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Autore Discussione: SCOPERTA LA 'PUNTEGGIATURA' DEL GENOMA  (Letto 2598 volte)
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« inserito:: Luglio 15, 2007, 12:44:27 pm »

2007-07-14

SCOPERTA LA 'PUNTEGGIATURA' DEL GENOMA


 ROMA - Altro che Dna spazzatura, come veniva chiamato fino a qualche tempo fa. Quel 96% del genoma che non è responsabile della formazione delle proteine potrebbe in realtà essere la 'punteggiatura' che permette al restante 4% di funzionare. Lo sostiene uno studio dell'università di San Diego pubblicato dalla rivista Science.

La presenza di una percentuale così ampia di Dna 'ripetitivo' o 'spazzatura' è comune a tutti i mammiferi. Negli ultimi anni vari studi, uno dei quali ha anche portato al Nobel nel 2006 i ricercatori americani Andrew Fire e Craig Mello, hanno però trovato alcune funzioni di queste parti del codice genetico, trasformandolo in una vera e propria miniera da esplorare a caccia di informazioni. I ricercatori guidati da Victoria Lunyak si sono concentrati su una sequenza chiamata Sine b2, che si trova all'inizio e alla fine della parte del genoma che codifica l'ormone della crescita, che è coinvolto nei processi di invecchiamento. 'Togliendo' il Sine B2 in alcuni topi geneticamente modificati gli scienziati americani hanno verificato che in assenza di questa parte del Dna il gene non veniva espresso.

"Dal nostro studio emerge che una parte del Dna 'spazzatura' può essere considerata come la 'punteggiatura' che dà senso alla parte del genoma che codifica le proteine - spiega Lunyak - senza questi elementi di confine il Dna diventa una lunga sequenza di 'parole' senza senso". Secondo i ricercatori, sequenze ripetute come quella studiata in questo caso potrebbero essere trovate anche per tutte le altre parti del Dna che sequenziano proteine, rappresentando quindi una precisa strategia evolutiva dei mammiferi per organizzare le informazioni genetiche. "L'ipotesi è verosimile - commenta il genetista Giuseppe Novelli, dell'università di Roma Tor Vergata - questi pezzi di Dna sono dei 'relitti' di origine virale che ci portiamo dietro dall'evoluzione, ed è possibile che siano serviti per regolare le funzioni del genoma. Il Dna evolvendosi è stato bombardato da virus, che hanno contribuito al rimescolamento dei geni".

Secondo il genetista, la definizione di Dna 'spazzatura' è ormai obsoleta: "Gli americani ora lo chiamano 'desert zone', perché apparentemente non ha funzioni. In realtà grazie a ricerche degli ultimi due o tre anni sappiamo che le sequenze ripetitive hanno funzioni importanti nella predisposizione genetica all'infarto e ad alcuni tipi di tumori, inoltre si sa che il 5-10% di queste producono non proteine ma Rna che va a regolare altri geni. Del resto - continua lo scienziato - come spiego sempre ai miei studenti, l'uomo e il topo differiscono solo per il 2% del genoma, e questa percentuale è costituita prevalentemente da quello che chiamavamo Dna spazzatura, per cui una funzione la deve avere". 

(Ansa)
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