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Autore Discussione: PISANU.  (Letto 7102 volte)
Admin
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« inserito:: Febbraio 07, 2009, 10:42:53 pm »

«Malessere diffuso contro norme agghiaccianti»


di Claudia Fusani


«Quando in una democrazia consolidata un atto di responsabilità diventa un atto di coraggio, quasi eroico, vuol dire che quel paese è ridotto male». Pochi minuti dopo le quattordici il senatore Beppe Pisanu, pilastro nella storia di Forza Italia e poi del Pdl, attraversa il Transatlantico di palazzo Madama.

Hanno appena approvato il pacchetto sulla sicurezza, la Lega è in festa ma anche sul piede di guerra: mercoledì sera, grazie alla votazione segreta, qualcuno nel Pdl ha tirato un brutto scherzo facendo saltare tre «importanti» - secondo il Maroni pensiero - emendamenti per rendere più difficili i ricongiungimenti familiari e prolungare fino a 18 mesi la permanenza nei Centri di identificazione e espulsione (Cie). E’ caccia al colpevole. E molti indizi portano proprio a Pisanu accolto sulla guida rossa - «ecco il nostro eroe» - da Marcella Lucidi e Giuseppe Lumia, senatore del Pd.

Senatore Pisanu, è lei il colpevole ?
«Io? Non ero neppure in aula. E poi, se organizzo qualcosa non sposto mica solo sei persone...(sorriso. Sei sono stati i voti per cui la maggioranza è stata sconfitta, ndr)».

Il senatore leghista Roberto Castelli ha puntato il dito «contro i soliti ex Dc». Ce l’aveva con lei?
«C’è un detto sardo, Me l’ha insegnato mia nonna: a parole sceme, orecchie sorde».

A sinistra dicono: «Meno male che c’è Pisanu, il nostro eroe».
«La mia è una posizione di buon senso. L’ho sempre detto: accoglienza, ordine pubblico, immigrazione, sono temi delicati su cui occorre molto equilibrio. Invece vedo in giro un malessere diffuso, raccolgo molto malumore. Chiunque abbia un barlume, ma proprio anche un barlume di cultura cattolica si pone il problema di quali saranno le conseguenze di queste misure agghiaccianti».

Cosa la inquieta di più delle norme approvate oggi?
«E’ sbagliato l’approccio. Farò presto una relazione davanti alla Commissione Esteri. Bisogna pensare agli effetti di queste scelte nel medio-lungo termine. Cosa succede se domani a Treviso un pizzaiolo italiano decide che il pizzaiolo egiziano suo vicino va eliminato perchè fa troppa concorrenza? E cosa succede se quel pizzaiolo trova un sindaco compiacente? Questo clima spaventa e li spaventa».

Comincia ad esserci paura nel paese?
«Ogni cosa è vissuta come difesa estrema del particolare e del personale. Pensiamo all’Inghilterra: operai inglesi che fanno la guerra ad operai italiani costretti a starsene chiusi, quasi prigionieri, a bordo di una chiatta. Contro questo clima è necessario combattere prima che sia troppo tardi».

cfusani@unita.it


06 febbraio 2009
da unita.it
« Ultima modifica: Marzo 12, 2009, 06:41:45 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Febbraio 08, 2009, 06:20:40 pm »

2009-02-08 10:10

Ciampi: il Quirinale non è un passacarte


ROMA - "E' inopportuno e mi amareggia come cittadino che si prenda spunto da una vicenda drammatica per cercare di affievolire i poteri del Presidente".

Queste le parole dell'ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che in un'intervista a La Repubblica dice di provare "tristezza e amarezza" per la tensione che si è creata tra il governo e il Quirinale, a seguito della vicenda di Eluana Englaro.

A preoccupare Ciampi è anche il fatto "che si siano create delle tensioni in un rapporto storicamente delicato come quello tra lo Stato e la Chiesa - dice Ciampi - e duole vedere che alcune dichiarazioni rischiano di creare problemi in questo delicatissimo rapporto". Al centro delle pressioni, secondo Ciampi, c'è la mancata firma da parte del Quirinale del decreto legge proposto dal presidente del Consiglio. Ma l'ex presidente difende i poteri del capo dello Stato.

"Questa firma non è affatto un atto dovuto - spiega Ciampi - il Presidente della Repubblica deve essere convinto della necessità del provvedimento non può essere ridotto a uno spolverino, a un passacarte del governo", anche perché "quello di emanare un decreto - conclude - non è un potere formale, un visto, è un potere sostanziale". 

da ansa.it
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« Risposta #2 inserito:: Febbraio 25, 2009, 09:54:11 am »

Pisanu: «Non voterò la legge»


Giuseppe Pisanu non voterà il ddl sul testamento biologico che attualmente vieta la sospensione della nutrizione e della idratazione forzata. In una intervista al Tg3, l'ex ministro dell'Interno, senatore di Forza Italia, ha detto di essere convinto che «la politica e lo Stato debbano rimanere a rispettosa distanza da questi problemi, per due motivi essenziali: i primo è che in una materia come questa diventano decisive le ragioni più profonde del cuore e dell'intelligenza.

E la politica non è in grado di comprenderle appieno. Anzi, è spesso tentata di strumentalizzarle, come abbiamo visto nel corso della discussione a tratti disumana che riguarda il caso Englaro». 

Il secondo motivo, ha spiegato Pisanu «è che con la pretesa di disciplinare per legge il fine vita si afferma la forza dello stato sul valore della persona umana. Ma questo è in contrasto con l'art. 2 della nostra Costituzione che prevede appunto il primato della persona sullo Stato. Prima viene la persona, poi viene lo stato».

24 febbraio 2009
da unita.it
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« Risposta #3 inserito:: Marzo 01, 2009, 06:51:58 pm »

Polizia interviene per difendere le ronde

Pisanu: «Patetiche, anzi peripatetiche»

L'episodio è avvenuto a Padova dove sono volati insulti e schiaffi fra i rondisti e i giovani dei Centri sciali

 
 
PADOVA (28 febbraio) - Le ronde dovrebbero dare una mano alle forze dell'ordine per la sicurezza nelle città. A Padova, invece, succede che la polizia deve fare gli straordinari per proteggere i leghisti di «Veneto Sicuro» dalle provocazioni dei No Global.

È successo ieri sera in occasione di una mini ronda (meno di 10 persone) alla stazione ferroviaria, dove sono volati insulti e qualche schiaffo tra i rondisti e i giovani dei Centri sociali che invece volevano portare coperte e generi di conforto ai senzatetto. Per il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, si è giunti al paradosso: «siamo arrivati alle guardie dei guardiani - dice -, il risultato pratico è che le forze dell'ordine devono impegnarsi per proteggere i rondisti anziché i cittadini nei quartieri».

I componenti del centro sociale «Pedro» che hanno provocato i «volontari» leghisti con la pettorina verde di «Veneto Sicuro» sono stati tutti identificati dalla Digos e verranno deferiti all'autorità giudiziaria. Attendendo l'eventuale querela di parte, la polizia segnalerà l'episodio delle minacce, insulti e spintoni di cui si sono resi protagonisti i disobbedienti nei confronti dei leghisti.

Il questore di Padova, Luigi Savina, invita però a mantenere la calma: «la verità sull'impiego di cittadini per il controllo del territorio - dice il questore - ci sarà fra 60 giorni, con l'emanazione del decreto del ministro Maroni che regolamenterà in maniera seria i volontari per la sicurezza».

Della vicenda di Padova ha parlato in serata anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu, senatore del Pdl, fin dal primo momento critico sulle ronde. Secondo l'ex ministro dell'Interno, intervenuto a «Che tempo che fa», «finora queste ronde hanno più che altro funzionato come milizie un po' patetiche di partito, o meglio peripatetiche (visto che camminano), ma non mi pare che abbiano risolto molti problemi. Anzi, qualcuno lo hanno creato, se è vero come è vero che ieri il questore di Padova ha dovuto mobilitare forze consistenti di polizia per proteggerle». 

da ilmessaggero.i
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« Risposta #4 inserito:: Maggio 12, 2009, 03:46:02 pm »

Sul ddl sicurezza scatta la fiducia, ma è scontro dentro la maggioranza


Era stata annunciata. E puntuale è scattata la fiducia i tre maxi-emendamenti presentati dal governo per modificare il ddl sicurezza. Domani il voto. E giovedì il via libero definitivo. Ma sull'immigrazione e sui respingimenti intanto è scontro all'interno della maggioranza.

«Basta con l'uso dell'immigrazione a fini elettorali, rischiamo conflitti devastanti», avverte l'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu, ora presidente della Commissione Antimafia, che in una intervista al Sole 24 ore dà voce alle preoccupazioni già espresse dai vescovi e dal mondo cattolico e attacca in modo frontale la Lega: «Molte delle cose che la Lega dice e fa sull'immigrazione - insiste Pisanu - sono sbagliate e pericolose».

In questo modo, si rischia di «dare consistenza crescente a sentimenti di razzismo e xenofobia. E anche di eccitare la violenza fisica contro gli immigrati».
Un pericolo «enorme», sottolinea preoccupato Pisanu: «Nel mezzo della recessione, e in una fase di tensioni sociali crescenti, il rancore verso gli immigrati può scatenare conflitti devastanti».

Ma la critica dell'ex ministro dell'Interno si appunta anche sulle norme contenute nel ddl sicurezza: «Non riesco a capire a cosa serva trattenere un irregolare fino a sei mesi».

12 maggio 2009
da unita.it
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