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Autore Discussione: Arrestato Karadzic, ricercato per genocidio  (Letto 2307 volte)
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« inserito:: Luglio 22, 2008, 02:06:28 pm »

Esteri       

Latitante dal 1995, ebbe un ruolo di primo piano nella sanguinosa guerra di bosnia

Arrestato Karadzic, ricercato per genocidio

Sull'ex leader serbo-bosniaco pesava un mandato di cattura dal Tribunale internazionale dell'Aja



BELGRADO - Radovan Karadzic è stato arrestato. L'ex leader dei serbo-bosniaci, ricercato da 13 anni per genocidio, è stato «localizzato e bloccato» su un autobus, a Belgrado. Lo ha reso noto la presidenza della Serbia e la notizia è stata confermata dal procuratore del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia Serge Brammertz. E' ora detenuto dagli organi della procura nazionale per la lotta ai crimini di guerra. «Vorrei congratularmi con le autorità serbe e in particolare con il Consiglio di sicurezza nazionale per aver raggiunto questo importante risultato nella collaborazione con il Tpi» ha detto Brammertz. Un'operazione che segna anche un passo avanti nel processo di avvicinamento di Belgrado all'Ue.

PRIMO INTERROGATORIO «UNA FARSA» - È terminato l'interrogatorio dell'ex leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadzic. Lo ha riferito il giudice Milan Dilparic che ha comunque rifiutato di rivelare ulteriori dettagli, definendolo come "confidenziale". Secondo quanto riferito dall'avvocato di Radovan Karadzic, Svetozar Vujakic, citato dall'agenzia Beta news, l'ex leader politico dei serbo-bosniaci «è stato arrestato venerdì» a Belgrado e da allora è rimasto «detenuto in una cella». Secondo un'altra versione sarebbe invece stato fernato lunedì. L'avvocato ha poi spiegato che Radovan Karadzic, ha descritto la situazione come una «farsa» e che avrebbe anche usufruito del suo «diritto di rimanere in silenzio durante l'interrogatorio». Vujacic ha poi annunciato che il suo cliente presenterà ricorso in appello contro la decisione del giudice istruttore per i crimini di guerra, Milan Dilparic, di consegnare l'ex latitante al Tribunale penale internazionale dell'Aja.

LAVORAVA COME MEDICO SOTTO FALSA IDENTITA' - L'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic aveva assunto una falsa identità - quella di Dragan Dabic - e lavorava negli ultimi tempi come medico in un ambulatorio privato alla periferia di Belgrado. Lo ha rivelato il procuratore nazionale serbo per la lotta ai crimini di guerra, Vladimir Vukcevic, mostrando una foto dell'ex latitante ormai in arresto nella quale egli appare difficilmente riconoscibile, con barba e capelli lunghi. Secondo il procuratore, nell'ambulatorio - individuato dalle forze di sicurezza serbe nel quartiere residenziale di Nuova Belgrado - nessuno sapeva chi fosse in realtà. L'arresto, ha confermato Vukcevic, è avvenuto «nelle vicinanze di Belgrado»: secondo alcune indiscrezioni nel sobborgo di Batajnica, a 13 chilometri dalla capitale.

SREBRENICA - Karadzic era al primo posto nella lista dei ricercati del Tribunale dell'Aja per i crimini nella ex Jugoslavia. Il suo nome è legato al massacro di Srebrenica, nel '95, con l'uccisione di circa 8mila civili, tra i 12 e i 77 anni, massacrati in pochi giorni. Un'operazione che la Corte internazionale di giustizia ha definito «genocidio». Latitante fin dal 1995, Karadzic deve rispondere anche di crimini di guerra e contro l'umanità per il ruolo svolto nella sanguinosa guerra di Bosnia, la più feroce fra quelle scatenate dalla dissoluzione della Jugoslavia.
 
PRESIDENTE - Nato nel 1945, bosniaco di origini serbe, è stato condannato dal Tribunale Penale Internazionale dell'Aja nel 1996. A suo carico era stato emesso un mandato di cattura internazionale e il governo degli Stati Uniti aveva offerto un premio di 5 milioni di dollari per la sua cattura, così come per quella del generale serbo-bosniaco Ratko Mladić, tuttora in fuga. Dopo il riconoscimento della Bosnia Erzegovina come Stato indipendente e sovrano da parte nell'Onu nel '92, i serbo-bosniaci proclamarono la nascita nei loro territori della Repubblica Serba di cui Karadzic divenne il presidente, assumendo anche il ruolo di comandante in capo dell'esercito con il potere di nomina e revoca degli ufficiali. Nella guerra che seguì, dal 1992 al 1995, con 200mila morti in totale, Karadzic si rese colpevole di operazioni di pulizia etnica contro le popolazioni bosniache e croate.


21 luglio 2008(ultima modifica: 22 luglio 2008)


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