LA-U dell'OLIVO
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Autore Discussione: DARWIN ci scrive:  (Letto 9990 volte)
darwin
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« inserito:: Maggio 22, 2008, 11:36:51 pm »

Posto unicamente come una specie di mozione d'ordine per scambiare gli indirizzi di posta elettronica.
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Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 24, 2008, 12:09:35 am »

Arturo - Sud.
Si il funzionamento dei circoli è importante (a parte che essendo in cambio di residenza e quartiere non so a quale circolo aderire), ma sopratutto andrebbe stabilito il come si forma la proposta.
Finora si è parlato tanto di come sono state effettuate le scelte delle cariche elettive e se sono state scelte democratiche.
Direi che più importante è stabilire come si formano le proposte sulla politica nazionale, su quelle locali e sui problemi specifici a cui bisogna rispondere (che sia il muro di Padova o casi ambientali qui a Bari). Come si accolgono le proposte, se vogliamo partecipazione allora le persone che si avvicinano e che si avvicinerebbero devono capire che le loro idee sono utili, che sono ascoltate e che sono portate al confronto in discussione.
Sentire sermoni più o meno validi e partecipare a votazioni per acclamazione non penso sia di interesse.
Questo è il tratto più difficile.
Comunque non mi soffermerei nelle critiche a cosa sta avvenendo in questo momento nel PD ma proverei a disegnare tutti insieme quali siano i ruoli ed i meccanismi di proposizione delle proposte più rispondendi alla domanda di partecipazione ed alla necessità di avere una nuova analisi della società  partendo nella lettera di intenti perché nel PD o in qualsiasi istanza di centro sinistra è necessario questo approccio.
Ricordo come un colpo la scelta della SA di operare per federazione di partiti, senza alcun progetto di reale fusione, una cosa vecchissima e contro cui ho tanto combattuto da giovane (chi faceva politica negli anni '70 ricorderà gli intergruppi).
Sono abituato come cultura ad inchinarmi di fronte alle scelte di confronto plurimo, in cui le idee si dibattono realmente e poi (se c'è maturità) si arriva ad una libera sintesi.
Quindi direi di partire nello stabilire che bisogna porre nuove fondamenta (anche se nelle tesi del '96 c'è tanto, che bella intuizione) e che per costruirle bisogna aprirsi al confronto con tutti quanti in questa società si riconoscono in un progetto di inclusione, di libertà, di rispetto democratico e di socializzazione della vita insieme.
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Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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« Risposta #2 inserito:: Maggio 25, 2008, 05:36:49 pm »

Inizierei a discutere su un tema preciso, oltre a quelli generali e di visione della missione del PD.
Il tema è quello della detassazione degli straordinari.
Viene propagandato come un tema di redistribuzione di ricchezza, per aiutare dalla terza settimana in poi ed invece è un colpo serio ad ogni idea di giustizia sociale.
L'assunto della destra è che siamo un Paese con scarsa produttività per addetto e per questo la professionalità significa lavorare delle ore in più e riequilibrare la produzione per addetto a per unità di costo del lavoro.
In tutto l'occidente la produttività è garantita migliorando con investimenti tecnologici e di prodotto la produttività oraria per euro fatturato.
Cosa c'è di mezzo?
Ovviamente gli investimenti.
Cosa c'è che non va?
Che dovremmo raggiungere il costo del lavoro per euro fatturato dei paesi come India e Cina, cioé la paga per euro in cassa dell'azienda deve avvicinanrsi a quello di India e Cina. Non potendo incidere oltre sugli stipendi si opera con l'allungamento di fatto dell'orario di lavoro.
La situazione è questa: prima arrivavi a fine mese lavorando 40 ore la settimana, ora ci arrivi lavorando 45 ore. Qual è la ragione di ciò? La colpa è di quei cattivoni dei paesi emergenti che si accontentano di lavorare per niente. Gli operai di Shangai fanno dumping nei confronti nostri. Però loro alla fine del mese arrivano.
Questa bufala produce danni immensi, una Confindustria dalla vista corta l'ha acclamata, tanto che mi importa che fra 2 anni saremo al disastro economico e non basterà lavorare 60 ore a settimana, per ora mi tengo stretti gli investimenti solo finanziari e non scucio una lira (pardon un euro) in investimenti per ricerca ed innovazione. Mentre ne servirebbero tanti per colmare il gap.
Risultato vedere la nostra economia allontanarsi sempre più da quelle in più rapido sviluppo, contrazione dei consumi interni. Cosa ci si attende alla fine gli assalti ai forni?
Poi qual è il vantaggio per i lavoratori dipendenti?
Se non erro la cifra proposta come limite alla facilitazione (30.000 euro annui) si traduce in un prelievo medio del 23%, quindi il risparmio sarebbe del 13% circa per i lavoratori. Se qualcuno riesce a dare circa 20 ore mensili di straordinario (calcolando a circa 13 euro la paga oraria) e quindi un introito mensile da straordinario di 260 euro si ha circa 32 euro in più al mese rispetto ad ora. Ci si provi a mangiare per una settimana con 32 euro e di contro aver sgobbato per 9 ore al giorno.
Ovviamente c'è poi da considerare che una richiesta di maggiore produzione per 1 ora quotidiana generalizzata è pressocché impensabile, quindi per giungere a questa integrazione di retribuzione si dovrebbe giungere ad una diminuzione per un 12mo circa della forza lavoro.
A prescindere che molti dipendenti non vedono proprio la voce straordinario nella loro retribuzione anche se la loro prestazione d'opera supera di molto le 40 ore settimanali.
Andrebbero ricercati dati precisi per inquadrare al meglio il problema e proporre uno specchietto alternativo con la riduzione Irpef che stava per scattare con il pacchetto del governo Prodi e redistribuzione del tesoretto.
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Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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« Risposta #3 inserito:: Maggio 26, 2008, 12:15:31 am »

Di seguito una mia prima proposta di variazione della lettera d'intenti.
In rosso le mie proposte.
Temo che subirò un'infinità di boohh.

LA-U
Vogliamo farla nascere come Associazione tra Ulivisti?
Qual è l'obiettivo che ci unisce?

Abbiamo elaborato alcuni spunti di riflessione, e li abbiamo inseriti molto schematicamente in questo documento che non costituisce Atto Costitutivo della Libera Associazione tra Ulivisti. È un manifesto, una sorta di “Dichiarazione d’intenti”, come tale non è intangibile, muterà anzi al mutare delle posizioni politiche che nell’ambito della Coalizione evolveranno, con la finalità di mantenere l’apporto collaborativo di tutti noi all'Ulivo alla proposta politica di centro sinistra, il più aderente e proficuo possibile rispetto alle realtà politiche sociali ed economiche del Paese.
Lo pubblichiamo e vorremmo fosse oggetto di critiche propositive, infatti, con ciò non proponiamo alla comunità Ulivista della rete un semplice invito ad esprimersi in merito, ma chiediamo un contributo alla stesura del vero e proprio progetto di costituzione de LA-U che, nella sua versione definitiva, come già detto in altre occasioni, vorremmo fosse il risultato di un lavoro di analisi e sintesi delle idee, attese e prospettive che, ciascuno di noi singolarmente e tutti insieme, immaginiamo debba essere il percorso della nostra Associazione.
Un lavoro cooperativo e democratico di quanti ritengono di voler collaborare e tra cui intendiamo porci in posizione paritaria nell'avventura che insieme decidiamo di intraprendere e quali strade insieme decidiamo sia più proficuo percorrere per giungere alla meta comune che ambiamo raggiungere, un Ulivo forte ed unito.
Dopo quasi due anni che dialoghiamo nei vari forum di CentroSinistra abbiamo la netta sensazione di avere conosciuto molti amici, discusso anche vivacemente con alcuni di loro, ricevuto informazioni che ci hanno permesso buoni approfondimenti e... molto altro ancora. Un aspetto su tutti è emerso, spesso spiacevolmente, tra noi è la nostra facile litigiosità!
Questa litigiosità che, con tanta buona volontà, potrebbe anche essere valutata come una "caratteristica" ottiene che nascano gruppi più o meno grandi che, coerenti con la nostra genetica, continuano le aspre discussioni al chiuso delle nuove torri d'avorio.
In conseguenza di ciò:
A) Gli aderenti alla Libera Associazione tra Ulivisti intendono mettersi nella condizione di non avere un leader, che pretenda di "orientarli"! Prevediamo invece la formazione di un Gruppo Dirigente dell'Associazione che sia eletto in tempi brevi.
B) Consapevoli che la provocazione e la litigiosità non producono frutti, stabiliamo norme di partecipazione che privilegiando il dialogo, anche acceso al limite, purché costruttivo, lascino libero lo scambio d'opinioni e consentano che le idee autentiche siano sempre ascoltate e discusse. In casi estremi, potrà rendersi necessario espellere chi dell'offesa, del litigio per il litigio, dell'arroganza fa il suo segno distintivo di partecipazione e non porti nessun contributo allo scambio d'opinioni.
Tenendo ben presente, se vogliamo essere Ulivisti, che si dovrà stare insieme pur provenendo da esperienze e convinzioni politiche diverse, che ci dovranno unificare e far riconoscere in una politica progressista, a patto che le diversità siano ben chiare e non incidano negativamente sul progetto generale di un Nuovo Ulivo. In questa nostra Associazione prevalga il senso dell'amicizia, sia protagonista la tolleranza a tutti i livelli sociali e culturali, ma non ci sia estranea l'intransigenza verso tutto ciò che non intende avvantaggiare l'Ulivo. Vorremmo che siano privilegiati gli approfondimenti, che si faccia in modo che i migliori emergano per il valore dei loro contributi e non per atteggiamenti o prese di posizione che tendono a sorpassare o prevaricare gli altri associati.
Quella che segue è una serie di domande/provocazioni, rivolte agli aderenti ed agli aspiranti associati con la speranza che questo contributo possa servire ad attivare e mantenere, nella Libera Associazione tra Ulivisti, la migliore disponibilità nel volersi rivolgere con chiarezza anche alle persone che non praticano la politica attiva, che non hanno profonda conoscenza degli accadimenti storici della politica etc.
In poche parole fare in modo che le persone che hanno interesse a frequentare LA-U riescano a comprendersi senza annoiarsi, senza sentirsi estranei nelle discussioni, senza essere costretti a prendere "lezioni private" per capire le intenzioni e i programmi dell’Associazione stessa.
Vorremmo che le domande che seguono stimolassero aderenti e simpatizzanti a collaborare a stendere il progetto dell'Associazione partendo, senza essere superficiali, dai quesiti e dalle considerazioni che scaturiscono nelle persone laiche, democratiche e progressiste.
1) Allo stato attuale delle politiche di CentroSinistra esiste l'Ulivo? L'Ulivo attualmente è poco più di un cartello elettorale. Abbiamo visto con quanta fatica è nata la Margherita, vediamo come faticano i DS a raggiungere una reale armonizzazione interna, e quanto timore abbiano di perdere il loro ruolo.
Attualmente quindi, l'Ulivo è quasi inesistente. E' su quel "quasi" però che a nostro avviso si deve lavorare, perché, dall'uomo della strada ai militanti dei partiti, molti sono disponibili a investire energie su questo progetto. L'ulivo esiste, seppure non in perfetta salute, grazie ai movimenti spontanei del popolo dell'Ulivo, cui noi della LA-U intendiamo portare il nostro contributo.
1) Allo stato attuale delle politiche di CentroSinistra attualmente l'Ulivo è quasi inesistente.
Però rimane viva e necessaria quell’idea del confronto e della realizzazione di proposte di governo che sappiano essere una risposta che fa della giustizia sociale, dell’innovazione, delle opportunità garantite a tutti, del rispetto del valore delle libertà individuali e sulla necessità di uno Stato laico libero da ogni condizionamento di credo o ideologico. E' su quel "quasi" però che a nostro avviso si deve lavorare, perché, dall'uomo della strada ai militanti dei partiti, molti sono disponibili a investire energie su questo progetto. L'ulivo esiste, seppure non in perfetta salute, grazie ai movimenti spontanei del popolo dell'Ulivo, cui noi della LA-U intendiamo portare il nostro contributo.

2) E' possibile che essere e definirsi Ulivisti possa servire a riconoscersi, non solo come appartenenti a partiti e movimenti progressisti e solidaristici, ma anche come cittadini che agiscono nel quotidiano ed abbiano interessi socio/culturali di un certo tipo? In poche parole essere Ulivisti può costituire una identità politica, sociale e culturale e così significare anche l'avere un certo particolare stile di vita e di comportamento nella società?
Noi riteniamo che essere Ulivisti, indipendentemente dalle idee politiche di origine, indipendentemente dalla religione e da altre filosofie, dovrebbe rappresentare anche "un'etica" nel comportamento pubblico e, perché no, privato.
L'Ulivo deve coltivare un'utopia "laica" aggiungendo il concetto di democrazia tra le prerogative degli uomini e delle donne che vi si riconoscono.
In sintesi pensiamo che questo sia proprio ciò che ci differenzia dalla destra.
3) Quest’Associazione intende agire in modo distinto dai partiti, per realizzare una "libertà" operativa guidata da logiche rigorosamente Uliviste. Noi riteniamo che in ogni caso, i contatti coi parlamentari e coi partiti siano essenziali, per la costruzione di una Federazione che sappia riunire in se varie espressioni sociali, grandi e piccole, privilegiando il rapporto con le singole persone che si riconoscano nei valori di CentroSinistra.
Nel fare questo, deve sviluppare e mantenere contatti, ci auguriamo fecondi, appoggiando e collaborando con parlamentari ed esponenti dei partiti progressisti di Centro e di Sinistra, indipendentemente dalla loro appartenenza.
I Parlamentari, a loro volta, dovranno sapersi attivare per valorizzare la partecipazione della base come elemento fondante del Nuovo Ulivo, riconoscendo in tal modo valore ad una nuova e più profonda partecipazione che il volontariato politico Ulivista esige gli sia riconosciuta. Concordiamo su questi punti?
3) Questo gruppo intende agire senza l’intento di formalizzarsi come corrente, per realizzare una "libertà" operativa guidata da logiche Uliviste. Noi riteniamo che in ogni caso, il contatto con i parlamentari e con il Partito Democratico siano essenziali, per la costruzione di una idea politica che sappia riunire in se varie espressioni sociali, grandi e piccole, privilegiando il rapporto con le singole persone che si riconoscano nei valori di CentroSinistra.
Nel fare questo, deve sviluppare e mantenere contatti, ci auguriamo fecondi, appoggiando e collaborando con parlamentari ed esponenti del Partito Democratico per valorizzare un percorso di unità vera e forza programmatica di governo in tutte le istanze del Centro Sinistra, in particolare con le istanze sociali che non sono presenti nei partiti ma che apportano una grande linfa di idee, soluzioni e programmi.
Il rapporto con i Parlamentari, a sua volta, dovrà essere attivato per valorizzare la partecipazione della base come elemento fondante della Nuova Ulivo, riconoscendo in tal modo valore ad una nuova e più profonda partecipazione che il volontariato politico Ulivista esige gli sia riconosciuta. Concordiamo su questi punti?

4) È corretto quindi secondo noi affermare che LA-U vuole essere nell'Ulivo, quell'Ulivo del più ampio consenso sociale che tutti vogliamo. Nello stesso tempo la LA-U opera staccata dai partiti che lo compongono, agendo non "dentro" o "contro" ma "intorno" ad essi e attivandosi nel Paese, tra le persone e le associazioni, per facilitarne la migliore e più rapida realizzazione. Secondo noi l'Associazione deve essere indipendente, anche se deve essere disponibile ad accettare, ad ogni livello, chiunque sia capace di privarsi del tradizionale abito mentale dei partiti, per lavorare alla pari con gli altri alla costruzione del progetto. Siamo d'accordo?
4) È corretto quindi secondo noi affermare che LA-U vuole essere nell'Ulivo, quell'Ulivo del più ampio consenso sociale che tutti vogliamo. Nello stesso tempo la LA-U opera agendo non "dentro" come una corrente o "contro" ma "insieme" al Partito Democratico e attivandosi nel Paese, tra le persone e le associazioni, per facilitarne la migliore e più rapida realizzazione. Secondo noi l'Associazione deve essere indipendente, anche se deve essere disponibile ad accettare, ad ogni livello, chiunque sia capace di privarsi del tradizionale abito mentale dei partiti, per lavorare alla pari con gli altri alla costruzione del progetto. Siamo d'accordo?

5) E' possibile nei prossimi anni, ma iniziando da subito, creare una Federazione di Partiti Ulivisti, da intendersi però non in antitesi bensì come tappa preparatoria del Partito Unico, che operi nel Paese con pensieri, progetti e opere che intendono non solo governare, ma anche modificare il modo di fare politica in Italia e migliorare la nostra qualità della vita?
Noi pensiamo che ciò possa avvenire e, ritenendo doverosa un'accelerazione nei processi costitutivi dell'Ulivo che tutti sogniamo, auspichiamo che per le prossime elezioni il progetto sia già formulato.
Contemporaneamente sentiamo la necessità di creare una struttura tra Ulivisti, stabilizzata e capace di efficace operatività sul territorio.? Siamo d’accordo su questo punto?
5) E' possibile in questi anni, ma iniziando da subito, creare una proposta di azione politica nel rapporto dialettico di alleanze, da intendersi come tappa preparatoria di una nuovaproposta vincente nella società con i Partiti che riconoscono pragmaticamente le proposte di una nuova visione della politica e del governo, che operi nel Paese con pensieri, progetti e opere che intendono non solo governare, ma anche modificare il modo di fare politica in Italia e migliorare la nostra qualità della vita?
Noi pensiamo che ciò possa avvenire e, ritenendo doverosa un'accelerazione nei processi costitutivi dell'Ulivo che tutti sogniamo, auspichiamo che per le prossime elezioni il progetto sia già formulato.
Contemporaneamente sentiamo la necessità di creare una struttura tra Ulivisti, stabilizzata e capace di efficace operatività sul territorio.? Siamo d’accordo su questo punto?

6) Nel periodo successivo è possibile che tale Federazione, dopo un’adeguata fase di assestamento, si trasformi nel Partito Unico basato sulle tesi Uliviste, riviste e aggiornate alla luce delle vicende che contribuiremo a far evolvere, anche a livello internazionale? Pensiamo che sia possibile.
Per non disperdere consensi, però, siamo consapevoli sarà necessaria una costante opera di "ricerca e comunicazione" rivolta ad ogni realtà politica e sociale progressista e solidaristica, non solo inserita nei partiti, ma anche estranea ad essi.
6) Nel periodo successivo è possibile che tale proposta, dopo un’adeguata fase di assestamento, si trasformi in un blocco di alleanze coese ed organiche basato sulle tesi Uliviste, riviste e aggiornate alla luce delle vicende che contribuiremo a far evolvere, anche a livello internazionale? Pensiamo che sia possibile.
Per non disperdere consensi, però, siamo consapevoli sarà necessaria una costante opera di "ricerca e comunicazione" rivolta ad ogni realtà politica e sociale progressista e solidaristica, non solo inserita nei partiti, ma anche estranea ad essi.

7) È’ per noi fondamentale l'esigenza di mantenere rapporti visibili e concreti, di vicinanza operativa e politica, con il sito www.ulivo.it, per evitare dispersioni ed al contempo, aprirci a cooperazioni anche molto strette con altri siti Ulivisti già avviati. Intendiamo mantenere, inoltre, analogamente i rapporti più stretti possibili con tutti i gruppi che si richiamano all'idea di Ulivo: non volendo costituire solo un gruppo in più, ma anche un collegamento tra gruppi e realtà Uliviste. Concordiamo su questa necessità?
Fico È’ nostra intenzione formare un gruppo di studio e di approfondimento sui temi ambientalisti in grado di descrivere seriamente i pericoli e i vantaggi che le diverse tecnologie offrono all'umanità, che abbia tra i compiti accettati, il promuovere e mantenere rapporti con le realtà vicine al Nuovo Ulivo che si occupano dei problemi dell'ambiente e della relativa qualità della vita compresi i movimenti globali. Siamo d’accordo su questa impostazione?
9) Con lo stesso criterio siamo del parere che sia istituito un gruppo di studio sui temi di "Consumo Consapevole", non allo scopo di seguire il velleitarismo di chi pretende di praticare il boicottaggio come metodo di protesta generica, quanto, invece per approfondire, in modo costruttivo e culturalmente elevato, la conoscenza dei fenomeni che stimolano i consumi e riflettere sulle azioni concrete, di informazione e formazione, da intraprendere per permettere ai Consumatori di valorizzare il proprio potere d'acquisto salvaguardando i loro veri interessi, non soltanto economici?
10) In tal modo riteniamo possibile che l'Associazione tenda a far conoscere la realtà produttiva delle aziende italiane, di piccole e medie dimensioni, che producono buona qualità e sono conosciute solo localmente, per la loro incapacità economica di pubblicizzarsi. La valorizzazione della produzione italiana di qualità e la genuinità dei prodotti di tali aziende, rispetto al potere della persuasione, che diffonde spesso prodotti di scarsa qualità, è un valore da salvaguardare? Riteniamo interessante e opportuno inserire nella nostra Associazione questo tipo di ricerca?
11) Prendendo spunto da recenti prese di posizione riteniamo che uno degli aspetti fondamentali che le forze interessate all'Ulivo debbano chiarire sia la "difficoltà a rispondere alla richiesta di individualismo", che molti considerano e la sinistra europea ha dimostrato essere, causa delle recenti sconfitte elettorali. La difficoltà è anzitutto culturale, almeno in Italia, nel contesto di una parte di elettorato che ancora oggi, si ritiene consideri "l'individualismo come una brutta parola." Quale deve essere la posizione de LA-U rispetto a questo tema (individualismo, personalismo, solidarismo, senso della Collettività e dello Stato), tenendo conto che è “personalistico”, nell’accezione negativa che a tale parola si attribuisce, ogni atto che privilegi l’individuo singolo, ma anche il gruppo, a discapito della collettività e che però contestualmente tale concetto nulla ha a che vedere con l’esigenza sociale e politica di mantenere la “persona” al centro delle proprie azioni. In particolare siamo d'accordo che la capacità della coalizione di Ulivisti di tornare al Governo si misurerà anche in base alla sua capacità di saper proporre e difendere una moderna visione degli obiettivi politici in cui individualismo e solidarismo, siano motivo di riflessioni unificanti nel Paese?
12) Tra i forum tematici de LA-U proponiamo che ce ne siano di riservati al mondo gay, agli anziani, all'handicap come luoghi di discussione sulle loro problematiche, salvaguardando la spontaneità della partecipazione dei singoli partecipanti. Siamo d'accordo?
13) Analogamente negli stessi forum tematici, possono ritenersi opportuni spazi dedicati alla pubblica amministrazione ed al suo rapporto con i cittadini e le imprese?
14) Vogliamo verificare se i nostri giovani sono interessati a gestirsi uno spazio, come per esempio quello di recente costituzione dei "Studenti per l’Ulivo", con ampia libertà di ammobiliarlo nel modo che ritengono più opportuno, liberi di interagire il più possibile tra loro e con i loro ospiti?
14) Vogliamo verificare se i nostri giovani sono interessati a gestirsi uno spazio con ampia libertà di ammobiliarlo nel modo che ritengono più opportuno, liberi di interagire il più possibile tra loro e con i loro ospiti?
15) LA-U deve ignorare i conflitti di vertice, puntando a raccogliere al suo interno la "vera base Ulivista" e con quella riuscire ad essere visibile nel paese allo scopo di consolidare dal basso le motivazioni reali e profonde dello stare insieme nell'Ulivo da parte dei singoli partiti della coalizione?
15) LA-U deve ignorare e essere punto di visibile disaccordo con i conflitti di vertice e le logiche spartitorie da padroni delle tessere, puntando a raccogliere al suo interno la "vera base Ulivista" e con quella riuscire ad essere visibile nel paese allo scopo di consolidare dal basso le motivazioni reali e profonde dello stare insieme nell'Ulivo da parte dei singoli partiti della coalizione? Per una nuova politica realmente partecipativa di tutte le componente sociali, ad iniziare dalle libere associazioni presenti nella società, in cui le scelte e le proposte politiche nascano dal vero confronto, in cui la partecipazione non sia solo del dire sì o no a proposte autoreferenziali.Noi per ora ci fermiamo qui.

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LA-U Il Gruppo di Lavoro
« Ultima modifica: Maggio 26, 2008, 07:17:59 pm da Admin » Registrato

Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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« Risposta #4 inserito:: Maggio 26, 2008, 12:19:41 pm »

Nessun "boooohhhhhh" da parte mia: non condivido in tutto, ma mi sembra un ottimo punto di partenza per una "nuova" lettera di intenti.
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« Risposta #5 inserito:: Maggio 26, 2008, 07:03:42 pm »

darwin



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 Posted: 22 May 2008 22:08    Post subject:     

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Gli argomenti trattati da clapo61 mi hanno portato all'attenzione un argomento che mi sta particolarmente a cuore ed è forse anche la colla che ci tiene uniti qui.
Poiché ritengo che il PD, se vuole esprimere una politica nuova, superare visione anche un po' stantie (anche se importanti da tenere dentro) e partire da una nuova visione della società proiettata nel suo futuro, deve essere un partito partecipativo e non assertivo, aperto completamente alle intelligenze presenti nella società per nutrirsi del loro apporto.
Esattamente l'opposto della torre d'avorio protetta dal muro di gomma di cui parla Uncle_T.
Non il partito aeertivo in cui la partecipazione è realizzata facendo scegliere alle persone in votazioni democratiche proposte preparate altrove, bensì le proposte devono essere preparate assieme.
In poche parole passare dal contenere i "ma anche" a condurli in un dialogo produttivo a delle scelte.
Quindi un capitolo particolarmente importante è quello del rapporto con la società civile, la cittadinanza attiva e le intelligenze volenterose.
Per far questo bisognerebbe passare dal ruolo dei tesserati e quello delle forze sociali che vorranno offrire il loro contributo perché condividono l'appartenenza alla visione della società del PD.
Qui casca un po' l'asino citato da Uncle_T ed è forse da lì che dobbiamo partire, tenendo presente che l'apertura dovrebbe far parte di quella visione (insomma un bel circolo vizioso, attenti a volte ci sono portato perché per la mia estrazione culturale).

Arturo Infante (Darwin)

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« Ultima modifica: Maggio 26, 2008, 07:05:18 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #6 inserito:: Maggio 26, 2008, 07:11:03 pm »

L'ho postata solo per farla leggere a chi di voi non l'avesse ancora fatto.

La lettera di intenti de LA U nata nel 2002 per la possibile associazione tra ulivisti non è da correggere ma semplicemente da non tenere in conto se non per verificare se su questa traccia possiamo cogliere elementi che CI ISPIRANO nella bozza... se riusciremo a scriverla.

Per il resto la lettera ha solo valore di memoria e testimonianza della mia cocciutaggine.

ggiannig

« Ultima modifica: Maggio 26, 2008, 07:27:45 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #7 inserito:: Maggio 28, 2008, 01:19:20 am »

concordo con darwin circa la sua proposta di discussione (come primo tema a carico del gruppo) sulla detassazione degli straordinari.

appena ci saremo definiti e dopo aver discusso un documento tra noi potremmo prendere contatti per esempio con le realtà sociali più danneggiate dal provvedimento (dipendenti pubblici, donne, etc., e le aziende dove lo straordinario diventa davvero arma di ricatto da parte dell'imprenditore) e cercare di creare una rete attraverso la quale potremmo discuterne con i nostri rappresentanti all'opposizione e con i sindacati di zona.


ciao
paola
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« Risposta #8 inserito:: Maggio 28, 2008, 08:18:24 am »



Può essere una idea ma considero:

a) prioritario lavorare alla bozza (cosa che si può fare in contemporanea).

b) se gli esperti nella materia sono d'accordo inserire i loro contributi sul tavolo "delle proposte".

grazie
ggiannig
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