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Autore Discussione: Gianni Letta (con la Bibbia inmano): "E' il momento della coesione nazionale"  (Letto 2358 volte)
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« inserito:: Ottobre 11, 2008, 03:46:19 pm »

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è uno dei protagonisti della lettura-maratona della Bibbia.

Il suo turno è poco dopo l'alba

Gianni Letta: "E' il momento della coesione nazionale"

"E' un sentimento che deve essere tanto più forte in momenti così difficili come questo"

di GIOVANNA CASADIO



ROMA - È qui, con le fotocopie della Bibbia in mano. Gianni Letta ripassa. Nuovo Testamento, Vangelo di Matteo, capitolo 7, e dal podio legge: "Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello mentre non ti accorgi della trave davanti al suo occhio... Ipocrita". Otto minuti in tutto. Ma quasi un'ora - non è ancora l'alba - nella sagrestia di Santa Croce in Gerusalemme trascorre tra incontri con i cardinali, conversazioni. Piacevole, insomma. "Rigenerante", dice.

Tanto che il "grand commis" - l'uomo che Veltroni invidia a Berlusconi e giudica "un libero professionista" in questo governo, uno che ha "la cultura delle istituzioni che abbiamo noi" - fa quello che il premier non si sogna neppure di preparare: pungola l'opposizione a non abbandonare la via del dialogo. Apre. Lancia un appello: "Questo è il momento della coesione nazionale".

La crisi dei mercati non può essere banalizzata. Sono le 6,30 del mattino e ancora a Letta non sono arrivate le ultimissime sulla sfiducia delle Borse. Sarà un venerdì nerissimo, ma nel retropalco addobbato con piante di felci, poco dopo essersi inchinato al presidente della Cei Angelo Bagnasco, venuto prima per salutarlo, il sottosegretario tesse la tela del confronto con l'altra metà del campo: "Nel rispetto dei rispettivi ruoli, ciascuno, maggioranza e opposizione, devono fare la propria parte nell'interesse dei cittadini, del paese e del sentimento di coesione nazionale. Un sentimento che deve essere tanto più forte nei momenti così difficili come questo".

Tempo di responsabilità nazionale, quindi? "Certo, di sentimento di coesione nazionale". Invita. Scandisce. Lo rincorrono i Papa-boys con telecamera e gli chiedono se "allora è cominciata bene la sua giornata?". "La giornata che comincia così non può che essere buona". Non lo sarà. Scappa a Napoli il sottosegretario, nominato da Papa Ratzinger "gentiluomo di Sua Santità", e sarà alle prese con un consiglio dei ministri sui rifiuti finito in un flop e la gaffe del premier sulla sospensione delle Borse.

Pressato dagli impegni, dove trova il tempo per la lettura dei Vangeli nella maratona no-stop della Bibbia? Giuseppe Betori, neo arcivescovo di Firenze, ex segretario dei vescovi, si complimenta con lui: "Lei qui, a un'ora antelucana, ma c'è abituato?". "Abituatissimo", replica il dottor Letta, completo carta da zucchero tasmanian, stoffa per tutte le stagioni.
Il cardinale Giovanni Battista Re, schietto come sanno essere i bresciani, lo interpella: "Sono contento che sia venuto a leggere perché un grande personaggio come lei che legge i testi... però guardi, la pagina più bella del Vangelo l'ho letta io". È quella delle beatitudini - "Beati i poveri di spirito... beati i miti" - Letta non l'ha neppure ascoltata perché si assenta una decina di minuti per un colloquio riservato con il cardinale dell'Opus Dei, monsignor Javier Echevarria, che lo segue nell'elenco dei lettori. Se ai cardinali fosse dato iscriversi a un partito, sarebbero del Letta-partito? Sorridente. Sulla crisi però, il braccio destro di Berlusconi è compunto: "Il momento è davvero serio, ma lo stiamo affrontando come si conviene". Difende le misure "salva banche" del governo: "Abbiamo adottato provvedimenti per dare serenità ai cittadini".

Sul resto, sorvola. Cosa ne pensa l'uomo del dialogo di quegli schiaffoni che il premier assesta all'opposizione del Pd, cominciando con il "me ne frego" (a Veltroni) per finire con l'attacco alzo zero alla manifestazione di piazza del 25 ottobre? "Non do giudizi politici, credo di avere detto molto, non è nella mia abitudine...".

Infatti. Culto del non esporsi; il "Grand Vizir" titolò "Le Monde" quando è tornato con Berlusconi a Palazzo Chigi cinque mesi fa.
Gli organizzatori della "Bibbia giorno e notte" sono un po' spicci anche con lui: c'è un viavai di lettori e familiari tra il retropalco e la sagrestia che ci manca solo di fare i cerimonieri. E poi, basta l'omaggio dei cardinali. Sempre i Papa-boys in agguato: "Ci è parso che alla fine della lettura si sia commosso". È sembrato solo a loro. Letta, accondiscendente: "Il clima è tale da suscitare emozione, c'è una tale partecipazione e si è riusciti ad attualizzare la parola di Dio nel mondo di oggi". Nacera Benali gli lascia il podio; il sottosegretario cederà il passo a monsignor Echevarria. Via lungo i corridoi del monastero. Ringrazia i padroni di casa, per "la cortesia, l'intelligenza" e s'imbatte in Maria Pia Fanfani, lettrice delle 8 e 44, giunta con un'ora di anticipo.

(11 ottobre 2008)

da repubblica.it
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