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Autore Discussione: Pm contro governo: legalizzati i veleni  (Letto 2373 volte)
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« inserito:: Maggio 29, 2008, 05:01:49 pm »

Bertolaso: per ora vado avanti. Chiaiano, petardi sulla polizia

Pm contro governo: legalizzati i veleni

Attacco al decreto da 75 magistrati: norme incostituzionali, indeboliscono la lotta alla camorra

 
NAPOLI —Martedì i 25 arresti, ieri un documento con 75 firme. I piani sono diversi, ma in due giorni la magistratura napoletana consegna alle nuove strategie messe a punto dal governo Berlusconi e contenute nel decreto legge approvato dal consiglio dei ministri di otto giorni fa a Napoli, altrettanti colpi che sono cannonate.

L'inchiesta dei pm Noviello e Sirleo, seppure riferita alla gestione commissariale tra il 2005 e il 2007, ha mandato ai domiciliari, tra gli altri, Marta Di Gennaro, la più stretta collaboratrice di Guido Bertolaso, il plenipotenziario della guerra alla spazzatura di Napoli. Il documento, sottoscritto da 72 pm e tre aggiunti (su 110 magistrati della Procura) e indirizzato al Csm, solleva dubbi di costituzionalità sul decreto. La prima parte è dedicata alla scelta di affidare la competenza al procuratore capo di Napoli per tutti i reati sui rifiuti della Campania, che secondo il documento avrebbe la conseguenza di ingolfare le indagini provocandone «minore efficacia» e svilire così anche l'«azione di contrasto della criminalità organizzata camorristica che opera illegalmente in questo settore».

Il passaggio centrale entra nello specifico delle nuove norme che regolano lo smaltimento dei rifiuti. «Non possono non evidenziarsi disposizioni che assicurano una deroga (…) ai parametri comunitari», è scritto nel documento. E più avanti: «Solo nella regione Campania, posto che per le altre regioni italiane vige un divieto assoluto, sarà possibile smaltire in discarica un rifiuto normativamente considerato pericoloso in qualunque paese europeo».

Parole che non aiuteranno Bertolaso a ritrovare il buonumore. E lo si capisce da come commenta la bufera di questi giorni: «Per ora andiamo avanti, non possiamo fermarci perché l'emergenza non si ferma ». Anzi ricomincia. Ieri sera a Chiaiano i poliziotti che sorvegliano la cava destinata a discarica sono stati bersagliati con petardi da qualcuno che è scappato. Nessun agente è rimasto ferito.

Fulvio Bufi
29 maggio 2008

da corriere.it
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