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Autore Discussione: A qualcuno piace trans  (Letto 2612 volte)
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« inserito:: Maggio 14, 2008, 06:49:45 pm »

A qualcuno piace trans

di Stefania Rossini


Cercano uomini travestiti da donna per nascondere anche a se stessi cosa desiderano davvero. Caso Ronaldo: parla la psicoanalista. Colloquio con Simona Argentieri  Uomini ricchi e famosi, spesso belli e giovani, scoperti mentre cercano l'eros a pagamento in altri uomini travestiti da donne. Uomini che potrebbero avere le donne, e anche gli uomini, più desiderabili del mondo che si appartano con uno, due, tre viados. Dopo Lapo Elkann e il clamoroso festino che quasi gli costò la vita, dopo Silvio Sircana fotografato in un viale di prostituzione maschile, ora tocca a un mito del calcio mondiale, Ronaldo, oggi stella del Milan, che finisce in un commissariato di Rio per una lite sull'onorario di Andreia, e Camilla, e Veida. È un serial malinconico e un po' scontato che rimanda però a numeri di massa (in Italia sono circa 5 mila i prostituti in abiti femminili) e che, nei cuori semplici, si accompagna alla domanda di sempre: perché gli uomini hanno questi desideri? Giriamo l'interrogativo alla psicoanalista Simona Argentieri, studiosa delle identità di genere e recente autrice del saggio 'L'ambiguità' (Einaudi).

Senza preamboli, Argentieri. Perché gli uomini cercano il sesso con i travestiti?
"Per mascherare anche a se stessi che vanno cercando un maschio, per fingere anche con se stessi di essere sorpresi quando scoprono che quella creatura con un aspetto esageratamente femminile ha un pene".

È una sorpresa piacevole?
"È ciò che volevano. Nella collusione con il prostituto, che conosce benissimo il gioco di falso disvelamento, possono raccontarsi di essere stati imbrogliati, di aver voluto una donna ed essersi ritrovati, loro malgrado, con un uomo".

Si nascondono di essere omosessuali?
"No, tutt'altro. L'omosessualità è qualcosa di molto più definito ed evoluto psicologicamente. L'omosessuale sa cosa vuole e cosa non gli piace. Qui siamo in un'area più primitiva e confusa, che ha la sua radice in uno stadio del processo di sviluppo in cui ciascuno di noi non aveva chiara la differenza tra maschile e femminile".

Insomma degli immaturi?
"Anche questa è una definizione generica. Per certe persone questo tipo di esperienze sono marginali ed episodiche. Rispondono a un funzionamento scisso e saltuario della personalità e sono molti gli uomini che per il resto conducono un'esistenza abbastanza tranquilla. Aggiungo che spesso questi incontri non si traducono in atti sessuali".

Davvero? Tanta fatica per nulla?
"Tanta fatica, e tanto rischio, per parlare, guardare, accontentarsi del momento del disvelamento, lasciarsi andare grazie allo pseudo rapporto creato dal denaro. Non c'è schema fisso. Quello che comunque ne risulta è la difficoltà dei maschi di incontrarsi con il corpo femminile. Trovare una creatura che sembra una donna ma ha il pene gli permette di eludere l'angoscia del rapporto con la donna vera e l'angoscia di castrazione".

Questo è un problema di sempre, non spiega perché oggi il fenomeno sia così diffuso.
"Mi viene voglia di risponderle: 'È il mercato'. Ma le dico, più seriamente, che la maggiore tolleranza sociale permette ai problemi di sempre di trovare soluzioni, per così dire, facilitate. Del resto questa è un'epoca in cui la regressione verso l'indifferenziato domina in tutti i campi, non solo in quello sessuale".

A che cosa si riferisce?
"A un mondo di indistizione che va dagli aspetti banali del vestire all'organizzazione delle funzioni. La fine della rigida separazione dei ruoli sessuali ha portato molti effetti positivi, ammorbidito le differenze, emancipato la donna e consentito agli uomini debolezze e tenerezze. Ma ha anche il torto di aver facilitato, non tanto le organizzazioni evolutivamente paritarie, quanto quelle regressivamente indifferenziate".

Che dice la psicoanalisi sul crescente numero di transessuali e travestiti sulle strade?
"Ci tiene prima di tutto a distinguere, sottraendosi alla confusione e al ricatto delle ideologie. Il travestito è un uomo che indossa abiti femminili ma vuole mantenere la sua corporeità maschile. Il transessuale odia il suo corpo di sesso maschile o femminile e desidera disperatamente di modificarlo. Difficile inserire la prostituzione stradale in una di queste due nette categorie".

Ci si traveste per necessità di mercato?
"Sì, spesso queste persone non sono spinte da disturbi dell'identità di genere, ma dalla necessità. Con i poveri mezzi del loro corpo, rincorrono un lavoro. E hanno scelto quel lavoro".

(14 maggio 2008)


da espresso.repubblica.it
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