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Autore Discussione: Aids, 'Lila' a Fazio: «Il Governo è assente»  (Letto 2345 volte)
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« inserito:: Novembre 26, 2008, 04:07:18 pm »

Aids, 'Lila' a Fazio: «Il Governo è assente»

di Alessia Grossi


Il Governo non fa abbastanza per contrastare la diffusione dell'Hiv. Il primo dicembre in tutto il mondo si celebra la «Giornata mondiale per la lotta all’Aids». E in Italia? Cosa sta facendo il governo italiano per la prevenzione del virus dell’hiv? Niente. A denunciarlo è Alessandra Cerioli, presidente nazionale della Lila, Lega italiana per la lotta contro l’Aids in una lettera inviata al sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio. C’è di fatto, una «assenza di politiche» in questo ambito, scrive la Cerioli anche «in qualità anche di componente della commissione nazionale Aids. Voglio esprimerle una grande preoccupazione rispetto alla mancata risposta sull'emergenza prevenzione della infezione da hiv del governo italiano in merito a quattro importanti eventi accorsi dopo la sua nomina a sottosegretario alla salute e alla presidenza della Cna» .

Primo evento ricordato nella lettera dalla Cerioli è la conferenza programmatica Unaids, assemblea generale dell'Onu sull'aids, dello scorso giugno dove, «in base ad un accordo del 2001 – ricorda - molti paesi hanno presentato le loro relazioni sullo stato di avanzamento delle politiche per arginare l'Aids». Molti paesi, tranne l’Italia. Tra i report, infatti, «era assente quello del governo italiano». Non solo. Secondo punto sottolineato dalla Lila è che durante l'assemblea di Unaids si sono anche ridefiniti e integrati gli indicatori utilizzati per i Country Progress Report. Alcuni di questi indicatori sono oggi utilizzati dagli Stati membri come strumento di controllo delle proprie politiche sull'Aids a livello locale. «Ci pare - rimarca con disappunto Cerioli - che gli esiti delle decisioni di quell'assemblea non abbiano avuto alcuna cassa di risonanza nel nostro Paese. E dal nostro osservatorio la percezione è che il Governo non abbia nessuna idea rispetto all'efficacia delle proprie politiche pensate e programmate per contrastare l'epidemia». Dunque, un paese che non ha un programma manca anche di «politiche» di contrasto dal momento che «l'unica iniziativa di rilievo di questi anni è da considerarsi la campagna ministeriale lanciata dall'allora ministro Livia Turco nel 2007, senz'altro adeguata nei contenuti ma decisamente poco visibile e non sufficientemente diffusa».

A ciò si aggiungono, ricorda la Lila, gli indicatori emersi dall'ultima rilevazione statistica condotta sulle famiglie italiane: l'utilizzo dei preservativi ha fatto registrare un abbassamento medio di circa il 6%». Oltretutto da agosto, poi – scrive la Cerioli - la Cna «non è mai più stata convocata, interrompendo di fatto un lento ma proficuo lavoro sulla prevenzione iniziato a gennaio 2007 e rimasto incompiuto nella parte che riguardava le popolazione più vulnerabili al rischio di infezione». Per questo la Lila parla di «comportamento irresponsabile e inaccettabile e che oltremodo rivela lo scarso interesse che l'aids ricopre nel dicastero famiglia salute e politiche sociali italiane».

Ancora, Cerioli ricorda che nel mese in corso, precisamente il 20 novembre, «il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull’Hiv/Aids: «Diagnosi precoce e cure tempestive, che tra i tanti suggerimenti invita Commissione e Stati membri a formulare una strategia sull'Hiv con lo scopo di promuovere la diagnosi precoce; elaborare una strategia di riduzione dell'Hiv/Aids incentrata sui gruppi vulnerabili e ad alto rischio; garantire che, in futuro, il monitoraggio dei progressi nella lotta contro la malattia in Europa e nei Paesi vicini comprenda indicatori che riguardano e misurano direttamente le questioni legate ai diritti umani; porre in essere disposizioni in virtù delle quali la discriminazione contro le persone che vivono con l'Hiv/Aids, comprese eventuali restrizioni alla loro libertà di circolazione, sia effettivamente dichiarata illegale nelle loro giurisdizioni; rafforzare le campagne d'informazione e di educazione sulla prevenzione, la sperimentazione e il trattamento del virus».

Impegni che la Lila ricorda a Fazio, «nella speranza sia presto calendarizzato un elenco di iniziative volte a renderli efficaci per il nostro territorio con mezzi e strategie opportune». Infine l'ultima data: dicembre 2008. «Il primo del mese ricorrerà la Giornata mondiale di lotta all'Aids. Il tema di quest'anno sarà “Stop Aids. Lead - Empower – Deliver”. Cioè “Prendere la guida - Responsabilizzarsi – Attivarsi”. L'Unaids con queste tre parole vuole ricordare l'importanza della leadership politica necessaria per mantenere gli impegni presi nella lotta all'Aids. La invitiamo a riflettere sul significato di tale slogan e a raccogliere l'invito lanciato durante questo evento mondiale. «È infatti necessario - conclude la Lila - rimettere il tema della prevenzione dell'infezione da Hiv, così come suggerito da Unaids e Oms e dal Parlamento europeo, come una delle priorità dell'agenda del suo dicastero non più rimandabili e dare mandato alla Cna di elaborare da subito risposte e azioni efficaci e concrete per contrastare l'infezione». 

25 Nov 2008   
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