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Autore Discussione: Deijana Pavlovic. Un decoro incivile  (Letto 2270 volte)
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« inserito:: Ottobre 19, 2008, 10:43:02 am »

Un decoro incivile

Deijana Pavlovic


Ieri mattina ho portato una troupe televisiva sotto un cavalcavia di Milano, dove è accampato un centinaio di uomini donne e bambini Rom.

Sono finiti lì dopo una serie di sgomberi, l’ultimo dei quali, quello di via Bovisasca, il più feroce attuato durante la campagna elettorale e per questo visitato dall’onorevole Santanché.

Mentre spiego al giornalista che il Comune di Milano ha speso i soldi pubblici per mettere dei blocchi di cemento sotto il cavalcavia per impedire agli "zingari" di trovarvi riparo, arriva un esponente di destra, che vedendo le telecamere ha ben pensato di farsi un po’ di pubblicità. Davanti a bambini in mezzo ai topi ha un’ attimo di esitazione, poi dice: " Dovrebbero trovarsi un lavoro come tutta la gente normale!" Rabbia e proteste tra i Rom, chi tira fuori il tesserino da operaio, chi dice che ha perso il lavoro per via degli sgomberi, chi dice che lavora in nero per pochissimi soldi. Poi gli risponde Flora, 35 anni, 5 bambini di cui 4 vanno a scuola anche in quelle condizioni:" Scusa, io due anni fa lavoravo per una signora, facevo le pulizie, poi c’è stato l’omicidio a Roma e mi ha mandato via." La sua risposta cade nel vuoto e l’esponente del partito continua: " E poi anche loro dovrebbero fare qualcosa per integrarsi, si dovrebbero lavare e vestire decentemente, questo cambierebbe molto l’atteggiamento delle persone nei loro confronti". Adesso i Rom sorridono increduli ma il giornalista scoppia: " Ma se vivono in queste condizioni come fanno a lavarsi?, qua non c’è l’acqua!" Anche questa osservazione cade nel vuoto.

Io ho paura che a livello mediatico abbia vinto lui, perché quello che conta oggi è solo l’apparenza.

A Roma in nome del decoro cittadino ora chiudono le fontanelle per impedire ai Rom di prendere l’acqua per bere e per lavarsi, un atto inutilmente crudele perché si limita eventualmente a spostare il problema senza risolverlo. Così come è avvenuto a Milano con i blocchi di cemento del sindaco Moratti per impedire ai Rom di ripararsi sotto un ponte dopo gli sgomberi, o come gli archetti che il sindaco Formentoni, allora leghista, fece mettere sulle griglie della metropolitana da cui esce l’aria calda per impedire ai senzatetto di scaldarsi quando fa freddo e quando nei dormitori pubblici non c’è posto (cioè quasi sempre).

La morale è che è meglio compiere atti crudeli piuttosto che impopolari: chi metterebbe a disposizione uno dei tanti edifici abbandonati per dare la possibilità a chi ne ha bisogno di passare l’inverno in condizioni migliori?, chi spenderebbe dei soldi per ampliare le capienze dei dormitori pubblici, chi darebbe la possibilità ai Rom di usare l’acqua che è un bene di tutti?

Certo è brutto che per le strade delle città italiane emerga tutto il fallimento delle politiche sociali di questo paese, ma è vergognoso nasconderlo, come si fa con la spazzatura, sotto i tappeti non cercando mai una soluzione vera. Chi davanti ai bambini sporchi che giocano in mezzo ai topi si pone solo il problema del decoro è lui indecoroso, incivile e disumano.

dijana.pavlovic@fastwebnet.it

Pubblicato il: 18.10.08
Modificato il: 18.10.08 alle ore 13.45   
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