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Autore Discussione: Più della guerra vale una partita  (Letto 3248 volte)
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« inserito:: Maggio 18, 2008, 11:22:00 am »

Più della guerra vale una partita

Gabriel Bertinetto


Nel giorno in cui i soldati italiani venivano attaccati in Afghanistan ed il primo caporalmaggiore Andrea Tomasello, ferito, subiva l’amputazione di un piede, il neoministro della Difesa Ignazio La Russa riteneva giusto, pertinente e importante dedicare parte del proprio tempo a occuparsi di questioni che non riguardano affatto il suo dicastero e il suo personale ruolo nel governo. Giovedì le agenzie di stampa riportavano infatti una dettagliata dichiarazione del ministro, trasudante sdegno verso l’Osservatorio del Viminale.

Cosa aveva suscitato tanto sdegno? La Russa ce l’aveva con l’Osservatorio del Viminale, perché questo organismo, dopo avere negato ai tifosi romanisti il permesso di seguire domenica la loro squadra a Catania, aveva proibito ai fan nerazzurri la trasferta a Parma per la partita dell’Inter. «Non giustificato per l’ordine pubblico e pretestuoso sul piano dell’equità», sentenziava La Russa, estendere il divieto ai sostenitori del club nerazzurro.

Al bar se ne sentono tante. È comprensibile che ogni tifoso tiri a sé con forza la coperta delle polemiche pur di tenere al caldo la propria passione. Ma pronunciato da chi ha una carica pubblica di grande rilievo, il verdetto del ministro di fede interista suona tanto ridicolmente incongruo quanto istituzionalmente irresponsabile.

Fa sorridere il tono solenne con cui La Russa si sforza di spargere la crema di una rivendicazione di equità sportiva sopra il biscottino della sua irritazione da ultrà. Con la probabile speranza di accattivarsi la simpatia di qualche spezzone del popolo nerazzurro, così come di qualche abitante di Catania, sua città natale, visto che nella seconda parte della sua invocazione il ministro si rivolge «formalmente al presidente (della Lega calcio) Matarrese» affinché la finale di Coppa Italia fra Roma e Inter il 24 maggio prossimo si disputi nella città etnea anziché come da tempo previsto nella capitale.

Non fa sorridere affatto invece la leggerezza assai poco istituzionale di chi sa perfettamente in quali circostanze fu affidato all’Osservatorio il compito di valutare di volta in volta se sia opportuno limitare in vario modo l’accesso del pubblico agli stadi. La Russa sa che fu un provvedimento triste ma doveroso, dopo un’escalation di violenze dentro e fuori gli impianti sportivi, culminata nella morte del commissario Raciti a Catania.

Sacrosante ragioni di interesse generale consigliarono di delegare almeno per qualche tempo all’Osservatorio la facoltà di valutare se una partita sia a rischio e di decidere che fare in piena autonomia. Cercando di non sottostare alle pressioni delle società calcistiche, degli ultrà, e di autorità competenti in altri ambiti ma non in quello della sicurezza sportiva.

Già, la sicurezza. Tema carissimo a La Russa e alla sua parte politica, quando ci si può speculare sopra a scopi elettorali.

Pubblicato il: 17.05.08
Modificato il: 17.05.08 alle ore 8.14   
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 18, 2008, 10:43:13 pm »

Bilancio finale: 5 feriti

Parma-Inter, tafferugli prima dell'incontro

Scontri tra supporter nerazzurri e gialloblù e anche con la polizia. A Catania danneggiato pullman della Roma

 
PARMA - Scontri tra tifosi e battaglia tra ultrà nerazzurri e polizia prima di Parma-Inter. Dopo l'arrivo del pullman dell'Inter sono cominciati gli scontri fra forze dell'ordine e tifosi dell'Inter fuori dalla stadio Tardini di Parma. Gli scontri sono cominciati quando qualche tifoso nerazzurro ha cercato di entrare nello stadio senza biglietto. Sono volate bottiglie e fumogeni e polizia e carabinieri, sotto un vero e proprio diluvio, hanno risposto con alcune cariche. Alla fine il bilancio è di cinque feriti, compreso un poliziotto che stava guidando un furgone che è stato sfondato. Tutti sono stati portati all'ospedale di Parma per essere medicati, ma nessuno è in gravi condizioni.

PRIMI DISORDINI - Le prime avvisaglie dei disordini si erano avute qualche ora prima quando alcune centinaia di tifosi dell'Inter, circa 500 secondo la polizia, si erano radunati fuori dallo stadio. Un gruppo era riuscito a scavalcare le transenne dello stadio e ad entrare, pur senza biglietto. Mentre alcune migliaia di tifosi interisti avevano incominciato a intonare cori di sostegno alla loro squadra e avevano acceso qualche fumogeno.


SCONTRI TRA TIFOSI - Successivamente uno scontro tra gruppetti di tifosi del Parma e dell'Inter è avvenuto in viale duca Alessandro, a 500 metri dal Tardini. Alcuni supporter nerazzurri che si erano radunati in piazzale Volta, avvicinandosi allo stadio, hanno ingaggiato tafferugli con tifosi gialloblù. La situazione è stata riportata alla normalità dall'intervento di alcune pattuglie della polizia che erano in sosta di fronte al Tardini. Ma ci sono preoccupazioni perchè gli scontri sono avvenuti nelle vicinanze di un cantiere per il ripristino del manto stradale dove alcuni tifosi avrebbero preso dei sassi.

MILLE TIFOSI NERAZZURRI NELLO STADIO - Sono circa mille i tifosi dell'Inter presenti all'interno dello stadio Tardini nonostante il divieto imposto loro dal prefetto di Parma, Paolo Scarpis. Gli ultrà dell'Inter sono radunati nel settore di fianco a quello normalmente destinato alla curva ospite e sono quindi a diretto contatto con il resto degli spettatori dello stadio. Fra le bandiere nerazzurre spunta anche uno striscione con la scritta «Vergogna» e in piccolo «Lega, Figc, Stampa, Tv» firma dei destinatari dello striscione.

OPERATORE TV PARMA - E al termine dell'incontro fra Parma e Inter un cameraman di Tv Parma è stato aggredito a calci e pugni da alcuni tifosi nerazzurri. All'esterno dello stadio l'operatore stava iniziando a fare alcune riprese dei festeggiamenti, quando alle spalle è stato raggiunto da alcuni «tifosi» che prima hanno cercato di strappargli dalle mani la telecamera, poi lo hanno aggredito colpendolo anche con dei bastoni. L'operatore è riuscito alla fine a fuggire, grazie anche all'intervento della polizia.

CATANIA - Da registrare qualche intemperanza tra i tifosi anche a Catania, dove è in programma l'altra gara decisiva del campionato, quella fra la squadra siciliana contro la Roma, il pullman dei giallorossi è stato danneggiato all'ingresso allo stadio: il finestrino dal lato dell'autista è stato mandato in frantumi.


18 maggio 2008

da corriere.it
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