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Autore Discussione: Calderoli nuova fase, la politica fa la legge. Cossiga contro Ingroia: schierato  (Letto 2235 volte)
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« inserito:: Giugno 29, 2008, 11:51:41 am »

Nodo giustizia - lo scontro

Immunità, alta tensione tra i poli

Gasparri: basta giustizia strumentale

Calderoli: nuova fase, la politica fa la legge. Cossiga contro Ingroia: schierato

Il ministro leghista: chiamiamo gli operatori di giustizia a collaborare alla semplificazione



ROMA — Lo «scudo a tempo » per le alte cariche dello Stato votato al Consiglio dei ministri di venerdì viene difeso con forza dalla maggioranza, mentre le opposizioni continuano a essere contrarie a questo disegno di legge sostenendo che l'immunità non dovrebbe entrare in vigore subito ma nella prossima legislatura e che, caso mai, dovrebbe essere approvata con legge costituzionale. Il lodo Alfano, argomenta il capo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, «evita l'uso strumentale della giustizia che purtroppo in Italia si verifica a danno di Silvio Berlusconi ».

Non solo. Per Gasparri il provvedimento restringe molto il campo di azione delle toghe politicizzate: «Basta con i militanti di Veltroni vestiti da giudici. Vogliamo una giustizia che colpisce il crimine, non che faccia operazioni politiche ». A favore del «lodo Alfano » è anche Mario Baccini, della Federazione dei cristiano popolari, che invita il governo ad «andare avanti» sulla strada intrapresa. Il ministro leghista Roberto Calderoli, parlando nella veste di chi è chiamato istituzionalmente a tagliare le leggi, auspica «l'apertura di una fase nuova». E per questo sostiene che se «il giudice applica la legge e la legge la fa la politica è anche vero che, se vogliamo sciogliere il nodo di una magistratura accusata di fare politica, dobbiamo chiamare gli operatori di giustizia a collaborare agli aspetti tecnici della semplificazione giuridica, in un grande sforzo riformatore».

Intanto a sinistra l'Italia dei valori, per bocca di Silvana Mura, continua ad agitare il tema del referendum abrogativo «non appena la legge-pernacchio sarà definitivamente approvata dal Parlamento». Diverso il giudizio di Pier Ferdinando Casini (Udc). «Il vero scandalo — dice — non è il lodo Schifani. Se si torna alla demonizzazione del Caimano non si è capito nulla. Il voglio fare un'opposizione che eviti a Berlusconi di avere alibi e lo metta di fronte alle proprie responsabilità di governo». E in questo quadro di grande tensione tra il sistema politico e l'ordine giudiziario si inserisce l'interpellanza presentata dal senatore a vita Francesco Cossiga al ministro della Giustizia. Cossiga domanda se «possa essere considerato un magistrato indipendente e credibile il procuratore aggiunto di Palermo, Antonino Ingroia, che ha partecipato e preso la parola all'assemblea nazionale della Sinistra democratica ed essersi scagliato con violenza e volgarità contro il presidente del Consiglio».

L. Fu.
29 giugno 2008

da corriere.it
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