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Autore Discussione: SBAGLIANO DI NUOVO O SI FANNO LE S.... MENTALI?  (Letto 2172 volte)
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« inserito:: Settembre 07, 2014, 05:49:46 pm »

La minoranza Pd: "Via il pareggio di bilancio dalla Costituzione"
Fassina e D'Attorre, con altri deputati, presenteranno un emendamento al ddl sulle riforme per togliere il vincolo introdotto con il fiscal compact. "Pronti a trasformarlo in progetto di legge se non fosse accolto". La replica di Giachetti: "Ma nel 2012 lo votarono. Il ritorno dei compagni che sbagliano?"
   
ROMA - Un emendamento al ddl sulle riforme per togliere dall'articolo 81 della Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio, introdotto con il Fiscal Compact. Lo presenteranno alla Camera alcuni deputati della minoranza del Pd, tra cui Stefano Fassina, Giuseppe Lauricella e Alfredo D'Attorre.

"Presenteremo un emendamento al ddl del governo - ha spiegato all'Ansa Stefano Fassina - che abbiamo preparato assieme ad Alfredo D'Attorre e ad altri colleghi, che modifica il comma 2 dell'articolo 81, in modo che sia possibile l'indebitamento da parte dello Stato per fare degli investimenti. D'altra parte è in linea con quanto dice Renzi".

"Questo emendamento - spiega Lauricella - è coerente con le intenzioni di Renzi: se si vuole tentare di cambiare la politica economia in Europa, se si vuole portare avanti una politica di investimenti di stampo keynesiano, allora non c'è dubbio che il ragionamento sull'articolo 81 è centrale. Aver inserito nel 2012 l'obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, è stata una contraddizione, perché la nostra Costituzione ha invece una impostazione keynesiana, incentrata sul lavoro; fu una iniziativa di Monti per stravolgere la Costituzione per sostituirla con l'austerità e il taglio indiscriminato della spesa".

L'emendamento, continua Lauricella, "modifica l'articolo 81 della Carta, e tutti gli altri consequenziali con l'obbligo del pareggio di bilancio, come l'articolo 119 sugli Enti locali, e il patto di stabilità interno". Lauricella, che è un costituzionalista, amplia il discorso rispetto al piano economico: "Il pareggio di bilancio, insieme alla riforma del bicameralismo e alla nuova legge elettorale intacca la nostra democrazia: la riforma del Senato e l'Italicum concentrano infatti il potere sull'esecutivo. Allora avremo l'Ue che detta le regole a livello economico, il governo che le traspone in Italia e il Parlamento ratifica".

Emendamento già presentato al Senato. Se, poi, non dovesse essere accolto perché estraneo alla materia, come già accaduto al Senato, i deputati si dicono pronti a trasformarlo in un progetto di legge. "Noi avevamo già presentato al Senato un emendamento del genere", spiega D'Attorre all'AGI, "ed era stato dichiarato non attinente al titolo V, allora in discussione". Si tratterebbe, spiega ancora D'Attorre, "di modificare la riforma della costituzione del 2012 che conteneva il principio del pareggio di bilancio, rendendo possibile a livello costituzionale ciò che chiediamo a livello europeo, cioè scomputare le spese infrastrutturali dal deficit, rendendo il ricorso all'indebitamento possibile quando questo abbia come obiettivo l'investimento con funzione economica anticiclica, così da contrastare il rischio di recessione".

La replica di Giachetti. La riforma dell'articolo 81, con l'introduzione dell'obbligo del pareggio di bilancio, "nel 2012 fu votato dal PD con Bersani Segretario e Stefano Fassina responsabile economia. Il ritorno dei compagni che sbagliano?!". Lo scrive su Twitter Roberto Giachetti, commentando l'iniziativa dei deputati bersaniani.

Da - http://www.repubblica.it/politica/2014/09/02/news/fiscal_compact_riforme-94887713/?ref=HREC1-2
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