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Autore Discussione: Carofiglio: è un’emergenza neoautoritaria  (Letto 2395 volte)
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« inserito:: Luglio 29, 2008, 06:17:37 pm »

Carofiglio: è un’emergenza neoautoritaria

Salvo Fallica


«La proclamazione dello stato d’emergenza sull’immigrazione clandestina nell’intero territorio nazionale è l’ennesima prova di una tecnica collaudata: spararle grosse. Così da distrarre l’attenzione dai problemi reali». Inizia così lo scrittore - magistrato e senatore Pd - Gianrico Carofiglio. Su quel che si sta verificando in Italia non ha dubbi: «Si ripete quello che accade da 15 anni, un sistematico uso di manovre diversive per distrarre l’attenzione della gente dai problemi concreti. Il metodo è questo: Berlusconi ne spara una più grossa dell’altra e l’opposizione è costretta ad inseguire. Mi chiedo: qual è l’emergenza immigrazione in Umbria o in Val d’Aosta? Nessuna, Sono poche le realtà regionali dove il problema esiste. Ma nella strategia propagandista del governo Berlusconi i fatti non hanno importanza, quel che conta è manovrare l’opinione pubblica, distrarla dalle cose vere». Una pausa, poi Carofiglio aggiunge: «Questa decisione del governo di centro-destra è da un lato una misura propagandista, dall’altro è un ulteriore smottamento in direzione neoautoritaria».

Fini accogliendo le richieste dell’opposizione ha chiesto al governo di venire in aula martedì.
«Sarebbe necessario che questi pseudo-provvedimenti non venissero proprio adottati. Ma è almeno necessario che vengano a spiegare in Parlamento le ragioni di tali decisioni. Sa cosa accadrà? Verranno in Parlamento a minimizzare. È una tattica che si ripete, la colpa è dei giornalisti che hanno frainteso, dei “soliti comunisti”, e dei giudici. Creano polemiche artificiose, per attribuirne la responsabilità agli avversari. Non dobbiamo accettare questo metodo per cui sono loro a decidere i temi all’ordine del giorno, salvo poi a buttarli via il giorno dopo. È una tecnica di manipolazione del consenso. Dobbiamo sottrarci a questa trappola propagandistica».

Dall’immigrazione alla giustizia, il governo procede senza tenere conto del ruolo dell’opposizione. Quale dialogo è possibile in queste condizioni?
«Non dell’opposizione: Berlusconi non tiene conto neppure del Parlamento. In queste condizioni non vedo quale possibilità di dialogo vi sia».

Berlusconi dice di fare una politica di sinistra...
«Vede, questi comportamenti berlusconiani da un lato sono il frutto di una pianificazione strategica, dall’altro sono il risultato di ossessioni personali, si pensi alla questione della giustizia. È l’ipertrofia dell’ego di Berlusconi: ricordate gli slogan sul presidente operaio? È un culto orgiastico della personalità».

Le questioni economiche e sociali restano nell’ombra, la priorità del premier resta il lodo Alfano...
«Premessa: non lo chiamo lodo Alfano ma lodo Berlusconi. È evidente che è servito per salvare dai processi il presidente del Consiglio. È l’unico caso in una democrazia liberale di una norma scritta per una sola persona, e verrà applicata ad una sola persona, prima dell’intervento della Corte Costituzionale o del referendum. Tutti i temi sociali vengono tenuti ben nascosti per permettere al manovratore di fare quello che vuole, infischiandosene delle promesse elettorali, che erano pura propaganda. Non solo le tasse non sono state ridotte, ma la pressione fiscale aumenterà. Pensavo che Berlusconi non mi facesse più pagare il bollo auto, temo che sul punto, come su molti altri, abbia una lieve amnesia».

Nel popolo del centro-sinistra vi è disagio per l’approvazione del lodo Alfano. Cosa può fare il Pd?
«Ascoltiamo davvero e senza supponenza i bisogni delle persone. Bisogna riappropriarsi delle parole e della capacità di dare un nome ai valori, ai progetti, ai sogni».

Pubblicato il: 27.07.08
Modificato il: 27.07.08 alle ore 14.38   
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