LA-U dell'OLIVO
Novembre 26, 2024, 10:32:59 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: LORENZO MONDO. I pidocchi dell'ultima frontiera  (Letto 2611 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Maggio 19, 2008, 03:56:22 pm »

18/5/2008 - PANE AL PANE
 
I pidocchi dell'ultima frontiera
 
LORENZO MONDO

 
L’ultima frontiera della privacy - fregatevi gli occhi - è rappresentata dai pidocchi.

Sì, gli insetti di pochi millimetri che amano stazionare sulla testa degli uomini, succhiandone il sangue. Sembravano ricordi di altri tempi, di stagioni più povere e meno igieniche. Invece sembrano rispuntare ciclicamente, attentano alle chiome spesso fluenti dei bambini e mettono in apprensione le mamme.

E se non vengono individuati per tempo, possono trasferire le loro repellenti covate su qualche compagno della scuola materna o elementare. Ma qui sta il punto, chi lancerà il segnale del pericolo? Alle maestre è rigorosamente impedito accertare il vero insinuando le dita tra i capelli dei bambini. Devono basarsi su una vista da lince per scoprire le uova bianche dell’insetto o arguire la loro presenza dalle insistenti grattatine di un alunno. Allora potranno informare con grande riserbo (che non lo sappiano i compagni, per carità) i genitori interessati. Questi reagiscono a volte in modo sgradevole: o negano - figuriamoci - che una «famiglia come la nostra» allevi pidocchi o imputano alla scuola di non avere vigilato sul primo portatore del flagello.

Salvo provvedere in gran segreto alla disinfestazione.

La faccenda merita qualche considerazione che riguarda il pubblico e il privato. Lascia intanto di stucco la difesa in punta di capello di una privatezza che viene disattesa ampiamente, fino all’indecenza, in casi di assoluta gravità. Ma si sa, sono le raffinate insensatezze dei nostri legulei. Ben più preoccupante è la vergogna provata da persone adulte, il silenzio che si vuole mantenere su un banale infortunio, la protezione di un bambino da chissà quale trauma. Come si educherà il figlio al rispetto di un disabile, di un infelice, di un compagno meno avvantaggiato negli studi, se è portato a temere e a irridere una così sopportabile molestia?

E non si coglie nell’esagerata solerzia protettiva delle madri il possibile indizio che difenderanno a oltranza un futuro scavezzacollo e ribaldo? In altri tempi, la testa rasata di un amichetto suscitava curiosità, magari mista a cautela, non dileggio o paura.

Non lo esponeva minimamente alla gogna. Vero è che non è tanto da temere l’invasione dei pidocchi quanto l’estensione dell’umana inadeguatezza e stupidità.

 
da lastampa.it
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!