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Autore Discussione: Festa finale per Carmen Consoli. Altri tre arresti per spaccio  (Letto 3519 volte)
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« inserito:: Luglio 24, 2007, 06:04:42 pm »

Italia Wawe, cinquantamila persone sabato sera hanno applaudito Capossela

Festa finale per Carmen Consoli. Altri tre arresti per spaccio

Italia Wawe, cinquantamila persone sabato sera hanno applaudito Capossela Nuovi arresti, una pazza fuga in auto per sfuggire ai carabinieri e un tentativo di linciaggio sventato per un soffio. E´ successo di tutto sabato notte a Italia Wave, la manifestazione musicale che si è conclusa ieri a Sesto Fiorentino e che nella penultima serata ha fatto il pieno di spettatori, circa 50 mila arrivati da ogni parte d´Italia, la metà di quelli totalizzati nei primi tre giorni della kermesse. Ieri gran finale con Bob Geldof e Carmen Consoli, che hanno cantato dalle 22 in poi dopo decine di concerti, laboratori, spettacoli teatrali e reading che erano iniziati fin dal mattino. Sul palco anche le band di Toscana Wave: The Dirties, Bleeding Shadows, Les Arno, e Gonzo48. Per lo Psycho stage il ritorno dei Leningrad, i Mando Diao, i Mulfank, e la "Musica Nuda" di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Nel programma anche la tavola rotonda su le "Crisi dimenticate" con Medici Senza Frontiere e il reading de "Il giovane Holden" di Salinger.

Sabato invece quando la lancetta segnava la mezzanotte è salito sul palco Vinicio Capossela, pubblico in delirio ed eccitazione alle stelle, anche per merito dell´esibizione di Susana Baca, l´Orchestra di Piazza Vittorio e i Leningrad. Ma non è stato solo il rock a scaldare gli animi. Tre uomini sono stati arrestati per spaccio di droga e circa due chili e mezzo di marjuana sono stati sequestrati. Gli arrestati sono due senegalesi e un fiorentino di 38 anni che prima di essere bloccato ha tentato una rocambolesca fuga in auto e poi a piedi.

Pestando sull´acceleratore come un matto l´uomo ha urtato tre macchine posteggiate in via Pistoiese e ha terrorizzato decine di persone che si trovavano sulla strada. Quando è stato preso dai militari l´uomo rischiava di essere linciato dagli infuriati proprietari delle auto danneggiate. Ha provato a fuggire a piedi ed ha reagito con la forza quando i carabinieri l´hanno bloccato, ferendone due che hanno 10 e 15 giorni di prognosi. Dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale oltre che di detenzione di metadone a fini di spaccio.

E sempre sabato notte un algerino di 25 anni è stato fermato e denunciato dagli agenti di una volante della polizia nell´area della ex Longinotti che ospita Italia Wave. Nel marsupio del ragazzo gli agenti hanno trovato 20 grammi di hashish.

A parte questi episodi, comunque, il bilancio della manifestazione è positivo. I sindaci di Firenze Leonardo Domenici e di Sesto Gianni Gianassi sono andati in visita all´Osmannoro. «Il successo di pubblico», aveva detto Gianassi, «il valore culturale della manifestazione, gli irrisori problemi logistici e la collaborazione tra le istituzioni aprono la riflessione su un luogo che ha potenzialità eccezionali».

(s.p.) (23 luglio 2007)

da espresso.repubblica.it
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« Risposta #1 inserito:: Luglio 25, 2007, 11:35:53 pm »

25/7/2007 (7:14) - IL CASO

Gli onorevoli si sottraggono all'antidoping

La proposta di Casini è stata bocciata in Commissione.

L'iniziativa è nata sull'onda delle polemiche della trasmissione "Le iene"

FRANCESCA SCHIANCHI
TORINO


Saranno gli autisti di autobus, i ferrovieri, quelli che maneggiano esplosivi e fuochi d’artificio a doversi sottoporre al test antidroga. I parlamentari no. Per loro, niente controlli nel momento in cui entrano a Palazzo. Nemmeno quelli facoltativi che avrebbe voluto il leader dell’Udc Pierferdinando Casini: la sua proposta di legge è stata bocciata ieri in Commissione Affari Costituzionali della Camera.

L’iniziativa risale alla fine dell’anno scorso, sull’onda delle polemiche nate dalla trasmissione tv «Le iene» riguardo il presunto uso di cannabis e cocaina tra i deputati. Un test antidoping che si sarebbe dovuto fare una volta eletti: l’interessato avrebbe anche potuto sottrarsi, ma il suo rifiuto sarebbe stato pubblico, così come i risultati delle analisi. La proposta l’avevano firmata in 89: tutto il gruppo Udc, ma anche esponenti di Forza Italia e An, due ulivisti e un Verde. Eppure ieri, al momento del voto, erano presenti per l’opposizione solo i compagni di partito di Casini, che avrebbero voluto far passare la proposta. Inutilmente: la maggioranza ha approvato un emendamento soppressivo del testo.

«La decisione si commenta da sola - tuona il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa - è un atto grave che non può che alimentare l’antipolitica presente nel Paese. Chiederò ai parlamentari Udc di sottoporsi al test antidroga». Sulla stessa linea Riccardo Pedrizzi, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di Alleanza Nazionale: «Proponiamo che tutti i parlamentari di An si sottopongano subito al test e che lo stesso venga introdotto immediatamente, in forma facoltativa, con un atto degli uffici di presidenza delle Camere». E se il capogruppo del partito di Cesa in Commissione, Gianpiero D’Alia, parla di «coda di paglia» e «scandalosa responsabilità» della sinistra, il collega Maurizio Ronconi sostiene ci sia stata «una vera e propria cordata politica» contro la proposta. Con il risultato che, «mentre i parlamentari saranno vergognosamente esentati, alcune categorie di lavoratori si dovranno sottoporre a test obbligatori». Quelli previsti nella bozza d’intesa Stato-regioni voluta dal ministro della Salute Livia Turco all’indomani della tragedia di Vercelli di maggio, due bimbi morti nell’autobus guidato da un autista che aveva fumato uno spinello: test antidroga obbligatori per un lungo elenco di categorie, dai taxisti ai piloti d’aereo, dal personale delle navi ai controllori di volo a chi fa uso di gas tossici. Già approvata dagli assessori alla Salute, la norma potrebbe essere varata a breve: significherebbe per i lavoratori l’obbligo di un controllo annuale del Sert, con un preavviso di tre giorni.

«Con tutti i problemi seri che dobbiamo affrontare per migliorare le condizioni di vita del Paese, mi sembra davvero paradossale impegnare il Parlamento con una legge come quella del test antidroga ai parlamentari», taglia corto il Verde Tommaso Pellegrino. Meno tranchant la collega di maggioranza Silvana Mura (Italia dei Valori), secondo cui con questa bocciatura «il Parlamento non lancia certo un segnale di apertura e trasparenza verso l’esterno. Meglio sarebbe stato provare a migliorare alcune parti del testo». Ma non ammette le polemiche dell’opposizione: «Anche la Cdl non è sembrata così interessata alla questione droga, dal momento che nessuno dei suoi rappresentanti, tranne i deputati Udc, era presente al momento del voto».

da lastampa.it
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