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Autore Discussione: Stella scandalosa  (Letto 4058 volte)
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« inserito:: Giugno 08, 2007, 04:33:40 pm »

Stella scandalosa
di Angiola Codacci-Pisanelli

Un bestseller amatissimo.

Una storia tragica e torbida. Arriva sugli schermi 'Follia' di Patrick McGrath.

Con una travolgente e sensuale Natasha Richardson 

Una donna inglese elegante e annoiata. Un pazzo dal fascino magnetico. Una storia d'amore e morte che nasce e finisce in un manicomio criminale. Quando Adelphi pubblicò la traduzione di 'Follia', il romanzo di Patrick McGrath, i lettori italiani lo giudicarono un mix irresistibile. Ora, a quasi dieci anni da quel colpo di fulmine, a riaccendere la passione arriva il film tratto dal libro: dove la donna è una star della bravura di Natasha Richardson, il pazzo è il bellissimo Marton Csokas e il dottor Peter Cleave, voce narrante del libro e gelido deus ex machina di tutta la storia, ha il volto di una leggenda del cinema inglese, Sir Ian McKellen. Il film, presentato nel 2005 a Berlino e distribuito da Noshame e Iguana Film, esce il 15 giugno con una promozione di beneficienza per l'associazione il Mattone di Genzano: la comunità di artisti colpiti da disagio psichico in cui Simone Cristicchi ha lavorato prima di scrivere la canzone che ha vinto Sanremo.

"Ho deciso di fare questo film appena ho finito il libro", racconta Natasha Richardson: "L'ho letto in una notte, non riuscivo a metterlo giù. Ma non pensavo che riuscire a realizzarlo sarebbe stato così difficile...". Il primo problema? Convincere una major a produrlo: l'attrice, inglese trapiantata a New York, non si faceva illusioni: "Una storia d'amore così cupa, con uno sviluppo così sexy e un finale così tragico, non sembrava davvero adatta a un pubblico americano. Mi chiedevano di trasferirla in America e ai giorni nostri, due cose che non avrebbero avuto senso. Ho tenuto duro, finché quasi insperatamente la Paramount Vantage ha detto sì. Ma allora sono iniziati i problemi con la sceneggiatura...".

Dopo molte riscritture faticose, e molti cambiamenti di regia, lo sceneggiatore Patrick Marber e il regista David McKenzie sono arrivati a una riduzione fedele all'atmosfera del libro e al carattere dei personaggi: che sono tutti pazzi, borderline o psichiatri, tre categorie dalle menti particolarmente laboriose, e quindi più adatte ad essere raccontate in un libro che mostrate in un film. "Il romanzo spiega sempre esattamente cosa succede nella mente di Stella, nel film tutto va fatto capire", spiega la Richardson. Che dà a Stella l'eleganza e la fragilità di una tipica moglie frustrata degli anni Cinquanta, poi la passionalità di una donna che scopre se stessa grazie a un amore scandaloso, il terrore quando la reale follia dell'uomo con il quale è fuggita le sbatte in faccia il prezzo della sua scelta, infine la disperazione, fino all'ultimo scatto d'orgoglio in una frase che il film regala alla protagonista: "Tre sole parole, 'Lasciami in pace', perché alla fine, per una volta, è Stella a scegliere il suo destino".

Ma il destino di questa donna che non ha mai trovato se stessa - prima ostaggio di un marito che la vorrebbe "come tutte le altre mogliettine", poi di un amante che la considera un oggetto da maltrattare a piacimento, infine di uno psichiatra che sogna di avere tutta per sé la sua bellissima "paziente preferita" - può essere solo tragico. Anche troppo tragico: più di Madame Bovary, più di Anna Karenina, Stella Raphael sarà punita ferocemente per essersi lasciata andare alla passione: lo scandaloso lieto fine di 'L'amante di Lady Chatterley' è passato invano, e non a caso il romanzo di McGrath comincia giusto un anno prima della pubblicazione del libro di D. H. Lawrence in Gran Bretagna. Il film sceglie per Stella una fine ancora più tragica del romanzo: "Sì, hanno voluto una scena più drammatica, per il film è meglio così. E certo, è vero che le donne adultere finiscono sempre malissimo...".

C'è anche una disuguaglianza di giudizio: Edgar Stark, l'amante di Stella, finisce nel manicomio dopo aver ucciso e mutilato orrendamente la moglie, a Stella basta molto meno. E rimaniamo con il dubbio se sia pazza o no: "All'inizio del film Stella è una donna che non sa cosa fare di se stessa, che fuma e beve troppo. Una donna emotivamente e sessualmente irrealizzata che trova in Edgar la forza per liberare qualcosa che era imprigionato dentro di lei. Quando lui viene arrestato, quando capisce che la storia è davvero finita, entra in una depressione così profonda che le impedisce letteralmente di vedere quello che succede fuori di lei: anche se la persona più importante della sua vita sta affogando sotto i suoi occhi".

All'inizio, la parte dello scultore pazzo doveva essere interpretata da Liam Neeson, il marito di Natasha. "Ma quando finalmente abbiamo avuto la sceneggiatura giusta e il regista giusto, Liam aveva altri impegni". La parte è passata così a Marton Csokas, neozelandese di origine ungherese, già visto in 'Evilenko' e nelle 'Crociate': che in realtà ha più dell'intellettuale Neeson il physique-du-r le per interpretare l'uomo della perdizione. "Un bravo attore, davvero. Per fortuna: così è stato meno duro girare quelle scene di sesso", commenta la Richardson. Già, perché una buona parte del film è fatta di abbracci, amplessi, corpi seminudi, accoppiamenti furtivi: "E quello che vedete è solo una versione diluita delle scene che abbiamo girato. Del resto il regista era stato chiaro. Mi ha detto che voleva scene realistiche, non quelle cose all'americana in cui si vede un bacio e poi si copre tutto con un lenzuolo. Mi ha chiesto se me la sentivo, e non mi sono tirata indietro. Ma certo è molto diverso da quello che avevo fatto finora". E anche da quello che farà d'ora in poi: "Amo il cinema, ma anche il teatro", spiega l'attrice che alterna i set con il palcoscenico. "Al cinema il risultato dipende dal regista, l'attore non ha controllo. In teatro invece sei tu davanti al pubblico. E poi se non ti offrono parti interessanti, e a una donna prima o poi succede, puoi sempre tornare ai classici: per un'attrice sono una grande ricchezza". n
 
Tra Shakespeare e Ivory
 
Non essere schiacciati da una mamma come Vanessa Redgrave richiede grande forza di carattere. E se la figlia fa l'attrice, anche una grande bravura. A Natasha Richardson, 44 anni, la bravura non manca di certo. Dopo anni di teatro, si è fatta notare al cinema nella parte di Mary Shelley in 'Gothic' di Russell. È stata poi 'Patty Hearts' e la protagonista di 'Cortesie per gli ospiti' dal romanzo di McEwan. Sul set di 'Nell' ("La migliore esperienza professionale della mia carriera") ha conosciuto Liam Neeson, suo marito e padre dei suoi due figli. In teatro passa

da Shakespeare a Broadway,e anche al cinema sceglie i ruoli senza preconcetti: dalle commedie ('Genitori in trappola', 'Un amore a 5 stelle') al cinema più difficile ('La contessa bianca', scritto da Ishiguro per Ivory).

da espressonline
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