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Autore Discussione: Poul Nyrup Rasmussen. Sette passi fuori dal buio  (Letto 1918 volte)
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« inserito:: Ottobre 14, 2008, 03:05:16 pm »

Sette passi fuori dal buio


Poul Nyrup Rasmussen


Sei mesi fa se qualcuno si fosse messo a parlare di nazionalizzazione delle banche e di salvataggio dei contribuenti di tutt’Europa sarebbe stato preso per matto. Ora sembra che ogni giorno spuntino nuove banche che hanno bisogno di essere salvate. Sono sempre di più le persone preoccupate per i loro risparmi, le loro pensioni, le loro assicurazioni. Per quanto mi dispiaccia dirlo la crisi finanziaria sta diventando una crisi economica, e le persone potrebbero finire per preoccuparsi non solo per i loro soldi, ma anche per il loro lavoro.

Ci sono stati anche altri cambiamenti. Adesso più o meno tutti concordano sulla necessità di una migliore regolamentazione del mercato finanziario internazionale. Diciotto mesi fa, quando il partito socialista europeo ha cominciato a parlare di riforma del mercato finanziario, c’era chi ci chiedeva come osassimo mettere in discussione il mercato. Oggi dimostra un grande coraggio chi continua ad affermare che è meglio lasciar fare tutto al mercato. Se abbiamo imparato una lezione è stata proprio che il mercato da solo non può governare le nostre vite. Abbiamo bisogno come mai prima di un patto socialdemocratico tra mercato e regole di giustizia sociale. La crisi finanziaria in corso è il risultato di un indebitamento eccessivo e rischioso e di conflitti di interesse che sono stati aggravati dalla mancanza di trasparenza dei nostri mercati finanziari. I governi oggi si concentrano sulle manovre di salvataggio, nazionalizzando le banche sull’orlo del collasso e cercando di prevenire il tracollo finanziario, ma non per questo dobbiamo perdere di vista la necessità di una migliore regolamentazione.
In un mondo ideale agiremmo tutti insieme per regolare di comune accordo i mercati finanziari internazionali. Ma non possiamo permetterci di aspettare. L’Unione europea, la più grande economia mondiale, può fare da apripista, lavorando in stretta collaborazione con gli Stati Uniti ed altri paesi per muoversi in una direzione comune. Ecco perché già da più di un anno il partito socialista europeo ha avviato un dibattito con i democratici statunitensi sul mercato, e a giugno ha creato una rete per la riforma del mercato finanziario con i democratici statunitensi e giapponesi. Quale potrebbe essere la direzione comune? Su quali pilastri possiamo costruire un ponte per migliorare la regolamentazione finanziaria?
Proponiamo sette pilastri:

1) una legislazione universale che copra tutti gli attori finanziari: molte banche di investimento e tutti gli hedge funds e i fondi di private equity non sono tenuti a rispettare le regole di trasparenza che si applicano al resto del mercato. Dato che due terzi del nuovo debito sono imputabili proprio a loro, è evidente che c’è bisogno di una migliore regolamentazione per evitare nuove crisi. Anche la vigilanza sui mercati finanziari deve essere rafforzata;

2) trasparenza e maggiori informazioni sull’ammontare del debito, sui fondi e sulle loro fonti, identificazione di grandi azionisti, executive pay e bonus per tutti i prodotti di investimento, compresi i fondi di private equity e gli hedge funds;

3) requisiti patrimoniali obbligatori per tutti gli attori finanziari, come quelli che già si applicano a banche e compagnie assicurative. Questo significa che per ridurre il rischio e l’indebitamento tutti gli attori finanziari devono avere e mantenere un determinato capitale;

4) regole per evitare prestiti eccessivi e fare in modo che le aziende in salute non sborsino troppo capitale agli azionisti o paghino gli interessi del debito;

5) limitazioni sugli stipendi e meccanismi per assicurare che i guadagni riflettano tanto le perdite quanto i profitti;

6) nuove regole per prevenire il conflitto di interessi;

7) proteggere gli interessi dei lavoratori assicurandosi che i dipendenti siano informati e chiamati in causa durante tutte le acquisizioni e obbligando i fondi pensionistici a informare i dipendenti su come sono investite le loro pensioni. Alcune di queste proposte sono contenute nel mio rapporto che è stato recentemente adottato dal parlamento europeo. Il rapporto è frutto di un compromesso tra socialisti, conservatori e liberali e non contiene tutto ciò che avremmo voluto. Noi socialisti avevamo proposto la creazione di un’agenzia pubblica europea di rating per fornire consigli imparziali sulla bontà dei crediti, un sistema di registrazione e autorizzazione per chi gestisce fondi di private equity e hedge funds, la creazione di un ente di supervisione finanziario europeo. Queste tre proposte sono state bocciate dai conservatori e dai liberali. Continueremo a lottare per questi e per altri cambiamenti necessari, ma prima dobbiamo convincere la commissione europea ad agire sulla base di queste modeste proposte.
Oltre alla riforma del mercato finanziario abbiamo bisogno di un piano di investimento in tutt’Europa per combattere il rischio della recessione. Ogni giorno le previsioni di crescita sono riviste al ribasso e aumenta il rischio di perdita di posti di lavoro. Abbiamo bisogno di investire in una crescita intelligente e verde, con nuovi posti di lavoro per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, nuove infrastrutture di trasporto pubblico.
Oggi è il momento del salvataggio. Le iniziative per contrastare una recessione dovranno seguire a ruota, così come una riforma del mercato finanziario.
Poul Nyrup Rasmussen è presidente del Partito socialista europeo e autore del rapporto sulla riforma del mercato finanziario adottato di recente dal Parlamento europeo Traduzione di Sara Bani

Pubblicato il: 14.10.08
Modificato il: 14.10.08 alle ore 8.49   
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