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« inserito:: Gennaio 12, 2009, 05:09:18 pm » |
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11/1/2009 (9:13) - PRIMA RIUNIONE DEL COORDINAMENTO
Si presenta il Pd del Nord "Ora battaglia nel partito" Sul tavolo tasse, Malpensa e federalismo fiscale
GIOVANNI CERRUTI MILANO
L’ultimo ad uscire è Claudio Burlando, il governatore ligure. «Mi son dimenticato di aggiungere la cosa più importante», dice. E sarebbe? «Che una riunione così a Roma sarebbe impossibile». E siccome hanno appena discusso di problemi del Nord e problemi del partito democratico del Nord, tanto basta per il riassunto di una mattinata forse più importante di quel che sembra. Governatori, presidenti di provincia, sindaci, consiglieri regionali del Pd, tutti al primo piano del Pirellone. Dall’Emilia al Friuli alla Valle d’Aosta: il Nord, appunto. Che non si arrende alla Lega. Che non si rassegna al politichese del Palazzo. O del Pd romano. Il primo a uscire era stato Massimo Cacciari, il sindaco di Venezia.
«Per una buona metà ci sono personaggi di rilievo nazionale che parlano come a un congresso del vecchio Pci, per l’altra metà bravi amministratori che devono tirare avanti con la loro baracca. Speriamo in bene, bisognerà trovare un denominatore comune a questo Coordinamento». Perché si chiama così, Coordinamento del Nord, da quando Walter Veltroni, nel dopo elezioni, disse che doveva nascere («ma anche al centro e al Sud»). Dopo nove mesi, anche grazie alle spinte di Cacciari e di Sergio Chiamparino sindaco di Torino, eccoli al battesimo. «Magari a Roma siamo vissuti con qualche fastidio, non saprei - dice proprio Chiamparino -, però non si creda che questo Coordinamento sia un giocattolo per far contento il pupo: questa è anche una battaglia politica dentro il partito, dentro il Pd».
Sul federalismo fiscale, per cominciare. «La bozza Calderoli per l’80% è la stessa di Prodi e Padoa-Schioppa ma, come ha ben spiegato Vasco Errani governatore dell’Emilia-Romagna, nel Pd abbiamo quattro posizioni diverse. Vogliamo trovarne una che le unifichi tutte o no?». Chiamparino ha fretta. La stessa fretta di Burlando e Cacciari, o di Sergio Cofferati sindaco di Bologna. «E’ un buon debutto, una buona partenza - dice Cofferati -. Non ci sono contrapposizioni tra noi, ma la consapevolezza che la crisi economica avrà effetti soprattutto sul Nord e gli apparati produttivi del Nord. E a questo dovremo saper rispondere». Potrebbero citare il caso Malpensa, e Filippo Penati presidente della Provincia di Milano lo fa: «E’ stata svenduta, c’è stata una gigantesca presa in giro degli italiani, a partire da quelli del Nord».
Con la Lega complice o fin troppo distratta. «Chi vanta l’esclusiva nella tutela del Nord come la Lega - dice Mercedes Bresso governatore del Piemonte - ha combinato solo disastri». Per giocare la partita sullo stesso campo, il Nord, parte il contropiede. «Passiamo dal federalismo teorico a quello pratico - spiega Carlo Porcari, capogruppo Pd in Lombardia -. Chiediamo l’anticipo del federalismo fiscale per sostenere servizi e Welfare organizzato da enti locali e regioni, lo scorporo del patto di stabilità, la riduzione della pressione fiscale per lavoro dipendente e pensionati, nuove regole per il mercato del volo nazionale». Prossimo appuntamento il 13 febbraio a Novara, con i parlamentari del Nord.
E il 2 marzo, a Padova, sarà pronta la «piattaforma programmatica»: un mese prima della conferenza nazionale del partito. «Questo è il nostro contributo al Pd nazionale», dice Maurizio Martina, segretario della Lombardia. Il Coordinamento come una parte del tutto. Però, a sentire Chiamparino, questo è pure l’inizio di un’avventura, di una «battaglia politica anche dentro il Pd». Un’altra scossa. «Il presentarci con un’identità che parte dai nostri territori», come rivendica Paolo Ravaioli, presidente della Provincia di Verbania. La conclusione all’ultimo che se ne va, Burlando: «E’ la prima volta che in una riunione del Pd non sento parlare di Rai o di provenienze o di collocazioni europee... Una bella boccata di ossigeno». Almeno per il Pd che sta al Nord.
da lastampa.it
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