sicuramente questo linguaggio e questo attacco alla magistratura e alle forze politiche non aiutano".

Famiglia Cristiana: "Patetico, solitario y final". Parafrasando il titolo di un libro dello scrittore sudamericano Osvaldo Soriano, il settimanale cattolico 'Famiglia Cristiana' titola il suo commento online al videomessaggio di Silvio Berlusconi. Nell'articolo, si legge: "L'ultimo videomessaggio forse da uomo libero di Silvio Berlusconi non presenta particolari sorprese. Due minuti dedicati alla crisi economica, poi il solito affondo sulla giustizia. Poi la sinistra dell'invidia, del risentimento, dell'odio. Altro consumato canovaccio. Anche il fondale è sempre lo stesso dal famoso 'scendo in campo': le foto di figli e nipotini, la solita lampada, la solita libreria. Il solito cerone, i soliti capelli impomatati. Solo un po' più tirato, gli occhi incavati che fissano la telecamera mentre la voce grida ripetutamente. 'Sono innocente'".

(18 settembre 2013) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/politica/2013/09/18/news/epifani_berlusconi_sconcertate-66823721/
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