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Autore Discussione: Giuseppe A. Veltri Cosa ci serve? Paternalismo liberale  (Letto 2505 volte)
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« inserito:: Dicembre 21, 2008, 10:38:29 am »

Cosa ci serve? Paternalismo liberale

di Giuseppe A. Veltri


Tra il gruppo di advisor del neo eletto presidente Barak Obama vi è anche un interessante duo, Cass Sunstein, un professore di legge, ed Richard Thaler, un economista. Entrambi sono gli autori di 'Nudge', uno dei primi libri che applica le scoperte di psicologia cognitiva e di 'economia comportamentale' al costruire politiche che possano rendere migliore la vita dei cittadini.

Thaler e Sunstein introducono la nozione di 'paternalismo liberale' che ritengono non essere un ossimoro perché il fervore anti-paternalista dei liberali classici si basa su un assunto falso o su alcune malintesi. L'assunto assunto è che la gente faccia sempre scelte nel loro migliore interesse. Secondo Sunstein e Thaler questo assunto è verficabile ma si rivelato essere falso da una vasta letteratura sperimentale.

Il primo malinteso è che esista un'alternativa all'essere paternalisti visto che nella maggior parte delle situazioni sociali, qualcuno dovrà prendere una decisione e condiziona quelle di altri attori. Il secondo malinteso è che il paternalismo comporti sempre la coercizione, ma secondo Sunstein e Thaler questo non è sempre vero.

Ragionando su queste linee questi due studiosi americano sono arrivati a proporre una nuova archiettura per favorire le scelte sensate dei cittadini su questioni di scelta come i fondi previdenziali, assicurazioni sanitarie, investimenti dei risparmi, ecc.

Si tratti di essere 'architetti della scelta', nel senso di fornire un contesto in cui gli errori più comuni e dannosi, frutto di tendenze cognitive umane, sia resi meno facili, pur lasciando la possibilità all'individuo di sbagliare. Un esempio è quello di scegliere con cura le scelte di 'default' perché, come dimostra molta ricerca in merito, la gente è molto condizionata da quali siano le condizioni di base se nessun scelta attiva viene operata.

Naturalmente il dibattito scientifico e politico è aperto su quanto sia opportuno il 'paternalismo liberale', ma l'aspetto interessate è come anche in America facciano strada aspetti di governance che qualcuno chiamerebbe 'dirigista' o forse 'centralista' in un paese come l'Italia.

Prendiamo il caso del Mezzogiorno italiano, in questo caso del 'paternalismo liberale' sarebbe auspicabile per scoraggiare, pur lasciando la libertà di scelta, alcuni comportamenti sociali che sono chiramente contro il benessere collettivo di quelle comunità. L'immagine della politica forte, come servirebbe nel Sud d'Italia, non è quella dell'uomo forte ma del coraggio di fare del sano paternalismo per spezzare la lunga serie di circoli viziosi che imprigiona le comunita' meridionali italiane. Oltre ad un Obama, anche in Italia ci vorrebbe un po' di 'paternalismo liberale'


20 dicembre 2008     
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