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Autore Discussione: Trovata la molecola che rigenera i tumori  (Letto 2270 volte)
Admin
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« inserito:: Gennaio 02, 2009, 10:29:23 am »

2/1/2009 - LA RADICE DELL'IMMORTALITÀ DEL CANCRO
 
Trovata la molecola che rigenera i tumori
 
Ricercatori italiani dell'Istituto di Oncologia "Un'arma fondamentale contro le recidive"
 
 
MARCO ACCOSSATO
 
Grazie a uno studio tutto italiano, ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia hanno scoperto il bersaglio per annientare la capacità del cancro di resistere alle terapie, rigenerandosi da un serbatoio interno di cellule staminali.

Studiando la leucemia mieloide acuta - uno dei tumori più frequenti in campo ematologico - il gruppo diretto dal professor Pier Giuseppe Pelicci, in collaborazione con le Università di Milano e Perugia, ha individuato in una molecola (la «P21») la radice dell’immortalità del cancro. E con essa ha scoperto l’arma potenziale per estirpare completamente la malattia, senza più timori di recidive.

Un annuncio importante. Una speranza enorme che si apre per migliaia di malati che ogni giorno sognano di poter essere dichiarati definitivamente guariti. Senza la forza rigenerativa della proteina P21 nelle staminali - spiega il team del professor Pelicci - il cancro non è più in grado di produrre all’infinito quelle cellule malate che annullano nel tempo gli effetti delle cure. «Un lavoro rilevante - è il commento a caldo dell’ematologo torinese Mario Boccadoro -: spiega con quale meccanismo la leucemia è in grado di crescere e resistere alle terapie». Ma «da qui all’applicazione pratica - invita alla cautela Boccadoro - bisognerà attendere alcuni anni, poiché la ricerca di un farmaco richiederà come sempre tempo».

Da minaccia a bersaglio. Pubblicata sul primo numero del 2009 di Nature, la scoperta è stata possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, del Ministero della Salute e della Comunità Europea. Un contributo allo studio è arrivato anche da Cariplo. «La nostra scoperta - spiega lo stesso professor Pelicci - definisce un metodo per eliminare le staminali del cancro: bloccando i loro sistemi di riparazione del genoma, accumuleranno danno genomico, invecchieranno e moriranno come fanno normalmente le staminali dei nostri tessuti».

Malgrado negli ultimi decenni l’oncologia abbia fatto passi da gigante, trovando farmaci risolutivi per molti tumori, per diverse neoplasie questi medicinali non bastano e il cancro torna spesso più feroce. Senza il potere di generare una nuova popolazione di cellule malate, il tumore può invece essere vinto.

Il gruppo di ricercatori del Dipartimento di Oncologia guidato dal professor Pelicci ha compreso non solo qual è l’obiettivo da colpire. Ha capito che la lentezza con cui le staminali del cancro si riproducono - e quindi il tempo necessario perché una recidiva si manifesti - serve al tumore per riesplodere in tutta la sua aggressività. «La proteina “P21” - è il paragone, in termini facilmente comprensibili - costringe il tumore una sorta di pit-stop, durante il quale le staminali riparano il proprio Dna». Senza questa «sosta» le cellule madri accumulerebbero naturalmente quei danni genetici che la scoperta italiana punta adesso a provocare, annientando le autodifese del cancro.Codici a barre, microchip, computer in rete in ogni studio medico, e poi ancora file elettronici al posto di faldoni cartacei: la lotta alle truffe e agli sprechi nella sanità passa attraverso l’informatica. Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha annunciato l’arrivo di certificati medici elettronici, per combattere l’assenteismo. «Stiamo lavorando con il ministro Sacconi - spiega - la legge sarà approvata entro gennaio ed entro pochi mesi concentreremo presso l’Inps tutti i certificati in forma elettronica». In questo modo, ha precisato il ministro, «avremo un monitoraggio automatico e per niente costoso di tutti i lavoratori dipendenti italiani».
 
da lastampa.it
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