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« inserito:: Ottobre 08, 2007, 10:30:31 pm » |
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8/10/2007 (7:55)
E Tonino flirta con la rossa Michela Vittoria Brambilla «I partiti tradizionali sono finiti, Michela è una grande novità»
UGO MAGRI ROMA
Peccato non fosse lì Corona, con uno dei suoi paparazzi, a coglierli sul fatto: Michela Vittoria Brambilla e Tonino Di Pietro che fingono di congedarsi davanti ai cronisti e invece s’infilano furtivi all’Hosteria del Pavone, nei vicoli di Vasto. Lei, la «rossa» favorita del Cavaliere, tacchi altissimi, tailleur attillato color prugna e lunga scia di profumo. Lui, non più quel «macho» che si presentava un tempo con la barba lunga davanti alle telecamere, ma ancora dotato di un rustico fascino molisano. Non ci fosse la politica di mezzo, chissà quante chiacchiere osé sul Silvio tradito, proprio lui che aveva una fama di grande tombeur...
Pare invece che i due abbiano davvero parlato di affari. Solo ed esclusivamente. E che pure Berlusconi, sebbene segnalato nella sua villa in Sardegna, fosse lì al tavolo presente in spiritu. Perché è chiaro che se tu sussurri una cosa a MVB, è come se l’avessi detta a lui. E viceversa: in quanto mai la presidentessa dei Circoli si prenderebbe la libertà di parlare senza avere prima informato il Capo. Tra un boccone di gamberi al lardo e un bicchiere di vino Pecorino doc, insomma, è sbocciato un flirt politico «à trois».
Mentre tornava in macchina verso casa, nel primo pomeriggio, Michela era su di giri. Un po’ per il suo personale trionfo di sabato, quando aveva riempito di fan il più grande capannone della Fiera di Roma («Solo con i pullman, sono arrivati in 12.600, più tutti quelli venuti in macchina per conto loro: sfido chi mi critica a fare altrettanto...»). Ma anche per il buon esito di una missione politica che la proietta al centro dei giochi. Non più la «pescivendola», l’erede illegittima di Forza Italia, che da quel partito non ha ricevuto ieri neppure una telefonata di congratulazioni (a parte gli amici storici, Pera e Frattini), bensì una protagonista delle trame più segrete, la Mata Hari del Cavaliere che si scambia i numeri di telefono, e magari qualche informazione, con un leader dell’altra sponda.
Ma pure Tonino, ieri pomeriggio, era parecchio soddisfatto del tête-à-tête. «Lei è una che ci mette la faccia, che rischia in proprio nel tentativo di portare nuova linfa dentro Forza Italia. Piaccia o non piaccia, la Brambilla sta facendo qualcosa di simile all’Italia dei Valori: costruisce un movimento di persone che erano fuori dalla politica o scacciate dagli apparati. Io sto dall’altra parte, ma se Forza Italia si desse dirigenti diversi da quelli che si mettono sotto l’ombrello di Berlusconi... Certo, sarebbe un gran bene per il paese».
Il solo fatto che Di Pietro abbia invitato MVB a Vasto, per la Festa dell’Idv, e che lei sia accorsa (sia pure con un’ora di ritardo) al dibattito con Salvi e Alemanno, è già prova di corteggiamento politico. O di seduzione. Gli astanti l’hanno acclamata come una star hollywoodiana, centinaia di foto ricordo e autografi. Di Pietro le ha donato un bouquet floreale. E poi, nel comizio di chiusura a Palazzo Davalos, l’ha additata quale modello da imitare: «Bisogna andare oltre i partiti tradizionali, è questo che chiedono i cittadini. Avete sentito che cosa ha detto poco fa la Brambilla? “Io non sono di Forza Italia, io rappresento i Circoli”... Ecco la strada giusta!». Pare che, a livello locale, già ci siano numerose contaminazioni in atto tra i Circoli brambilliani e quelli dipietristi. E in fondo, perché stupirsi? Sono due facce della stessa luna, due modi per attingere al vasto mare dell’antipolitica, l’Italia arrabbiata e un po’ «coatta» che dà l’assalto ai partiti parrucconi.
da lastampa.it
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