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Autore Discussione: Falsi autovelox sulla Milano-Venezia  (Letto 2750 volte)
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« inserito:: Luglio 26, 2007, 07:39:18 pm »

CRONACA

Recapitavano false contravvenzioni ai proprietari di veicoli transitati sull'autostrada

Le notifiche su carta intestata fittizia. Un automobilista su quattro ha pagato

Falsi autovelox sulla Milano-Venezia

Trecento "multati", tre persone arrestate

 MILANO - Falsi autovelox sull'autostrada Milano-Venezia. Intercettavano ignari automobilisti, che si vedevano recapitare la contravvenzione a casa. Dei 300 "colti in fallo", 72, in pratica uno su 4, ha pagato il bollettino. E la coscienza sporca dei non pochi "piedi pesanti" che popolano le strade italiane contribuiva a rimpinguare il conto corrente aperto dagli ideatori della truffa.

La Polstrada di Milano ha arrestato tre persone, e denunciato a piede libero una quarta, al termine di un'operazione partita in seguito alla contestazione di una delle false multe. Il meccanismo era ingegnoso: prima venivano annotati i numeri di targa di migliaia di automobilisti che transitavano sulla Milano-Venezia, segnandosi ora e data, poi si risaliva all'identità di ognuno di loro. Infine, si notificavano le false contravvenzioni (ne sono partite 300) per il superamento del limite di velocità entro i 40 chilometri orari, con annessa richiesta del pagamento di una multa da 158 euro (come da articolo 142 ottavo del codice della strada).

Il conto corrente nel bollettino postale allegato su cui pagare la multa era intestato a "P. S. Ufficio riscossioni Milano": una dicitura che non corrisponde né a quella della Polizia stradale, né a quella della Polizia di Stato, eppure sufficientemente ingannevole nel nome da indurre 72 dei 300 automobilisti presi di mira a pagare, per un totale di 11 mila euro effettivamente pervenuti sul falso conto.

A sventare la truffa è stato il Compartimento della Polizia stradale di Milano coordinato dalla Procura di Monza. Arrestati tre pluripregiudicati: Roberto Brera, 43enne ritenuto il capo dei truffatori, Alberto Milani, 62; Dario Beretta, 35; indagato a piede libero Valerio Ferrari, 55. Gli arresti risalgono a qualche tempo fa, ma l'operazione è stata resa nota solo oggi dalla Polstrada, che ha preferito prima contattare gli automobilisti raggirati, e allo stesso tempo completare le indagini. Da queste è emerso che i malviventi, oltre a "multare" ignari automobilisti, contraffacevano documenti di identità per truffare società finanziarie, costituire società fittizie, comprare automobili, telefoni cellulari e schede telefoniche sotto falso nome.

A dare il via all'inchiesta è stato un automobilista che ha fatto ricorso contro una falsa multa che gli era stata notificata. Malgrado l'apparente autenticità del documento, la Polizia stradale ha scoperto che nei propri archivi non risultavano né codice del verbale, né dati dell'infrazione contestata. Di qui la scoperta che il conto corrente indicato nel bollettino postale era intestato a un truffatore che lo aveva aperto con un documento falso.

Bloccato il conto, gli investigatori sono risaliti ai truffatori, che per rendersi irreperibili comunicavano tra loro telefonando da cabine telefoniche, oppure tramite i servizi internet di voice-over-IP. Le perquisizioni hanno infine portato al sequestro di due automobili, di numerose carte di credito a pagamento, di timbri contraffatti, tra cui quello recante il sigillo della Repubblica italiana, e di alcune assicurazioni false. Per questo i reati contestati ai malviventi sono di concorso in truffa, uso di documenti falsi, uso dei sigilli dello Stato e contraffazione.

(26 luglio 2007) 

da repubblica.it
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