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Autore Discussione: Vicenza è il capoluogo più inquinato del Veneto  (Letto 2682 volte)
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« inserito:: Maggio 07, 2008, 11:46:42 pm »

SMOG DA RECORD 

Vicenza è il capoluogo più inquinato del Veneto
 
 
Vicenza

D'estate lo smog non va in vacanza. Lo dimostrano i dati relativi alle polveri sottili, note anche come pm10, che, seppur sotto controllo, a Vicenza nelle ultime settimane hanno sfiorato i livelli di guardia. Intanto la città ha un triste primato: quello del capoluogo di provincia più inquinato del Veneto. Dall'inizio dell'anno, i limiti consentiti sono stati superati per 61 volte, contro i 58 di Venezia, i 57 di Padova e i 52 di Verona e Treviso. E dietro l'angolo, ecco un altro gas nocivo: l'ozono. Ma il nuovo sindaco berico Achille Variati non fa sconti: «Quello dello smog è un problema che mi preoccupa. Ho sempre detto che sono a favore di un sistema di trasporto pubblico a basso impatto ambientale. L'inquinamento è subdolo, perché non si avverte». Insomma, per il primo cittadino, quando il problema pm10 si riproporrà, cioè in autunno e inverno, il Comune «non avrà paura di prendere provvedimenti», se saranno necessari.

Nel frattempo, le polveri fini presentano il conto salato di una stagione fredda durante la quale è stato speso l'intero "bonus" concesso a ogni città per non essere fuorilegge. I capoluoghi non dovrebbero superare il limite di 50 microgrammi di pm10 per metro cubo d'aria per più di 35 volte in un anno. Livello che a Vicenza è già stato quasi raddoppiato. Ma c'è di più. Le concentrazioni medie di polveri sottili, rilevate dalle centraline di San Felice e via Spalato, registrano rispettivamente 53 e 51 microgrammi. Negli ultimi anni, l'amministrazione targata Enrico Hllweck aveva scelto di far fronte all'emergenza inquinamento con il blocco delle auto più vecchie. Il progetto non aveva dato i risultati sperati, tanto che i pm10 avevano raggiunto livelli record. Che soluzioni individuerà il nuovo esecutivo di Palazzo Trissino? «Non ho ancora affrontato la questione, ma la salute è un diritto di tutti i cittadini», chiarisce Variati.

Nel corso di questo mese scatterà infine il monitoraggio dell'ozono, che riaffiora puntualmente con caldo e sole. Si tratta di un gas prodotto non dall'attività dell'uomo, ma da reazioni fotochimiche di altri inquinanti (la soglia di allarme è fissata a 360 microgrammi). Le sorgenti sono i veicoli a motore, le centrali termoelettriche, le industrie, i solventi chimici e i processi di combustione. Tra gli effetti sulla salute, le irritazioni a occhi, naso, gola e apparato respiratorio, tosse e senso di pressione sul torace.

Roberto Cervellin
 
da gazzettino.quinordest.it
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