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« inserito:: Agosto 19, 2008, 04:38:44 pm » |
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Io non ballo da sola
di Marco Damilano
Daniela Santanchè è la protagonista del tradimento politico dell'estate. Da Storace a Berlusconi. Ma lei respinge le accuse. E tesse grandi trame: fra la Versilia e Porto Cervo È la sua estate. Corteggiatissima. "Sei il mio sogno proibito", si fa avanti Tinto Brass che le vorrebbe offrire una parte in un film. "Sei come un piatto leggero: salmone, aragosta, maionese e verdure, con intorno tante spezie...", rilancia. "Un uomo che vive con te ha capito tutto della vita". Vallo a dire al povero Francesco Storace: ha provato a convivere e ne è uscito con le ossa rotte. Al primo marito si è limitata a portare via il cognome, al marito politico dell'ultima stagione medita di levare tutto: partito, simbolo e un bel gruzzolo, 9 milioni di euro di rimborso elettorale. È il tradimento (politico) dell'estate 2008. Un classico: lei lascia lui e torna dall'ex. Lui si imbestalisce e la insulta: "Mi fai pena".
Lei è Daniela Santanchè: fino a tre mesi fa la Evita Peron della Destra, donna guerriera, capelli legati, lunghi stivali scuri al posto dei tacchi a spillo, circondata da cristoni in camicia nera, quelli di Casa Pound e della Fiamma tricolore, cui aveva giurato fedeltà: "Meglio loro che distruggono la casa del 'Grande Fratello' che i clienti del Billionaire". Ora è di nuovo al Billionaire, e loro non l'hanno presa bene. "Vuoi tornare a corte", si è offeso Storace. Dall'altro, cioè, il suo più potente ex corteggiatore: Silvio. Core 'ngrato. I militanti sfogano la loro delusione sul blog dell'ex Epurator. "Prima te ne vai meglio è per tutti!", la caccia via un Gianni di Legnano. "Sei un cavallo di Troia", scrive Vincenzo Vecchioni, e si intuisce che l'accento non va messo sul cavallo. "Attenzione, cara Daniela", si sfoga Domenico Fonti, "quello che avrai nella bocca non sarà più la famosa bava, ma altro". Che tipini fini, i suoi ex amici.
Lei se ne frega: "Quelle frasi sono sul blog di Storace, si commentano da sole. Io ho preso un milione di voti, se anche fossero mille non rappresentano tutti. Storace è il presidente della commissione Roma capitale, io in questo momento non sono nessuno. Non ho bisogno di ruolo, io. Esisto comunque". E d'accordo, un po' di autostima non guasta mai nella vita. D'altra parte si è fatta appena fotografare sulla copertina della rivista 'Idee libere' con la didascalia: "Bella, essenziale, indispensabile. Nata per vincere". E pazienza se il 13 aprile gli elettori non le hanno dato neppure il quorum minimo per entrare in Parlamento, nonostante le comparsate in tv a ogni ora del giorno e della notte. La battaglia si sposta dentro la Destra: "Quelli che incontro io mi dicono di andare avanti. Non sono mai uscita dal partito: andrò al congresso e chiederò che la mia linea sia votata. Il partito non è una caserma. Sono certa di vincere". Figuriamoci. Nell'attesa si muove tra la Costa Smeralda, la Versilia e le strade di Milano e Roma dove, accompagnata da Melita la diavolita di 'Lucignolo', l'inviata in striminzito abitino rosso, abborda le ragazze di strada per propagandare il suo referendum che vuole abrogare la legge Merlin e riaprire le case chiuse. Si ferma un cliente e tratta 50 euro per tutte e due: "A me?", si infuria lei: "Ma lo sai chi sono io? Io sono Daniela Santanchè...".
In politica le offrono molto di più, in effetti. Per lei, dicono, è già pronto un posto da sottosegretario nel governo Berlusconi al primo rimpasto, in autunno. Gli uomini di An non sono felici del grande ritorno. 'Prove tecniche di riciclaggio', titola il 'Secolo'. "Voleva ballare da sola, ora accontentela", invoca la deputata Viviana Beccalossi, che nel 2001 si dimise dalla Camera per lasciare il posto a Daniela. "Io sono coerente, gli altri non so", replica la Santanchè: "Non lascio nessuno, né Storace né il partito. Non è un tradimento: è un progetto politico". E via con il politichese: "Gli elettori hanno voluto il bipartitismo, il Pdl è il partito del centrodestra, io sono una donna di destra, il mio futuro è là".
Una noia mostruosa. Santanchè per Santanchè, meglio quella che strigliava i colonnelli di An: "Hanno le palle di velluto". Per poi correggersi: "L'espressione è sempre di attualità. Solo che, visto il caldo, la cambierei in palle di lino". E il Cavaliere? Ridateci la Daniela che non gliele mandava a dire: "Berlusconi ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes: un punto d'appoggio per sembrare più alto dei veri nanetti di cui si circonda". "Berlusconi vede noi donne sempre in posizione orizzontale e mai verticale", aveva aggiunto: la frase più citata dell'ultima campagna elettorale. E poi, in un crescendo di priapismo tutto maschile, aveva calato l'allusione più sanguinosa: "Silvio è ossessionato da me. Tanto non gliela dò.".
Solo battute, dice ora Dany. "Ragazzi, ma dove vivete?, la politica si fa così, giorno per giorno. Con la testa voltata all'indietro non si va da nessuna parte". Lei guarda al suo futuro: un posto dal Cavaliere. Tornata (politicamente) in posizione orizzontale ha pure scritto un libro con Vittorio Feltri in difesa di Berlusconi sulle intercettazioni hard. "Chi fa politica non è tenuto all'illibatezza. Questa virtù di Stato mi ripugna, mi ricorda l'Unione sovietica, il comunismo. Rischiamo tutti di essere spiati dal Grande fratello. Denuncio una magistratura politicizzata che usa le intercettazioni per colpire i suoi nemici politici. E la faziosità di personaggi come il dottor Furio Colombo che ha sempre esaltato la moralità di Gianni Agnelli e su Berlusconi usa il linguaggio scamiciato di Di Pietro. Volevano colpire il Re seduttore sotto la cintola, ma non ce l'hanno fatta". E le donne di cui parla il premier nelle telefonate con Agostino Saccà, le ministre finite nel gossip politico? Tutte verticali, secondo la Santanchè: "In questa sporca guerra sono le vittime. Sono le streghe di Salem. Non ho visto nessuna femminista difendere le donne ferite nella loro dignità. Nessuna ha preso le distanze da quella manifestazione di piazza Navona che ha decretato la fine della sinistra, dalla Guzzanti, una che festeggiava il cancro della Fallaci".
Lei, nel Popolo della libertà, sente di avere qualcosa di nuovo da portare: "I valori. La testimonianza della mia coerenza". Sulle adozioni per le coppie gay, per esempio: "Sono contraria. A un bambino servono un papà e una mamma, non due papà o due mamme". Sul caso di Eluana Englaro: "La vita è un bene non disponibile per gli esseri umani". E su Obama: "Tifo McCain: uno che ha fatto la guerra in Vietnam, solido, combattente. Obama è Hollywood. È come il Pd: tutto annunci, proclami. È lento, non rock". Su Walter Veltroni non ha cambiato idea: "È come appare nelle foto con l'ombrellone sotto braccio. Aveva detto che sarebbe andato in Africa e ha portato l'Africa in Italia".
Ecco la Santanchè versione estiva, che balla da sola in attesa del ritorno al nido delle libertà. La donna di cuore che ora dice: "Diamola, ma solo per amore". La politica astuta che non deve rendere conto a nessuno e proprio per questo con le carte in regola per dare l'ultimo dispiacere a Fini e proporsi come l'unica, vera erede di Silvio. E Tinto Brass? "Lo ringrazio per il film, ma la sua è una proposta non ricevibile.
Mi spiace deluderlo: il mio piatto preferito è pane e salame". E poi, mica è Berlusconi.
(14 agosto 2008)
da espresso.repubblica.it
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