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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 21, 2008, 03:54:39 pm » |
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Pescara: il sindaco interrogato dal gip, alcuni cittadini lo applaudono: "forza Luciano" PESCARA (20 dicembre) - Li hanno arrestati entrambi per tangenti, ma la reazione popolare è stata diversa. Imbarazzo, a luglio, per l'ex governatore Ottaviano Del Turco; incredulità e manifestazioni di sostegno per l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, finito ai domiciliari lunedì scorso e oggi accolto dagli applausi di alcuni suoi concittadini all'uscita dall'interogatorio-fiume cui è stato sottoposto dal Gip Luca De Ninis.
Non solo: se l'ex governatore scelse di non rispondere ai magistrati che ne decretarono l'arresto, D'Alfonso - faldoni in mano - è stato un fiume in piena. Nei due interrogatori della settimana più lunga della sua vita - quella successiva al tonfo, alle elezioni regionali, del Pd, partito del quale era segretario regionale - si è difeso, ha spiegato, ha negato gli addebiti.
Per D'Alfonso si parla di tangenti in appalti pubblici: una quarantina gli imprenditori coinvolti e sottoposti a indagine, tra loro il patron di AirOne, Carlo Toto, che, secondo gli inquirenti, in più occasioni, avrebbe versato al sindaco tangenti, contribuendo ai suoi viaggi e versando mazzette per il partito, mascherate da prestazioni rese al Comune. D'Alfonso, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, che si è svolto in due giornate e durato complessivamente quasi otto ore, ha negato di aver ricevuto dazioni in denaro, spiegando che con Toto vi sono stati e vi sono rapporti personali: l'imprenditore è stato, fra l'altro, suo testimone di nozze.
L'ex sindaco ha ripercorso punto per punto, davanti ai magistrati, le vicende che lo vedono coinvolto, sottolineando di aver operato sempre scelte amministrative legittime. Scelte che - ha fatto presente - hanno avuto il plauso dei cittadini, una decina dei quali, oggi, lo hanno atteso davanti all'aula del Tribunale di Pescara per esprimergli la loro vicinanza. All'uscita da Palazzo di Giustizia lo hanno accolto fra gli applausi, gridando «dai Luciano, forza Luciano». Una vicinanza espressa, in maniera ancora più clamorosa, ieri pomeriggio, nel corso del Consiglio comunale di Pescara, quando centinaia di persone hanno occupato l'aula consiliare con cartelli e striscioni, contestando gli avversari politici dell'ex sindaco e raccogliendo firme da consegnare a istituzioni e magistrati.
A proposito di magistrati, il pm Gennaro Varone, che si occupa dell'inchiesta nella quale è coinvolto D'Alfonso, oggi non ha preso parte al seguito dell'interrogatorio di garanzia. Intorno alle 10, ora fissata per l'audizione, è entrato in aula e subito dopo ne è uscito, lasciando intendere di aver già più volte ascoltato D'Alfonso.
Lunedì prossimo, nell'ambito dell'inchiesta, sarà sentito l'imprenditore Massimo De Cesaris, anche lui finito ai domiciliari con l'ex sindaco e il suo ex braccio destro, Guido Dezio. Subito dopo l'imprenditore, il Gip, Luca De Ninis, ascolterà due tecnici comunali per i quali è stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici.
da ilmessaggero.it
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