LA-U dell'OLIVO
Novembre 25, 2024, 06:34:08 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Blitz alla scuola Diaz, il pm: «Ecco tutti i falsi della polizia»  (Letto 2451 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Luglio 11, 2008, 10:41:10 pm »

Il processo per L'irruzione della polizia durante il g8 di genova

Blitz alla scuola Diaz, il pm: «Ecco tutti i falsi della polizia»

«Falsi verbali e contraddizioni. La scena fu inquinata da parte di chi doveva bonificarla»

 
 
GENOVA - I «falsi» verbali ricostruiti a tavolino dalla Polizia e le contraddizioni degli imputati nei vari interrogatori sono stati al centro del quarto giorno di requisitoria da parte del pm Enrico Zucca, nel processo per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 a Genova. L'accusa concentrerà venerdì la requisitoria sul ritrovamento delle due bottiglie molotov, secondo l'accusa portate dalla polizia nella scuola come prova a carico dei 93 arrestati. Il pm, in sette ore di requisitoria, ha ricostruito le false dichiarazioni, sempre secondo l'accusa, rese dagli imputati e sottoscritte anche nei verbali di arresto. Le posizioni prese in considerazione sono quelle di alcuni sottoscrittori del falso verbale di arresto: Filippo Ferri, all' epoca dirigente della squadra mobile della Spezia, con il sovrintendente Renzo Cerchi e l'ispettore superiore Davide Di Novi, Massimiliano Di Bernardini, romano, vice questore aggiunto, Spartaco Mortola, capo Digos Genova, Carlo Di Sarro, suo vice, Nando Dominici, dirigente della squadra mobile di Genova, e Fabio Ciccimarra di Napoli.

INQUINAMENTO DELLA SCENA - «Dopo l'irruzione nella scuola anziché ad un atto di polizia giudiziaria assistiamo all'inquinamento della scena da parte di chi doveva bonificarla» ha affermato il pm, che si è soffermato sui presunti falsi di Mortola che si contraddì nel corso dei vari interrogatori sia sul ritrovamento di reperti importanti come le due molotov, bastoni e spranghe all'interno della scuola, sia sul lancio di sassi e di un maglio dalle finestre prima dell'irruzione della polizia e sul feroce pestaggio di Mark Covell, il giornalista inglese free lance. «Mortola - ha sottolineato il pm - ha tenuto come linea difensiva quella della persona raggirata dai suoi stessi colleghi. Invece è un ingannato senza ingannatori». L'episodio più eclatante, citato dal pm, è la presenza in un video di Mortola, e del suo vice Di Sarro, all'ingresso della scuola, vicini a Covell, a terra ed esanime. Interrogato dai pm perché non scrisse del ferimento di Covell nel verbale, Mortola rispose: «Sul momento non accertai chi fosse quel ferito né per quale motivo fosse stato oggetto di pestaggio». Il pm ha accusato inoltre Mortola di aver fatto sparire alcuni filmati dell'irruzione, girati dai suoi uomini. «Si doveva stabilire - ha spiegato il pm - quali reparti fossero entrati per primi e questi filmati potevano dimostrarlo».

LE CONTRADDIZIONI - Mortola inoltre, secondo i pm, sostenne invece il ritrovamento delle bottiglie molotov nella scuola e confermò anche, solo per sentito dire dai colleghi, il «fittissimo lancio» di pietre e oggetti dalle finestre e la caduta anche di un maglio spaccapietre. «L'unico agente, Andrea Ridolfi, - ha puntualizzato - che avrebbe visto cadere il maglio, fatto riportato anche nel verbale di arresto, davanti ai giudici si è avvalso della facoltà di non rispondere». Un altro firmatario del falso verbale di arresto, Carlo Di Sarro - ha riferito il pm - affermò sempre la sua estraneità all' irruzione nella scuola, sostenendo di essere stato scalzato nello sfondamento dei cancelli dal VII reparto mobile di Michelangelo Fournier, vice di Vincenzo Canterini, entrambi imputati. Sull'imputazione di associazione per delinquere a carico dei 93 no global arrestati, Di Sarro commentò con i pm: «Dobbiamo tener conto che nell'istituto sono state trovate anche le due bottiglie molotov». Sul «fittissimo» lancio di pietre, sottoscritto nel verbale, Di Sarro riferì in seguito: «Sono cadute due pietre di piccole dimensioni nel cortile della scuola». Il pm ha ricordato inoltre che Dominici, nel corso di dichiarazioni spontanee rese al processo, ha sostenuto di essere stato all'oscuro di quanto avesse fatto lo Sco. La requisitoria si concluderà mercoledì prossimo con le probabili richieste di condanna.


10 luglio 2008(ultima modifica: 11 luglio 2008)


da corriere.it
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!