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Autore Discussione: Primo attacco a l'Unità con "consiglio" a Veltroni  (Letto 3286 volte)
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« inserito:: Aprile 16, 2008, 06:27:09 pm »

Primo attacco a l'Unità con "consiglio" a Veltroni


La vittoria elettorale non frena le vendette del Cavaliere, che inizia dal principale nemico del leader del Pdl, l'Unità.
Il giornale del Partito democratico ha sempre avuto una posizione netta nei suoi confronti e questo non va giù a Berlusconi. «Le accuse dell'Unità di questa mattina nei miei confronti - sentenzia Berlusconi - sono veramente offensive anche per il nuovo corso che io rappresento». Il Cavaliere, che da una settimana ha occupato ogni trasmissione televisiva a carattere politico e che lunedì telefonava a tutti i network tv, è intervenuto anche in diretta a "Uno Mattina". Nel suo lungo e solito sproloquio, Berlusconi ha elargito grandi verità, e poi è esploso in un'invettiva contro il nostro giornale.

Il Cavaliere ha attaccato tutti i commenti de l'Unità di martedì mattina, sentenziando che questi sono la strada da non percorrere se si vuole aprire il dialogo. Berlusconi ha chiesto al Pd di «mantenere una coerenza sui punti del suo programma sovrapponibili a quello del Pdl». Berlusconi si è compiaciuto di se stesso e ha sbottato in un ultimatum al Partito democratico: se vuole il dialogo «dismetta certe posizioni di contrasto come quella fatta propria oggi dall'Unità».

Ad andar di traverso al Cavaliere sono probabilmente articoli come l'editoriale del direttore, Antonio Padellaro, che evidenzia verità conosciute da tutti: «Il terzo ritorno di Berlusconi a palazzo Chigi ci spaventa per una serie infinita di motivi che proveremo a sintetizzare», scrive Padellaro.
«Perché il vecchio-nuovo premier sarà scortato e controllato dall'esercito leghista che farà pesare ogni giorno sul tavolo delle decisioni la ricca messe di voti rastrellata in tutto il Nord-est». «Quanto resisterà il cartello elettorale del Pdl alle spallate secessioniste del Carroccio?», si domanda Padellaro. «Pensiamo non a lungo anche perché al Senato i numeri della maggioranza non sono tali da garantire al governo sonni tranquilli. E non certo per cinque lunghi anni».

Solo il pensiero che qualcuno possa minare il suo "governo di cinque anni", spaventa evidentemente Silvio Berlusconi tanto da fargli perdere le staffe davanti a milioni di italiani.

Pubblicato il: 15.04.08
Modificato il: 15.04.08 alle ore 19.22   
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« Risposta #1 inserito:: Aprile 16, 2008, 06:28:28 pm »

Mentre lui straparla...

Maria Novella Oppo


Va in onda il brutto remake di un film già orrendo di suo. Berlusconi, secondo copione, telefona su tutte le reti e, mentre lui straparla, conduttori e ospiti fanno la faccia da strapirla.

Alcuni perché gli riesce naturale, altri per l’imbarazzo di quella voce che piove dal cielo.

Mentre Giuliano Ferrara che, per via della sua inamovibilità, ai programmi altrui partecipa quasi sempre da lontano, ha già eletto re Berlusconi. Benché neanche i re, nei paesi civili (e perfino in quelli incivili), detengano mezzi di comunicazione. E non si è mai visto in nessun paese civile (e neanche in quelli incivili) che un dipendente incoroni il suo padrone.

Tanto più che il dipendente in questione, come unico titolo di merito può vantare quello di essersi beccato milioni di pernacchie. Anche se la sconfitta di Ferrara non può certo consolarci della nostra. E fa disperare il pensiero che tanti più intelligenti di lui abbiano firmato appelli meno ascoltati del grugnito di Calderoli. Nella monarchia televisiva tira più un pelo di porco che tutta la cultura repubblicana.


Pubblicato il: 16.04.08
Modificato il: 16.04.08 alle ore 8.19   
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« Risposta #2 inserito:: Aprile 17, 2008, 08:50:23 pm »

Nuovo attacco di Berlusconi all'Unità: altre calunnie


Vinte le elezioni, si regolano i conti con chi è scomodo. Questo deve pensare Silvio Berlusconi, che da lunedì non fa altro che attaccare il suo più grande nemico, quello che non lo fa dormire la notte dal lontano 1994, quando scese in politica: il nostro giornale, l´Unità. Non contento di aver attaccato il quotidiano in ogni occasione possibile, non risparmiando neanche i suoi giornalisti in conferenza stampa, il Cavaliere ora dice basta.

«Mi augurerei che finita la campagna elettorale si ritornasse alla oggettività delle cronache», arriva a dire. Il leader del Pdl lasciando palazzo Grazioli ha avuto il tempo di soffermarsi su quello che sarebbe un ennesimo attacco contro di lui, infondato a su dire. «L´Unità stamattina titola ancora con le parole di una signora del governo spagnolo. È un'altra calunnia nei miei confronti».

Il Cavaliere si riferisce alla Strisciarossa, in cui è riportata fedelmente la dichiarazione che mercoledì 15 ha rilasciato a Radio MonteCarlo: «Zapatero ha fatto un governo troppo rosa che noi non possiamo fare anche perché in Italia c´è una prevalenza di uomini». In un altro momento, rispondendo a una giornalista spagnola sul nuovo governo di Zapatero, Berlusconi, aveva rincarato la dose: il governo Zapatero ha una forte presenza femminile? «Se l'è voluta e ora dovrà guidarle...».

Riportata nella Strisciarossa anche la logica risposta, espressa da chi era stato chiamato in causa da quelle frasi. «Le parole di Berlusconi sono un´offesa», ha risposto Magdalena Alvarez, neo ministro spagnolo delle Infrastrutture. «Lui non avrà mai questo problema, perché molte donne non vorrebbero lavorare con un politico che pensa questo delle donne. Noi in molte non entreremmo mai in un governo presieduto da Berlusconi».

Questi sono i fatti, pura cronaca, riportata anche dalle agenzie italiane. Eppure il Cavaliere arriva a dire che non c´è stata "oggettività delle cronache". Di più.«Ho fatto dare dal mio ufficio stampa le esatte parole che ho pronunciato – ha aggiunto Berlusconi – nel corso della conferenza stampa di ieri» sulla presenza di ministri donne nel governo spagnolo. «Ed erano soltanto parole di riconoscimento, di elogio e di grande attenzione di ciò che la maggioranza rosa del governo spagnolo potrà fare e noi la seguiremo con molta attenzione». Per questo, dice insistentemente Berlsuconi, sarebbe opportuno che «si finisse di trasformare ciò che dico. Io sono stato accusato durante la campagna elettorale di tutta una serie di cose che sono state riportate in modo distorto rispetto a come io le avevo dette e soprattutto al significato che avevano». Strano però che il Cavaliere sia l´unico a cui accadono queste cose.

Pubblicato il: 17.04.08
Modificato il: 17.04.08 alle ore 14.09   
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