Admin
Utente non iscritto
|
|
« inserito:: Luglio 24, 2007, 06:08:55 pm » |
|
Dossier di Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc sulle liberalizzazioni
"Non applicano alcuna norma, abbiamo ricevuto oltre 18.000 denunce"
Banche, la denuncia dei consumatori "Hanno ignorato il decreto Bersani"
"Lucrati 5,3 miliardi". La cifra si riferisce alla mancata simmetria dei tassi
La perdita calcolata per famiglia è di cinquecento euro
di ROSARIA AMATO
ROMA - "Stiamo aspettando i nuovi regolamenti", "La legge è di dubbia interpretazione", "Non abbiamo aggiornato il software": sono tra le più comuni giustificazioni che si sono sentiti opporre negli ultimi mesi gli utenti che chiedevano alle proprie banche l'applicazione del decreto Bersani sulle liberalizzazioni. Dal giugno 2006 a oggi al Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc sono arrivate 14.711 denunce degli iscritti per mancata applicazione della norma sulla "simmetria dei tassi".
Negli ultimi tre mesi le stesse associazioni dei consumatori hanno ricevuto oltre 2.500 denunce per la mancata applicazione della norma sulla portabilità dei mutui, 522 per la mancata applicazione della norma sulla cancellazione gratuita delle ipoteche e 347 per l'indebita applicazione della penale sull'estinzione anticipata dei mutui.
Solo per la mancata applicazione della norma sulla simmetria dei tassi, che prevede che le banche modifichino contestualmente i tassi attivi e passivi, quando si adeguano alle variazioni del tasso ufficiale di sconto, calcolano le associazioni dei consumatori, "le banche hanno ottenuto indebitamente 5,3 miliardi di euro". "Il mancato adeguamento dei tassi attivi ha inciso sui nuclei familiari per 500 euro nell'arco di un anno, penalizzando soprattutto le fasce medie", spiega Roberto Tascini, della segreteria nazionale dell'Adoc.
"In un anno - ricordano le associazioni dei consumatori - la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all'1,25 per cento. Dalle 5 decisioni Bce, le banche italiane hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui, prestiti personali, fidi e finanziamenti, con una stangata di 170 euro al mese (2.040 euro l'anno) su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi, come conti correnti e libretti di risparmio".
"A un anno dal decreto Bersani - ribadisce il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti - il sistema bancario è quello che ha accumulato più ritardi. E questo è solo un eufemismo, perchè in realtà si è messo di traverso, non applica la legge". Anche con la complicità dei notai, denuncia ancora Lannutti: "Noi denunciamo e chiediamo la radiazione dall'Ordine dei notai che applicano le penali del 3 per cento per l'estinzione dei mutui".
Per affiancare al meglio i consumatori nella battaglia per affermare i propri diritti presso le banche, il Codacons, annuncia Carlo Rienzi, ha aperto una casella di posta elettronica che riceve tutti i reclami di questo tipo: "Raccoglieremo tutti i dati che riceveremo in un dossier che presenteremo al Parlamento e all'Antitrust".
La denuncia delle associazioni dei consumatori arriva del resto a nemmeno un mese da quella del presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, che nella sua relazione presentata il 26 giugno aveva affermato che sul terreno delle liberalizzazioni si registra "con preoccupazione una fase di stallo". E, sulle banche in particolare, lo stesso Catricalà ha denunciato alcuni giorni fa come anche a lui sia stata chiesta per l'estinzione di un mutuo "una penale più alta di quella stabilita dagli accordi tra Abi e consumatori".
L'Associazione Bancaria Italiana non ha direttamente replicato al dossier presentato oggi dalle associazioni dei consumatori. Tuttavia, nell'ambito del rapporto di previsione 2007-2009 presentato stamane a Roma, il responsabile centro Studi e Ricerche Abi Gianfranco Torriero ha sottolineato come "lo spread (il differenziale, ndr) tra tassi attivi e passivi sui conti correnti in Italia è tra i più bassi dell'area euro, solo l'Olanda è in controtendenza" e che "l'evoluzione dello spread italiano è in controtendenza rispetto agli altri Paesi". Una situazione che dovrebbe rimanere stabile, secondo l'Abi, anche nei prossimi due anni.
(24 luglio 2007) da repubblica.it
|