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Autore Discussione: Gasparri insulta Veltroni, scoppia il caso (spazzatura da buttare. ndr).  (Letto 2229 volte)
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« inserito:: Novembre 15, 2008, 11:14:52 pm »

Il senatore eletto presidente della commissione di vigilanza con i voti della maggioranza sente il capo della segreteria del leader Pd.

E prende ancora tempo

Rai, lunedì incontro Villari-Veltroni

Gasparri insulta Veltroni, scoppia il caso

Di Pietro: "Non cadremo nel tranello, no a spaccature tra Pd e Idv. Ora più che mai restare uniti"

Il capogruppo del Pdl attacca il segretario democratico: "Arrogante, stupido e incapace"

 

ROMA - Dopo le mancate dimissioni immediate di Riccardo Villari, senatore del Pd eletto presidente della commissione di vigilanza Rai con i voti del Pdl, e l'ira di Veltroni, il Partito democratico cerca di sbrogliare quella che è diventata una intricata matassa. Il neo-eletto ha sentito per telefono il capo della segreteria del leader Pd. E' lo stesso senatore a confermarlo, riferendo che lunedì incontrerà di persona Veltroni e che "sta lavorando per arrivare serenamente ad una soluzione". Intanto scoppia un vero e proprio caso Gasparri, che definisce il segretario democratico "uno stupido e un incapace".

Il braccio di ferro. Nonostante le pressioni del Pd a dimettersi dalla carica cui è stato eletto dalla maggioranza contro la volontà dell'opposizione, che continuava a sostenere il candidato dell'Idv Leoluca Orlando, Villari ha finora fatto sapere che lascerà quando i gruppi parlamentari avranno trovato un accordo su un altro nome. E ha annunciato di voler parlare prima con i presidenti di Camera e Senato. Veltroni si è già nettamente opposto alla nomina, parlando di un "atto di regime" da parte della maggioranza.

Villari prende tempo. Lunedì è in programma il primo faccia a faccia fra i due. Nella telefonata di oggi allo staff del segretario democratico Villari ha preso ancora tempo, pur ribadendo la sua intenzione a trovare una soluzione alla questione: "In queste ore vorrei parlare il meno possibile per tutelarmi. La mia linea è sempre quella che ho già detto. La mia posizione resta la stessa".

Un nuovo candidato. A quanto si apprende, in queste ore e anche nella giornata di ieri, Veltroni si è tenuto costantemente in contatto con i capigruppo del Pd, Anna Finocchiaro prima di tutto. Ma nel partito inizia a profilarsi l'ipotesi di sostenere un diverso candidato alla vigilanza Rai, una volta che saranno effettive - se arriveranno - le dimissioni di Villari. E' dato ormai per certo - ma si attende l'ultima parola di Di Pietro - un cambio di cavallo, accantonando la candidatura di Orlando.

Di Pietro: "Non cadremo nel tranello". Su questo Villari non si sbilancia: "Non è nel mio stile rispondere. Ma è chiaro che una soluzione più avanzata è quello che uno auspica. Una regressione non avrebbe senso", replica il senatore. E Di Pietro, in una nota, fa sapere: "Non cadremo nel tranello di chi vuole utilizzare la furbata berlusconiana per indurre il Pd e l'Italia dei Valori ad una spaccatura e ad una resa dei conti, che non vogliamo e non cerchiamo in alcun modo. Anzi, ora più che mai, dobbiamo restare uniti, allargare e consolidare la coalizione per fermare, prima che sia troppo tardi, la deriva antidemocratica del dittatore argentino Berlusconi".

Gli insulti di Gasparri. Intanto Maurizio Gasparri, attacca duramente Veltroni: "Mi sembra in evidente crisi, contestato nel suo partito perché, in effetti, è una persona incapace", ha detto da Lamezia Terme il capogruppo del Pdl al Senato. "La violenza verbale, la violenza di cui anche io sono stato vittima nei giorni scorsi - ha aggiunto Gasparri - dimostra l'arroganza, la stupidità e l'incapacità di quest'uomo".

Immediata la replica del Pd. I democratici parlano di "barbarie politica" e reclamano un intervento dei presidenti di Senato e Camera. Il portavoce del partito Andrea Orlando, sottolinea: "Coglioni, imbecilli e ora stupidi: queste sono le espressioni che negli ultimi giorni sono state rivolte nei confronti dell'opposizione. Ci si chiede quanti insulti ancora bisognerà ascoltare senza che dalle più alte cariche parlamentari giungano parole chiare ed inequivoche a tal proposito".

Anche Anna Finocchiaro e Antonello Soro puntano il dito contro l'ex ministro delle comunicazioni. La capogruppo del Pd al Senato parla di "preoccupante decadimento della dialettica politica" e stigmatizza "un linguaggio che riteniamo inaccettabile, una gravissima offesa che oltre la persona colpisce le stesse istituzioni che tutti noi siamo chiamati a rappresentare". Il capogruppo del Pd a Montecitorio chiede ai presidenti delle Camere di "interrompere una corsa allo scontro frontale tra le forze politiche che apre non solo in parlamento ma anche nel paese solchi profondi e fratture gravi e pericolose".

La contro-reazione. E Gasparri ribatte ricordando di essere stato oggetto di un manifesto del Partito democratico: "Attendo ancora le scuse di Veltroni, capo del partito, autore del manifesto. Al quale sono seguite minacce alla mia persona che non avevo pubblicamente denunciato, ma che sono note a chi di dovere. Il clima di violenza generato dalla sinistra è pericoloso e lo affrontiamo con coraggio, ma chi pianifica aggressioni politiche cambi metodo".

(15 novembre 2008)

da repubblica.it
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