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Autore Discussione: Piero Sansonetti. Il disastro del discorso di Fini.  (Letto 2031 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Maggio 07, 2008, 04:03:47 pm »

C'è un partito trasversale e "mutante".

Uno dei suoi leader (Calderoli) sarà ministro

Il disastro del discorso di Fini.

Bisogna che la sinistra reagisca: andiamo a Verona a manifestare
 
L'Italia sotto il tiro della destra radicale
 
 

Piero Sansonetti

In Italia c'è una destra radicale molto forte, aggressiva, che sta assumendo un ruolo politico sempre più vistoso, perché condiziona i partiti, l'opinione pubblica, i giornali. Inizia ad avere un peso nell'intellettualità. Riesce a spostare l'asse della discussione pubblica, ad attirare forze e idee nel proprio campo, a smontare, pezzo a pezzo, la grande costruzione dello "spirito pubblico" che le correnti di pensiero laiche, cattoliche, liberali, comuniste e socialiste avevano realizzato negli ultimi sessant'anni, a partire dalla resistenza e dalla Costituzione. La destra radicale è una forza trasversale e anche un po' mutevole, camaleontica, che passa dentro tutti i partiti del centrodestra, talvolta si insinua anche al centro, è fortemente rappresentata in alcuni giornali. E' molto più forte di tutte le destre radicali europee. Già prima delle elezioni di aprile era la destra radicale più forte d'Europa, ora ha ulteriormente allargato il so potere ed è in grado di mettere la sua impronta, con molta decisione, sul governo.
Dove sta questa destra? Principalmente nella Lega, in alcuni settori della Lega, essenzialmente in quelli legati più alle idee xenofobe che ai problemi sociali o alle battaglie federaliste. Per fare qualche nome: Gentilini, Gobbo (i due sindaci di Treviso) e poi Borghezio, Calderoli (futuro ministro), il sindaco di Verona Tosi. Ma entra anche in Forza Italia, e soprattutto in An. Si sa che An ha radici fasciste, e non c'è da stupirsi che alcuni suoi settori fatichino a digerire la svolta liberale di Fiuggi, del 1995. Stupisce di più quando a sostenere le posizioni della destra radicale ed estremista sono i leader nazionali di An, o addirittura, come è successo lunedì, il suo comandante in capo, cioè Fini.
Noi su questo giornale - che è un giornale decisamente laico, un po' spregiudicato; molti compagni pensano che sia troppo spregiudicato… - avevamo recentemente lodato Gianfranco Fini per alcune posizioni che ci erano sembrate decisamente avanzate sul tema dell'uguaglianza e sul '68. Ci siamo presi qualche contumelia da alcuni lettori, anche qualche insulto sul web, ma abbiamo tenuto il punto.


07/05/2008
 
da liberazione.it
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