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Autore Discussione: RAFFAELE CANTONE «E la giustizia diventa sempre più complessa»  (Letto 2824 volte)
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« inserito:: Gennaio 31, 2009, 11:49:23 am »

«E la giustizia diventa sempre più complessa»

di Claudia Fusani


Non ha ancora letto il testo e le virgole, quando si parla di giustizia, possono fare la differenza. Ma le linee guida sono sufficienti per far dire a Raffaele Cantone, giovane pm anticamorra e ora giudice in Cassazione per motivi di sicurezza: «La nuova norma sulle intercettazioni renderà più complicato e ancora più burocratizzato il sistema della giustizia».
Non c’è più la lista dei reati, ma un complesso di filtri e divieti. A partire dalla necessità di “gravi indizi di colpevolezza” per poter allacciare un telefono.
«Non sarà più possibile intercettare persone contro cui non esistono già gravi indizi di colpevolezza. Finora erano sufficienti i “gravi indizi di reato”. Questa norma è un assurdo della logica e lascerà molti spazi interpretativi».

Si parla di un doppio binario: indizi di colpevolezza necessari per i reati meno gravi.
«In ogni caso non sarà più possibile, ad esempio, allacciare telefoni quando si indaga contro ignoti. Inchieste importanti cominciano proprio contro ignoti. Diventa tutto più problematico».

Sarà un giudice collegiale ad autorizzare le intercettazioni.
«Questo è irrazionale. Si crea un vulnus nel codice e nella procedura. Le intercettazioni sono uno strumento di prova e non possono necessitare di un soggetto collegiale. Come si concilia poi l’incompatibilità con i piccoli numeri dei piccoli tribunali? E’ l’ingolfamento».

Ci saranno limiti temporali: 60 giorni esclusi mafia e terrorismo.
«Forse è la misura più pericolosa. Una domanda, per far capire: il limite di 60 giorni vale per la persona o per la scheda del telefono?».

Si rischia il blocco delle indagini?
«Se contiamo anche le limitazioni sui luoghi e sui tabulati, tutto diventa molto più complesso. L’opposto di quello che serve alla giustizia in Italia».

cfusani@unita.it

30 gennaio 2009
da unita.it
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Utente non iscritto
« Risposta #1 inserito:: Febbraio 24, 2009, 05:51:09 pm »

Il libro di Cantone diventa una fiction per Rai Uno

"Sono vicende autobiografiche e stavolta spero si possano affrontare nei minimi dettagli escludendo dal resto del racconto la mia vita privata"


di Gianni Valentino
 

Federico, Carolina, Romeo e Giuseppe. È importante tenere a mente questi nomi, perché appartengono a persone in carne e ossa e perché diventeranno quanto prima personaggi televisivi. Ci siamo, ormai. Dal libro "Solo per giustizia" (Mondadori) di Raffaele Cantone, ex pm della Direzione distrettuale antimafia oggi al Massimario della Cassazione, è in preparazione una fiction di quattro puntate per Rai Uno. Sceneggiato da Sandro Petraglia (già autore per "La piovra" con Michele Placido; poi di "Romanzo criminale", "Pasolini, un delitto italiano", "Mary per sempre" e, ultimamente, "´O professore" con Sergio Castellitto, Luisa Ranieri e Peppe Lanzetta girato a Napoli), il progetto sarà prodotto dalla Bi. Bi. Film di Angelo Barbagallo - ex socio di Nanni Moretti - e sarà messo in onda entro l´anno.

Sotto scorta dal 1999, Cantone sarà supervisore dell´intero lavoro. «Trattandosi di quattro puntate incentrate su alcune storie contenute in un libro che racconta mie vicende autobiografiche - spiega il magistrato - da quelle familiari alla maniera di condurre le indagini, fino alla scorta stabile, vorrei che ci si concentrasse su episodi che attengono poco alla vita privata, per ampliare invece fatti anche brutali che tra le pagine trovano la loro prima narrazione. In particolare - suggerisce - credo ce ne siano almeno tre che sarebbero un ottimo canovaccio da un punto di vista televisivo».

E li accenna: «Anzitutto quello che riguarda la morte di Federico Del Prete, un caso clamoroso. Del Prete era sindacalista dei venditori ambulanti di Casal di Principe, fu lui a informare la squadra mobile di Caserta che un sottufficiale dei vigili di Mondragone raccoglieva tangenti per conto del clan La Torre. Grazie a quella sua denuncia il vigile fu arrestato in flagrante. Senonché, proprio il giorno prima dell´apertura del processo accadde l´imprevedibile. 

Era già sera quando a casa mi telefonò il comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Caserta, il maggiore Nazzaro: "Hanno ammazzato Federico Del Prete nella sede del suo sindacato. È stato un agguato di camorra". Accanto a questo caso, c´è quello di Carmelina, trentenne che fece arrestare il killer di Peppe "Rambo" ucciso a Mondragone, e quella di Romeo e Giuseppe (il secondo era figlio di un ex pentito, ndr), due minorenni ammazzati dai Casalesi a Castelvolturno, che molti hanno conosciuto grazie al film "Gomorra" di Matteo Garrone (l´episodio di Pisellino e Marco). Ma i retroscena sono tanti, e con il ritmo di una fiction si può sviluppare questa storia nei dettagli».


Il testo di Cantone "Solo per giustizia"Dal copione, allora, verranno escluse porzioni di racconto troppo personali. Magari non quelle che testimoniamo la sua passione per il Diritto Penale né quelle per le arringhe di Alfredo De Marsico. Quanto più quelle attinenti alla passione dei suoi figli di andare in bicicletta a osservare gli uccelli delle paludi di Castel Volturno; così come i primissimi anni di vita vissuti a Secondigliano, dove il magistrato farà poi un´esperienza tra le più tristi della carriera.

«Ero in una situazione psicologia stranissima - scrive a pagina 180 - mi sentivo con un piede fuori da quello che non era solo il mio lavoro, ma un pezzo della mia vita. Stavolta l´omicidio era avvenuto di mattina a Secondigliano, tra gli strascichi della faida fra i Di Lauro e gli Scissionisti. Da studente passavo spesso per la 167 andando all´università, ed ero intimorito, anche se non mi è mai successo nulla di sgradevole… Durante il tragitto verso le Case Celesti seppi che il morto non aveva ancora compiuto 19 anni e notai il modello delle sue scarpe. Le avevo viste in un negozio, ma mi ero detto che 250 euro per le scarpe erano troppi. Allora è vero, pensai: qui vanno al macello i piccoli yuppies disgraziati della camorra...».

Queste le storie più adatte all´adattamento televisivo, mentre restano da valutare gli interpreti e l´affidamento della regia.

(24 febbraio 2009)
da repubblica.it
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