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Autore Discussione: NO caro Rutelli la magistratura deve distinguere tra: è reato o non è reato...  (Letto 2514 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Dicembre 21, 2008, 03:52:39 pm »

20/12/2008
 
La magistratura distingua gli onesti dai delinquenti
 
FRANCESCO RUTELLI
 

Caro Direttore,
fa amaramente riflettere la pubblicazione sulla Stampa di frasi che io avrei pronunciato due giorni fa presso la Procura di Napoli. Si tratta di un reato; e di una violazione del segreto istruttorio che mi ha spinto a presentare ieri un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura. Quelle frasi, peraltro, in più parti alterano il mio pensiero e riferiscono opinioni che non ho espresso. È bene riassumere i fatti.

1)Non c’è neppure una parola, tra le 550 pagine dell’Ordinanza del gip di Napoli riferite a mesi e mesi di intercettazioni, che abbia pronunciata io. Tutte le parole pronunciate da altri che si riferiscono alla mia persona sono relative a circostanze o appuntamenti ai quali io non ho partecipato, come ho spiegato analiticamente ai magistrati di Napoli.

2)Non ho confidenza con il dott. Romeo, che ho conosciuto e verso il quale non ho avuto alcun motivo di sospetto, anche visto che la sua impresa ha vinto gare presso le più alte Istituzioni della Repubblica, grandi aziende pubbliche, imprese private. Non mi sono mai, e dico mai, occupato di promuovere o difendere gli interessi del dott. Romeo.

3)Ci sono varie frasi, in un articolo apparso ieri sulla Stampa, che contraddicono radicalmente le mie dichiarazioni a Napoli. Ma ciò sarà evidente solo quando verrà pubblicato il verbale. Oggi il danno è fatto. Come è stato fatto il danno della pubblicazione dei verbali delle intercettazioni, con le ormai consuete modalità. Non rendono giustizia, ma sommaria ingiustizia alle persone coinvolte? La risposta inarrestabile, a quanto pare, è: Chi se ne frega.

4)A più riprese La Stampa attribuisce opinioni ai pm di Napoli. Poiché non gliele ho riferite io, sarà interessante sapere chi l’abbia fatto. E riferisce di un atteggiamento «silenzioso» dei pm nel corso delle mie dichiarazioni che, questo sì, posso smentire senza violare alcun segreto istruttorio; la registrazione di quella conversazione ne darà atto, anche se non so tra quanto tempo.

In conclusione: io sono una persona corretta e onesta che non farà mai il callo all’idea che si sollevino dubbi sulla propria onorabilità. E che pretende che la magistratura, di cui ho profondo e autentico rispetto, sia sempre molto attenta a separare gli onesti dai delinquenti, e le chiacchiere dai fatti. Continuo, però, a non essere d’accordo con chi vorrebbe impedire le intercettazioni per i reati contro la Pubblica Amministrazione. Mi batterò perché si continui a farle.

Certo: è consigliabile che le inchieste giudiziarie non si riducano in alcuni casi a registratori tenuti accesi per migliaia di ore, che sostituiscano le attività di indagine. E che i frutti delle intercettazioni non possano finire in pasto all’opinione pubblica fuori delle regole.
 
da lastampa.it
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 21, 2008, 03:54:39 pm »

Pescara: il sindaco interrogato dal gip, alcuni cittadini lo applaudono: "forza Luciano"
 
 
PESCARA (20 dicembre) - Li hanno arrestati entrambi per tangenti, ma la reazione popolare è stata diversa. Imbarazzo, a luglio, per l'ex governatore Ottaviano Del Turco; incredulità e manifestazioni di sostegno per l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, finito ai domiciliari lunedì scorso e oggi accolto dagli applausi di alcuni suoi concittadini all'uscita dall'interogatorio-fiume cui è stato sottoposto dal Gip Luca De Ninis.

Non solo: se l'ex governatore scelse di non rispondere ai magistrati che ne decretarono l'arresto, D'Alfonso - faldoni in mano - è stato un fiume in piena. Nei due interrogatori della settimana più lunga della sua vita - quella successiva al tonfo, alle elezioni regionali, del Pd, partito del quale era segretario regionale - si è difeso, ha spiegato, ha negato gli addebiti.

Per D'Alfonso si parla di tangenti in appalti pubblici: una quarantina gli imprenditori coinvolti e sottoposti a indagine, tra loro il patron di AirOne, Carlo Toto, che, secondo gli inquirenti, in più occasioni, avrebbe versato al sindaco tangenti, contribuendo ai suoi viaggi e versando mazzette per il partito, mascherate da prestazioni rese al Comune. D'Alfonso, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, che si è svolto in due giornate e durato complessivamente quasi otto ore, ha negato di aver ricevuto dazioni in denaro, spiegando che con Toto vi sono stati e vi sono rapporti personali: l'imprenditore è stato, fra l'altro, suo testimone di nozze.

L'ex sindaco ha ripercorso punto per punto, davanti ai magistrati, le vicende che lo vedono coinvolto, sottolineando di aver operato sempre scelte amministrative legittime. Scelte che - ha fatto presente - hanno avuto il plauso dei cittadini, una decina dei quali, oggi, lo hanno atteso davanti all'aula del Tribunale di Pescara per esprimergli la loro vicinanza. All'uscita da Palazzo di Giustizia lo hanno accolto fra gli applausi, gridando «dai Luciano, forza Luciano». Una vicinanza espressa, in maniera ancora più clamorosa, ieri pomeriggio, nel corso del Consiglio comunale di Pescara, quando centinaia di persone hanno occupato l'aula consiliare con cartelli e striscioni, contestando gli avversari politici dell'ex sindaco e raccogliendo firme da consegnare a istituzioni e magistrati.

A proposito di magistrati, il pm Gennaro Varone, che si occupa dell'inchiesta nella quale è coinvolto D'Alfonso, oggi non ha preso parte al seguito dell'interrogatorio di garanzia. Intorno alle 10, ora fissata per l'audizione, è entrato in aula e subito dopo ne è uscito, lasciando intendere di aver già più volte ascoltato D'Alfonso.

Lunedì prossimo, nell'ambito dell'inchiesta, sarà sentito l'imprenditore Massimo De Cesaris, anche lui finito ai domiciliari con l'ex sindaco e il suo ex braccio destro, Guido Dezio. Subito dopo l'imprenditore, il Gip, Luca De Ninis, ascolterà due tecnici comunali per i quali è stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici. 

da ilmessaggero.it
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