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Autore Discussione: PAOLO GARIMBERTI.  (Letto 2431 volte)
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« inserito:: Dicembre 23, 2008, 11:28:27 am »

Un anno segnato soprattutto dalle vicende internazionali a partire dalla fine della presidenza Bush fino alla guerra in Ossezia durante le Olimpiadi

Obama, la guerra, la crisi un 2008 che ha ridisegnato il mondo

di PAOLO GARIMBERTI

 
ROMA - Due fulmini hanno illuminato il cielo del 2008: Barack Obama in quello della politica e Usain Bolt, che della saetta ha fatto un marchio di fabbrica universale, nell'Olimpo dello sport. E' stato l'anno che si è aperto con la prima vittoria di Barack Obama nelle primarie per la nomination democratica e si è chiuso con il lancio delle scarpe di un reporter iracheno contro George Bush in visita a Bagdad.

Nella marcia trionfale di un candidato nero verso la Casa Bianca e nell'umiliazione di una presidenza, che si era voluta imperiale e capace di esportare la democrazia nel mondo e si rivelata invece fallimentare, è racchiusa la parabola di un anno che è stato storico sotto alcuni punti di vista, e comunque sempre molto intenso per tutta la sua durata.

Anche in Italia, con la caduta del governo Prodi e il ritorno di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi in un'elezione che ha segnato la scomparsa dal Parlamento di una serie di partiti, alcuni dei quali nati dall'implosione della Prima Repubblica. Non è forse casuale che la questione morale, attraverso la nuova Tangentopoli venuta alla luce proprio nel finale dell'anno, metta in luce come la credibilità della classe politica sia tornata ai minimi storici. La Terza Repubblica, che secondo alcuni si è aperta quest'anno, chiude così il cerchio con la Prima Repubblica, esauritasi tra il 1992 e il 1993.

Ma è soprattutto sul piano internazionale che il 2008 è stato un anno da ricordare. Non solo con l'elezione, fino all'ultimo ritenuta impossibile, del primo presidente di colore negli Stati Uniti. Ma anche con la guerra in Ossezia tra Russia e Georgia, scoppiata nel giorno in cui invece avrebbe dovuto celebrarsi la pace e la tregua in tutte le guerre per l'apertura dei Giochi olimpici a Pechino. E' stato il primo conflitto armato tra due ex repubbliche dell'Unione Sovietica: un segnale al mondo che la Russia vuole riprendersi l'eredità dell'Urss a cominciare proprio dallo spazio che delimitava l'impero sovietico. Una sfida che riporta ai tempi della guerra fredda.

Se la guerra nel giorno della fratellanza tra i cinque continenti, raffigurati dai cerchi olimpici, ha mandato un brivido al mondo, il vero terremoto globale, che lo ha sconvolto e avrà scosse di assestamento anche nel 2009, è stata la crisi dei mercati, che ha travolto tutto e tutti. Plasticamente raffigurata dagli ex dipendenti della potentissima Lehman Brothers, che lasciano per l'ultima volta i loro uffici con gli scatoloni in mano. Giustamente, per la sua valenza storica, il crollo di Wall Street, la strada del Muro, è stato accostato a quello del Muro di Berlino. Due eventi che hanno ridisegnato il mondo.

(23 dicembre 2008)
da repubblica.it
« Ultima modifica: Marzo 05, 2009, 10:11:03 am da Admin » Registrato
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