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Autore Discussione: RONALD SPOGLI Georgia unita e libera  (Letto 2249 volte)
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« inserito:: Agosto 18, 2008, 04:33:49 pm »

18/8/2008
 
Georgia unita e libera
 
 
 
 
 
RONALD SPOGLI*
 
La violenza esplosa nei giorni scorsi in Georgia ha colto tutti di sorpresa, soprattutto perché è avvenuta in un momento in cui il mondo tradizionalmente lascia da parte i dissapori e partecipa con i suoi atleti all’esaltante spettacolo dei giochi olimpici. Ciò a cui abbiamo assistito in Georgia è stato tutto tranne che esaltante. In un contesto che ricorda i giorni peggiori dell’ex Unione Sovietica, carri armati, truppe, aerei russi hanno attraversato i confini di una piccola regione a loro vicina. Il risultato è che la nostra attenzione ora si è spostata su due obiettivi impellenti: portare un fermo a tutte le ostilità e aiutare i superstiti. Nulla di ciò può essere raggiunto appieno fin quando le forze Russe non lasceranno la Georgia. L’integrità territoriale della Georgia deve essere rispettata. I separatisti delle regioni della Georgia, Ossezia del Sud e Abkhazia, hanno sempre avuto alle spalle una lunga storia di tensioni, ma lo scorso anno Mosca ha intensificato costantemente le pressioni sulla Georgia, dal punto di vista economico, politico e militare, ponendo embarghi sugli scambi commerciali e tagliando i collegamenti via terra e via aerea. Lo scorso aprile un caccia russo ha abbattuto un aereo telecomandato georgiano sullo spazio aereo della Georgia e, nello stesso mese, le truppe e l’artiglieria russe hanno iniziato a muoversi verso l’Abkhazia col pretesto d’incrementare le forze di peacekeeping, ma senza consultare la Georgia.

In luglio, episodi di violenza si sono verificati in Ossezia del Sud, compresi degli attacchi a veicoli della polizia georgiana e il tentato omicidio d’un leader del Sud dell’Ossezia, favorevole alla causa della Georgia. In questo periodo i rappresentanti del governo americano hanno spinto i governi russo e georgiano, sia pubblicamente che privatamente, a mantenere il controllo e trovare il modo di risolvere le loro divergenze in modo pacifico. Il 7 agosto dopo la reazione della Georgia ai bombardamenti di alcuni villaggi, bombardamenti provenienti dal territorio di Sud dell’Ossezia controllato dai peacekeeper russi, dopo essersi mobilitata per rivendicare alcune parti dell’Ossezia del Sud, una vasta forza militare russa si è distribuita sul territorio del Sud dell’Ossezia, in Abkhazia e nella stessa Georgia, violandone la sovranità. La Russia ora sta mettendo in discussione l’integrità territoriale della Georgia, e sta dichiarando che potrebbe riconoscere l’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud nonostante le numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu mirassero a risolvere la loro condizione diplomaticamente.

Le scene dell’aggressione russa hanno riportato alla mente memorie di paura agli ex Stati satelliti che poi hanno scelto il modello occidentale di libertà e democrazia per il loro futuro. Ma il mondo in cui oggi viviamo è diverso da quello di 40 anni fa. Nell’agosto del 1968, quando l’Unione Sovietica invase la Cecoslovacchia, il risultato non fu solo un’aumentata oppressione, ma anche un maggiore isolamento dell’Unione Sovietica. Da allora l’Europa, la comunità transatlantica e il mondo intero hanno fatto incredibili progressi. In questi ultimi anni la Russia ha cercato d’integrarsi nelle strutture diplomatiche, politiche, economiche e di sicurezza del Ventunesimo Secolo e gli Stati Uniti hanno sostenuto con fermezza questi sforzi. Ora la Russia ha messo a rischio la sua reputazione e le sue aspirazioni internazionali intraprendendo azioni concrete in Georgia, che sono incompatibili con i principi del rispetto per la sovranità e integrità territoriale. Se la Russia vuole mettere riparo alla sua reputazione e alle sue relazioni con il resto del mondo, il primo passo che deve fare è rispettare il cessate il fuoco al quale ha acconsentito e porre un freno alle ostilità. Deve rimuovere dalla Georgia le truppe entrate dopo il 6 agosto, permettere controlli internazionali e azioni di peacekeeping nell’Ossezia del Sud. Consentire inoltre ai civili di muoversi liberamente e fare in modo che ricevano aiuti umanitari. La Russia deve aderire alla propria politica professata nel supportare l’integrità territoriale della Georgia. Il mondo deve sostenere la Georgia. La Georgia deve restare unita e libera.

*ambasciatore degli Stati Uniti in Italia
 
da lastampa.it
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