Duemilaquindici 2016
Il piacere non è più nelle cose
Ora scegliamo un’esperienza
Le 5 puntate: vai allo speciale
Nonna, figlio e nipote: confronto di fine anno fra tre generazioni
Di Beppe Severgnini con Stefania Chiale
In città s’era parlato di populismo. In viaggio, di trasporti e periferie. In casa in montagna, di social e socialità. Durante la passeggiata, di lavoro. L’ultimo giorno dell’anno è dedicato al relax, ai bilanci e ai programmi.
Quelli di Annamaria, Paolo e Filippo sono diversi. La nonna, classe 1936, intende ritirarsi presto. Non vuole inaugurare il 2016 - l’anno in cui compirà 80 anni - guardando veglioni televisivi preregistrati. Il figlio Paolo - 53 anni, architetto, divorziato - uscirà a cena: ma evita di dire con chi, resta sul vago. Il nipote Filippo, 23 anni, considera Capodanno un’occasione malinconica, ma non vuole ammetterlo. Gli sembrerebbe di parlare come il padre, ed è un po’ presto. FILIPPO (aprendo un armadio) E questo?! Nonna, guarda cosa ho trovato.
ANNAMARIA Una videocassetta. E allora?
FILIPPO (leggendo la custodia) «Vhs». Me lo ricordo, da piccolo! Il libro della jungla ! Dovremmo tenerlo per ricordo.
ANNAMARIA Se vuoi mettiamo il videoregistratore tra i cimeli di famiglia, con la laurea del nonno e il mio vestito da sposa.
PAOLO Sic transit gloria tecnologica . Vi ricordate il noleggio da Blockbuster? Da bambino ti portavo, Filippo.
FILIPPO Partivamo in auto, entravamo, sceglievamo il film, tornavamo a casa. Prima di vederlo passava un’ora.
PAOLO Anche due. Non riuscivo a trascinarti via. E quando avevi scelto il film, volevi i popcorn da mettere nel microonde.
FILIPPO Scelta difficile: c’era troppa roba.
PAOLO I Vhs sono stati uccisi dai Dvd. Oggi moribondi pure quelli. Sono l’unico che ancora ne acquista, mi sa.
FILIPPO Non ci credo. Se vuoi vedere un film a casa, non esci a comprarlo!
PAOLO In effetti da quando ho Sky On Demand ho quasi smesso.
FILIPPO Io prima li scaricavo, adesso li guardo in streaming.
PAOLO Scaricarli? È legale?
FILIPPO Diciamo: tu mi paghi l’abbonamento a Netflix, io divento un cittadino modello.
ANNAMARIA (sarcastica) Meraviglioso. I libri faranno la stessa fine?
PAOLO (serio) Non è detto. I libri sono caldi, gli e-book sono freddi. Sulla carta si può scrivere, usare una cartolina come segnalibro. Sanno di chi li ha toccati. Sono oggetti affettivi. Non come i giornali, che una volta letti vanno bene per il camino. La prova? Tutti hanno in casa una libreria. Chi tiene in salotto la collezione degli ultimi 20 anni di un quotidiano ha disturbi mentali.
ANNAMARIA Insomma, sempre la stessa storia. Come quel coso dell’altra sera, dove secondo voi c’era qualsiasi canzone... Quello che ha fatto fuori i Cd che avevano fatto fuori gli Lp. Stupefy...
FILIPPO Spotify.
ANNAMARIA Stessa roba. Gli oggetti, uno dopo l’altro, vengono sostituiti dai servizi.
PAOLO Mamma! Parli come Tim Cook!
ANNAMARIA Un cuoco?
PAOLO Nonostante il nome, no. È il capo di Apple.
FILIPPO Lui (guarda lo smartphone) Curioso: anche il fondatore di Blockbuster si chiama Cook. David P. Cook. Non gli è andata altrettanto bene, però.
PAOLO Comunque è così. Trasporti, film, informazione, lettura, musica: gli oggetti lasciano il posto ai servizi, l’acquisto al noleggio, il possesso all’uso. È un cambio di paradigma.
FILIPPO (ridacchiando) Si vede che hai fatto il liceo, papà.
PAOLO E sapete perché accade? Ho una teoria.
ANNAMARIA (sottovoce, sorridendo) Lui ha sempre una teoria. Su tutto.
PAOLO Una teoria immobiliare.
FILIPPO (ironico) Sono tutt’orecchi, architetto.
PAOLO È una questione di metri quadri.
FILIPPO Scusa?
PAOLO Le case sono diventate più piccole. Possiamo metterci un certo numero di oggetti, poi stop.
ANNAMARIA E quindi?
PAOLO E quindi quanta roba ci può stare in un appartamento di 90 metri quadri? Quanti libri, dischi, Dvd? E-book, Mp3, download, musica e film in streaming non occupano spazio fisico, invece.
ANNAMARIA Bell’affare. Sommersi di possibilità immateriali. Un incubo.
FILIPPO Nonna, sbagli. Poter scegliere è bello. Prendi il Kindle: vuoi leggere un libro? Click, e ce l’hai lì. Scaricato.
ANNAMARIA Preferisco girare tra gli scaffali. Guardare le copertine. Aprire una pagina a caso. Sentire la consistenza dei libri.
FILIPPO Anche a me piace. Ho un Kindle e una libreria.
PAOLO Mettiamola così. Un secolo fa c’erano le taverne: uno mangiava quel che c’era. Poi sono arrivati i menu. Oggi in pizzeria puoi scegliere tra quaranta pizze e trenta piatti diversi. Se ti dicessero: minestra di rape, prendere o lasciare, saresti contenta, mamma? Credo di no. Lo stesso vale per libri, film, musica.
FILIPPO Non interrompere, nonna. È ispirato. Dall’edilizia alla gastronomia.
PAOLO La situazione televisiva fino agli anni 80 era questa. Il tal giorno minestra di rape, brasato, formaggio. Non ti piacevano? Saltavi il pasto. Poi sono arrivate le tv private. Il satellite. Il digitale. Lo streaming. Il download. Il video on demand. Possiamo scegliere! Arrosto, sushi, tagliolini? In tv c’è tutto. Anche la minestra di rape.
FILIPPO (ridendo) Certo: è iniziato Masterchef ! (dopo una pausa) Hai visto Star Wars ? Geniale, eh?
PAOLO Ti faccio notare che i primi Star Wars sono degli anni 70. Roba nostra.
FILIPPO Gelosia artistica. Mi mancava.
PAOLO Macché gelosia. Amor di verità. Tu oggi vedi in giro tanta fantasia? Io no.
FILIPPO Walking Dead , Trono di spade , Breaking Bad . Sì, vedo in giro molta fantasia.
PAOLO Io vedo imitazioni e riproposte. George Clooney? Cary Grant. Ryan Gosling? Steve McQueen 2.0. Keira Knightley? Audrey Hepburn senza perle. Jude Law? Robert Redford. Omaggio o riciclaggio? Ditemi voi.
ANNAMARIA La nonna non dice, ascolta.
PAOLO Sono bravi attori, eh, il cinema mi piace. Meglio dei videogiochi su cui tu, Filippo, passi troppo tempo. Spaventosi. Sono entrato in camera tua, l’altra sera, ed era in corso una strage.
FILIPPO Non dargli retta. Dovresti provare, nonna.
PAOLO I videogiochi? Povera donna.
ANNAMARIA Cosa c’è di male? Anche tuo padre, Paolo, aveva la passione del flipper. Ogni tanto lo beccavo al bar che spingeva e imprecava. E regolarmente: tilt!
FILIPPO Tilt?
ANNAMARIA «To tilt», inclinare. Se il flipper (in inglese, pinball ) veniva spostato o inclinato il meccanismo si bloccava.
PAOLO Quindi la parola «flipper» ce la siamo inventata? Questa è bella.
ANNAMARIA «Flipper» vuol dire «pinna». Le due alette comandate dai pulsanti esterni sembrano due piccole pinne.
FILIPPO Nonna wikipedica.
ANNAMARIA Lavorare per trent’anni nell’ufficio-estero di un’azienda mi sarà servito a qualcosa, no?
PAOLO Grazie per la lezione di paleotecnologia. Filippo, dille dei videogiochi.
ANNAMARIA Quelli con gli omini e i mattoncini? Nei bar c’erano anche quelli.
FILIPPO No, quelli di oggi. Quelli della X-Box e della Play.
PAOLO Dille come si chiamano.
FILIPPO Assassin Creed . Need for Speed . Call of Duty . Fifa .
ANNAMARIA Fifa come paura?
FILIPPO Federazione internazionale del calcio. Quella di Blatter.
PAOLO Vedi? Ha ragione la nonna. Fifa fa paura. Dai, dille che parole usate.
FILIPPO Fraggare. Buffare. Powware.
ANNAMARIA Mi arrendo. Brindisi di Capodanno prima di andarvene?
PAOLO A cosa brindiamo?
ANNAMARIA Ognuno decida per sé.
FILIPPO (alzando il bicchiere) Vediamo... All’Europa!
PAOLO All’Italia!
ANNAMARIA Alla faccia!
PAOLO Scusa, mamma, che brindisi è?
ANNAMARIA Alla faccia della famiglia! Quanto abbiamo parlato in questi giorni, ragazzi... Sono stanca, e domattina devo alzarmi presto. C’è un anno da inaugurare.
(5 - fine)
31 dicembre 2015 (modifica il 31 dicembre 2015 | 08:53)
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