L'intervista - Giuseppe Fioroni: il Pd non rinunci a rappresentare i moderati e i cattolici
«Il leader? Ci serve un Prodi del terzo millennio»
ROMA - Giuseppe Fioroni fu democristiano, popolare, dirigente della Margherita. Oggi, punto di riferimento dei cattolici dentro il Pd.
Sulla proposta di Bersani di «nuovo Ulivo» più «alleanza democratica», è soddisfatto e preoccupato.
Soddisfatto perché?
«La riflessione di Bersani è interessante. Tutti nel partito condividiamo che si deve andare oltre il berlusconismo e che serve un governo per l'emergenza sociale».
Cosa la preoccupa?
«Vedo ancora il rischio che il Pd diventi un contenitore della sinistra progressista, rinunciando a rappresentare moderati e cattolici e affidando questo compito ad alleati futuri, come l'Udc di Casini».
Ci sono nel progetto di Bersani punti di convergenza con quello di Veltroni?
«L'urgenza di alleviare il disagio sociale e anche il profilo riformatore».
Con la sua «Lettera al Paese», Walter Veltroni si è candidato a leader del centrosinistra e i cattolici del Pd lo sosterranno?
«Non credo che Walter abbia scritto per candidarsi. L'obiettivo è dare un contributo per far vincere il Pd».
I cattolici del partito condividono la sostanza delle parole di Veltroni?
«Sì. La priorità è che Berlusconi si dimetta. Poi si deve fare un governo di responsabilità nazionale».
Veltroni propone, se c'è la crisi, un governo per fronteggiare l'emergenza e per riformare la legge elettorale.
«Prima di votare, si deve realizzare la riforma del fisco, si devono sostenere famiglie e imprese, va impedito lo sfascio di università e scuola, e avviato un federalismo solidale. Infine, si può affrontare la riforma elettorale».
Chi dovrebbe partecipare a questo governo di emergenza?
«Tutti quelli che antepongono il problema Italia al tornaconto personale o di partito».
Poi, secondo Veltroni, si dovrà andare alle elezioni con uno schieramento basato su un programma comune, senza sante alleanze o patti col diavolo.
«Il Pd deve preparare un programma di innovazione e crescita. Poi, secondo passo, cercare i compagni di viaggio».
Casini e anche Vendola, Di Pietro?
«È fondamentale cancellare il ricordo del governo Prodi del 2006: risultati straordinari, ma grande litigiosità. Stavolta occorre infondere la certezza che il progetto sarà realizzato. La terza tappa sarà trovare la guida della coalizione».
Nomi che circolano: Bersani, Veltroni, Chiamparino, Vendola...
«Prima tutti assieme dobbiamo cercare di individuare un "Prodi del terzo millennio". Un uomo che sappia parlare all'Italia profonda e laboriosa, a commercianti, artigiani, coltivatori diretti, cooperatori, professionisti».
Se questo tentativo fallisse?
«Se non riusciamo, si applica lo statuto del partito: il candidato Pd alle primarie è il segretario Bersani».
C'è sempre la tentazione dei cattolici di lasciare il Pd?
«Il Pd esiste finché ci sono dentro i moderati e i cattolici, elemento fondante del partito. Lavoriamo piuttosto per accogliere moderati e cattolici che lasceranno la destra, stretti fra il martello di Bossi e l'incudine di Fini».
Andrea Garibaldi
27 agosto 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
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