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Autore Discussione: Crotone, scuole fatte con rifiuti tossici sette persone indagate dalla procura  (Letto 2335 volte)
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« inserito:: Settembre 25, 2008, 04:44:00 pm »

Scoperte dalla polizia molte opere costruite con materiali altamente pericolosi

Sequestrate 18 aree nell'area cittadina ma anche a Cutro e Isola Capo Rizzuto

Crotone, scuole fatte con rifiuti tossici sette persone indagate dalla procura

Migliaia di tonnellate di materiale con arsenico, zinco, piombo, indio, germanio e mercurio proveniente dall'industria "Pertusola" invece di essere smaltiti in discarica erano usati in edilizia

 

CROTONE - Scuole, parcheggi, strade, case e opere pubbliche costruite con materiale di scarto industriale, rifiuti tossici e sostanze cancerogene. E' quanto emerge dall'operazione della polizia denominata 'Black Mountains' che questa mattina ha portato al sequestro di ben 18 aree disseminate lungo tutto il territorio crotonese fino a Cutro e Isola Capo Rizzuto, aree ad alta densità mafiosa nell'entroterra. La procura della Repubblica di Crotone, coordinata dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni, ha provveduto a sequestrare le strutture al centro dell'indagine. Sette persone sono state iscritte nel registro degli indagati.

Almeno 350 mila tonnellate di materiali tossici sono state utilizzate per costruire, tra l'altro, tre cortili di altrettante scuole: l'elementare San Francesco e un istituto tecnico superiore, entrambi di Crotone, e una scuola elementare a Cutro. Arsenico, zinco, piombo, indio, germanio, mercurio, sostanze tossiche speciali provenienti dagli scarti dell'industria "Pertusola" di Crotone che invece di essere smaltiti con le cautele di legge venivano impiegati in edilizia.

Il materiale avrebbe dovuto essere trattato in discariche specializzate ed invece sarebbe stato ceduto a imprese di costruzioni che lo hanno utilizzato in lavori edili riguardanti anche alloggi popolari, villette, una banchina portuale e strade.

Sette gli indagati, rappresentanti legali di ditte edili e funzionari dell'azienda sanitaria: Vincenzo Mano, legale rappresentante pro-tempore della Pertusola sud, che ha chiuso l'attività alla fine degli anni '90; Giovanni Ciampà, rappresentante legale delle imprese Ciampà; Paolo Girelli, rappresentante legale dell'impresa Bonatti; Alfredo Mungari, rappresentante legale della Costruzioni Leto e i tre funzionari dell'asl regionale: Domenico Colosimo, Francesco Ruscio e Domenico Curcio. Per tutti l'accusa è associazione a delinquere.

Il sequestro delle 18 aree è stato notificato al presidente della Provincia, Sergio Iritale, che ha diffuso una nota durissima. "La notizia - si legge - conferma, se pure ce n'era bisogno, la gravità eccezionale della situazione ambientale su larga parte del territorio provinciale e, in particolare, la responsabilità che, nel determinarsi di questa situazione, hanno avuto le politiche di aggressione al territorio e di rapina delle risorse per lunghi anni attuate dall'Eni attraverso le società controllate e le attività condotte nella provincia di Crotone".

"Questo - continua la nota - è il risultato della logica del profitto a tutti i costi, che ha trovato sul posto classi dirigenti cieche ed insensibili. Persino settori dell'informazione, sull'altare di meschini interessi economici, hanno chiuso gli occhi davanti a realtà inquietanti, che oggi si manifestano in tutta la loro esplosiva negatività. Incalcolabili danni sono stati causati alla salute dei cittadini, all'ambiente, al sistema produttivo".

(25 settembre 2008)

da repubblica.it
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