Siria, Salvini: "Pazzesco, fermatevi". Ma Berlusconi prende le distanze: "Meglio tacere"
Il segretario della Lega critica la decisione di Usa, Francia e Gran Bretagna di sferrare l'attacco contro il regime di Assad, ma il leader di FI lo boccia: "In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla".
Gentiloni: "Operazione non partita da basi italiane, ora diplomazia". Tajani: "Inaccettabile l'uso di armi chimiche. Europa sia garante della pace"
Di CARMELO LEO
14 aprile 2018
ROMA - Arrivano anche le reazioni delle forze politiche italiane all'attacco in Siria da parte di Usa, Gran Bretagna e Francia, rappresaglia dopo i bombardamenti con armi chimiche di Douma della settimana scorsa, attribuiti dalle forze occidentali al regime di Bashar al-Assad. Il primo a commentare, in modo molto critico, l'azione militare di stanotte è stato il leader della Lega Matteo Salvini. Dal quale però, poco dopo, Silvio Berlusconi ha preso le distanze. Scavando un altro solco nella già precaria alleanza tra le forze di centrodestra in vista della formazione del nuovo governo.
"Stanno ancora cercando le 'armi chimiche' di Saddam - ha scritto il leader della Lega su Twitter - stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi 'missili intelligenti', aiutando per altro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi".
Matteo Salvini
@matteosalvinimi
Stanno ancora cercando le "armi chimiche" di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi "missili intelligenti", aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi.#Siria #stopwar #stopisis
09:19 - 14 apr 2018
Ma Berlusconi ha subito bocciato il duro commento di Salvini: "In queste situazioni - ha fatto sapere - è meglio non pensare e non dire nulla. Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi". L'ex Cavaliere si è soffermato poi sulle difficoltà italiane di formare un nuovo governo: "Trump ha voluto avere al suo fianco la Francia e il Regno Unito, questo vuol dire che dovremmo con sollecitudine avere un nostro governo, forte e autorevole: quello del centrodestra. Oggi purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui abbiamo un governo che non conta niente".
Dell'evoluzione in Siria è stato costantemente informato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che si è mantenuto in contatto con i ministri degli Esteri e della Difesa e con i vertici militari. Intorno alle 10.30, poi, il premier si è presentato per una dichiarazione presso la Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi: "Le conseguenze umanitarie sulle vittime civili di queste armi atroci non sono degne della nostra civiltà. Le abbiamo viste in questi giorni e non possiamo più tollerarle. Questo impegna le forze occidentali per prevenire l'utilizzo di armi chimiche. L'azione di questa notte è stata circoscritta e mirare a colpire la fabbricazione di armi chimiche. Ma non può essere l'inizio di un'escalation".
"L'Italia - ha continuato poi il premier - non ha partecipato a questa attività militare. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono Paesi alleati, ma abbiamo insistito e chiarito che il supporto logistico che forniamo soprattutto agli Usa, in questo caso particolare, non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria".
A cascata sono arrivati poi i commenti delle altre forze politiche italiane. Su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha definito l'attacco in Siria "fuori dalla legalità internazionale, in assenza di un pronunciamento dell'Onu sui presunti attacchi chimici". "Evidentemente - ha continuato - i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L'Italia non assecondi questa pericolosa deriva".
Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha affidato la sua prima reazione a Twitter: "L'uso di armi chimiche è inaccettabile. L'Europa - ha scritto - deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell'evitare l'aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani". Tajani ha inoltre spiegato che lunedì, durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, si terrà un dibattito sulla questione siriana.
Antonio Tajani
@EP_President
09:21 - 14 apr 2018 · Elsene, België
In una nota congiunta, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e il responsabile esteri del partito Piero Fassino hanno ribadito "il massimo impegno politico e diplomatico per bandire l'uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria vive da sette anni". In questo senso, "la Conferenza internazionale sulla Siria convocata il 24/25 aprile a Bruxelles dovrà essere la sede per uno sforzo di responsabilità di tutta la comunità internazionale".
Il senatore di Forza Italia Paolo Romani ha criticato l'azione militare di stanotte perché "non coordinata a livello Nato e senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu". "Senza alcuna prova certa - ha aggiunto - si colpisce solo una delle due parti in gioco, il regime di Assad, e si favoriscono i terroristi jihadisti che stanno perdendo terreno".
"Le bombe - ha twittato il coordinatore nazionale di Mdp e deputato di LeU, Roberto Speranza - non risolvono i problemi. Li aggravano. Serve un immediato cessate il fuoco e una nuova iniziativa internazionale per la #PACE".
© Riproduzione riservata 14 aprile 2018
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