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Autore Discussione: ITALIANI SCOPRONO SEGRETO CRESCITA PIANTE  (Letto 2327 volte)
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« inserito:: Novembre 29, 2008, 11:48:10 pm »

2008-11-27 20:01

ITALIANI SCOPRONO SEGRETO CRESCITA PIANTE


 ROMA  - Fare allungare le radici di una pianta perché possa crescere in zone aride, o fare in modo che i suoi frutti siano più grandi e numerosi senza utilizzare fertilizzanti: diventa possibile grazie alla ricerca italiana pubblicata questa settimana sulla rivista Science.

Diventa possibile modificare la genetica delle piante senza introdurre in esse nuovi geni, ma potenziando o riducendo l'attività dei geni che controllano i fattori di crescita che regolano lo sviluppo delle piante. "In pratica acceleriamo il processo di evoluzione: modificando i geni stessi della pianta otteniamo in due anni quello che in natura richiederebbe tempi lunghissimi", spiega la coordinatrice della ricerca, Sabrina Sabatini, dell'università di Roma La Sapienza. Lo studio è stato condotto dal gruppo di Paolo Costantino, del dipartimento di Genetica e biologia molecolare e accademico dei Lincei.

I ricercatori sono riusciti a scoprire il segreto che regola l'equilibrio fra i due principali fattori di crescita delle piante, gli ormoni auxina e citochinina: insieme controllano la crescita delle cellule, regolandone la divisione e il differenziamento, e di conseguenza la crescita degli organi della pianta.

"La crescita di qualsiasi organismo - osserva Sabatini - si basa sulla decisione che ogni cellula deve decidere se lasciarsi aperte tante vie sviluppo oppure specializzarsi. Sono decisioni importantissime, che determinano la vita di un organismo". Decisioni che, come hanno scoperto i ricercatori italiani, dipendono dalla competizione tra i due ormoni: se "vince" l'auxina le cellule restano immature e possono solo dividersi; se la vittoria è della citochinina la cellula si specializza, cresce e diventa adulta. Per la prima volta questo complesso quadro di istruzioni molecolari che regola lo sviluppo delle piante è finalmente chiaro e l'uomo può intervenire in quella "zona di transizione", come la chiamano i ricercatori, nella quale si decide il destino della pianta.
La zona, cioé, dove si gioca il "duello" fra auxina e citochinina e dove si decide perciò il futuro della pianta. "Aumentando o riducendo i livelli di ciascun ormone - spiega la ricercatrice - diventa possibile modificare le dimensioni degli organi della pianta. Per esempio, si possono ottenere piante con radici più lunghe, in modo che raggiungano le falde acquifere e riescano a sopravvivere in terreni aridi. O si possono produrre piante con radici molto corte, in modo che non raggiungano zone ad alta salinità".

Sabrina Sabatini è tornata a lavorare in Italia nel 2003: "riesco a lavorare grazie a una borsa della fondazione Armenise, che per cinque anni mi ha finanziato carriera e ricerca". Per la legge sul rientro dei cervelli avrebbe dovuto avere la carica di professore associato, ma non è successo: "sono ricercatore, ma per il momento resto qui", anche se con un po' di amaro. 

da ansa.it
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