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Autore Discussione: «Silvio e la Sanjust: fiori, un biglietto e una consulenza per decreto»  (Letto 3087 volte)
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« inserito:: Luglio 11, 2008, 10:50:41 pm »

Le carte dell'Espresso. l'ex marito ha denunciato il premier al Tribunale dei ministri

«Silvio e la Sanjust: fiori, un biglietto e una consulenza per decreto»

Ghedini: «La Sanjust non ha mai avuto frequentazioni sessuali con Berlusconi. C'era un rapporto di conoscenza»


ROMA — Da presentatrice tv, gratificata dai complimenti e da un mazzo di fiori di Berlusconi, a «esperta» nell'ufficio stampa di Palazzo Chigi. Il tutto in meno di un mese. Si prospettava una carriera lampo per Virginia Sanjust di Teulada, 26 anni, nipote di Antonella Lualdi e Franco Interlenghi, volto promettente e avvenente della Rai fino a pochi anni fa. Almeno a sentire l'ex marito Federico Armati, che ha denunciato il premier al Tribunale dei ministri perché avrebbe influito negativamente sulla sua carriera.

 
Il decreto di nomina della Sanjust poi ritirato (L'Espresso)
L'Espresso pubblica la riproduzione del decreto, datato 20 ottobre 2003, nel quale si legge che «rilevata l'esigenza della Presidenza del Consiglio dei ministri di avvalersi della collaborazione della sig.ra Virginia Sanjust di Teulada, in qualità di esperto, nell'ambito dell'ufficio stampa», e «visto l'allegato curriculum», si decreta il conferimento dell'incarico per il periodo 20 ottobre-31 dicembre 2003. Il tutto per un «compenso annuo lordo di 36 mila euro e l'Iva di legge». Decreto che sarebbe stato poi ritirato, secondo Armati. Il premier avrebbe anche gratificato Virginia di «un bracciale di brillanti di Damiani».

Tutto falso per l'avvocato del Cavaliere, Nicolò Ghedini: «La signora Sanjust non ha mai lavorato a Palazzo Chigi e non ha mai ricevuto un centesimo. Lo ha accertato la Procura ». E il decreto? «Non l'ho visto e quindi non so se esista o meno. Se dovesse essere stato emesso e non utilizzato, non ha nessuna validità giuridica». L'ex marito ha raccontato ai giudici che in quei mesi del 2003, Virginia vede spesso Berlusconi e riceve molti regali. Per contraccambiare, lei prepara al premier collezioni di cd musicali. I rapporti continuano almeno fino all'estate scorsa quando, racconta Armati, trova una sacca abbandonata dalla moglie nel giardino, con due cuccioli di cane e un estratto conto. Il quale, in data 14 giugno 2007, mostra un bonifico di 50 mila euro. Ordinante: «Berlusconi Silvio».

Il pm Olga Capasso riferisce così il racconto di Virginia: «A telefonare alla Sanjust era stato lo stesso Berlusconi, preoccupato che la sua relazione e i favori che aveva fatto all'Armati divenissero di dominio pubblico». Non risulta nulla di tutto questo all'avvocato Ghedini: «La Sanjust non ha mai avuto frequentazioni sessuali con Berlusconi. C'era un rapporto di conoscenza che derivava da un'amicizia con la famiglia e la nonna, Antonella Lualdi. Per questo le regalò i fiori dopo la presentazione in tv». Gardenie alle quali il premier aveva accluso un biglietto galante, riprodotto dall'Espresso: «Un debutto storico a "reti unificate": evviva e complimenti!».

Alessandro Trocino
11 luglio 2008

da corriere.it
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« Risposta #1 inserito:: Luglio 14, 2008, 05:51:11 pm »

CRONACA

Secondo la procura, le mazzette che hanno portato all'arresto di Del Turco furono decise nell'autunno del 2006 davanti a un piatto di capretto

Abruzzo, tangenti spartite a cena così è nata l'inchiesta sulla sanità

Decisive le rivelazioni dell'imprenditore Vincenzo Angelini

 

PESCARA - Sarebbero state decise davanti a un piatto di capretto le tangenti che hanno portato all'arresto del presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e di altre nove persone. Questo avrebbe offerto infatti ai suoi ospiti nell'ottobre del 2006 l'ex presidente della Fira (Finanziaria Regionale), Giancarlo Masciarelli, nel corso di una cena convocata per stabilire la divisione del denaro - almeno 12,8 milioni di euro secondo la procura di Pescara - ottenuti illecitamente con la seconda parte della cartolarizzazione sui debiti della sanità.

Attorno al tavolo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero stati seduti oltre al padrone di casa e a Del Turco, anche l'assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Boschetti, l'attuale capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, e il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta.

Il giorno dopo la cena scattò una prima retata di arresti, alla base del secondo filone dell'inchiesta chiusa con i mandati di cattura eseguiti oggi. Tra le persone finite nel mirino della magistratura c'era infatti anche l'imprenditore della sanità abruzzese, Vincenzo Angelini, proprietario di due case di cura. Per evitare il carcere Angelini ha scelto di collaborare, fornendo gli elementi per estendere l'indagine.

Sulla sanità abruzzese sono in corso altre inchieste, di cui una riguardante il pagamento - ritenuto non dovuto - di 14 milioni di euro dalla Regione, attraverso la Deutsche Bank, al gruppo imprenditoriale di Angelini per debiti contratti per le prestazioni fornite.

(14 luglio 2008)

da repubblica.it
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