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Autore Discussione: PATOLOGIE INTESTINALI Assedio alle cellule  (Letto 2740 volte)
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« inserito:: Luglio 08, 2007, 11:59:17 am »

 
SALUTE

PATOLOGIE INTESTINALI

Assedio alle cellule
di Roberta Villa
 
Dagli assedi alle cittadelle medioevali alla lotta contro le malattie, la strategia di tagliare i viveri al nemico funziona sempre. Così anche le cellule soccombono se vengono private dell'ossigeno e delle sostanze nutritizie di cui vengono rifornite dai vasi sanguigni. L'idea è già stata sfruttata contro il cancro e le artriti; ora un gruppo di ricercatori di gastroenterologia dell'Humanitas di Rozzano, in collaborazione con Claudio Fiocchi della Cleveland Clinic, nell'Ohio, hanno seguito questa strada per combattere le malattie infiammatorie intestinali, cioè la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn, patologie che provocano gravi danni alle pareti dell'intestino e che condizionano in maniera molto seria la qualità di vita di circa quattro milioni di persone in tutto il mondo.

Gli scienziati hanno in un primo tempo pubblicato sulla rivista 'Gastroenterology' un lavoro che dimostrava l'importanza del ruolo svolto dalla formazione dei nuovi vasi sanguigni nel processo infiammatorio alla base di entrambe queste malattie. Poi, dalle pagine di un altro importante giornale, 'Gut', hanno lanciato la proposta di sfruttare questa caratteristica per curare la malattia: "Esiste nei topi una forma sperimentale di colite che rappresenta un ottimo modello di studio per la forma umana", spiega Silvio Danese, ricercatore del Centro di ricerca per le malattie infiammatorie croniche intestinali dell'istituto milanese. "A questi animali abbiamo somministrato un farmaco utilizzato in oncologia per bloccare lo sviluppo dei tumori, ottenendo ottimi risultati". I gastroenterologi sperano ora di poter presto provare sull'uomo un medicinale che agisce nello stesso modo sui tumori del colon e che si chiama bevacizumab: "Nella lotta contro il cancro è stato utilizzato solo come terapia a breve termine, mentre nelle malattie infiammatorie intestinali, che sono croniche, il suo uso andrebbe prolungato per anni", precisa Danese: "Ecco perché per passare all'uso pratico occorre attendere i risultati di uno studio di sicurezza a lungo termine che i National Institutes of Health hanno appena finanziato".
 
da espressonline
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