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Autore Discussione: PAURE BIPARTISAN. Bresso: "Tutti chiedono più sicurezza"  (Letto 3092 volte)
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« inserito:: Marzo 30, 2008, 04:26:16 pm »

28/3/2008 (11:56) - PAURE BIPARTISAN

Bresso: "Tutti chiedono più sicurezza"
 
La presidente Bresso entra nella casa della famiglia Biondo
 
Nei tinelli a parlare di ordine pubblico

MAURIZIO TROPEANO


Mercedes Bresso, complici i giovani responsabili del circolo Pd del quartiere 7, si reinventa il porta a porta - «ma non quello di Vespa» - per illustrare il programma del Pd ai cittadini. E così al posto del salotto del conduttore televisivo c’è il tinello della famiglia di Carmine Tampone di via Cottolengo 25 oppure il salone con acquario della famiglia Biondo di strada del Meisino 22. Seduti in prima fila non ci sono i segretari di partito ma i condomini e amici fatti arrivare con il passa parola. Sui tavoli pasticcini, tè freddo e spumanti. La presidente dovrebbe tradurre il Veltroni pensiero ma a chi vive nella casa del Comune gestita dall’Atc dietro Porta Palazzo o negli appartamenti all’interno del parco interessa un argomento principe: la sicurezza.

Certo i problemi degli inquilini sono diversi e sono lo specchio di due Torino. E così malgrado il signor Tampone si sforzi di affrontare i nodi del programma i suoi vicini di via Cottolengo approfittano della presenza della zarina e parlano a ruota libera: «Qui la domenica mattina viviamo agli arresti domiciliari fino al primo pomeriggio». La colpa? «La funzione religiosa che si svolge nella chiesa ortodossa e che richiama migliaia di romeni e che trasforma queste vie in un suk dove si vende di tutto e dove la nostra sicurezza è a rischio». Nel corso degli anni qualcosa è cambiato in meglio ma «noi continuiamo ad avere paura».

Nel programma di Veltroni c’è un capitolo dedicato alla questione ma qui servono fatti e allora la presidente spiega che «la legge sulla sicurezza approvata dalla Regione assegna dei fondi per le forze dell’ordine e allora chiederemo al prefetto e al sindaco di Torino di approntare uno specifico piano di sicurezza legato alle aree paramercatali perché il problema riguarda anche piazza Madama Cristina». A garantire che quelle della Bresso non sono promesse da marinaio fatte in campagna elettorale si impegnano Manuele Durante, Paola Parmento e Luca Deri i responsabili del circolo.

Bresso ha il tempo per mangiare un pasticcino e poi via di corsa verso strada del Meisino. Cambia il contesto ma non i problemi: «Abbiamo la fortuna di avere il parco regionale ma non è possibile avere più sorveglianza? Perché io ho paura ad andarci da sola», chiede una signora dallo spiccato accento francese ospite della famiglia Biondo. E Bresso rispolvera i fondi della legge regionale per garantire più uomini e mezzi alle forze dell’ordine con la possibilità di «usare una parte di quelle risorse per acquistare strumenti tecnologici da installare nei parchi che permettono alle forze dell’ordine di intervenire in pochi minuti». E poi i rifiuti: «Presidente ma corriamo il rischio di finire come a Napoli?». La risposta è secca: «No perché abbiamo adottato una politica diversa che però dobbiamo mantenere».

L’ultima tappa di questo porta a porta guidato prevede la visita al centro incontri di corso Belgio 91 dove tutti sono impegnati a giocare a carte. La prima domanda è «ma sta Tav la fate o non la fate». «Certo che la facciamo», risponde. E poi si chiede che cosa farà il Pd per ridurre i privilegi della Casta: «Riduzione del numero dei parlamentari, equiparazione degli stipendi degli europarlamentari a quelli del resto d’Europa...». Chissà, forse è la volta buona per illustrare il programma veltroniano. Domande? «Dateci sicurezza».

da lastampa.it
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« Risposta #1 inserito:: Marzo 30, 2008, 04:28:04 pm »

28/3/2008 (11:50) - PAURE BIPARTISAN

Ghigo: "La nostra gente è disperata"
 
l'ex governatore del Piemonte ha trascorso la mattinata di ieri tra le bancarelle del mercato

Al mercato tra carciofi e pensioni da fame

BEPPE MINELLO


Ad Antonietta Lauro, cappottino liso e occhi lucidi, non pare vero di avere di fronte «uno di quelli» che non permettono a suo marito, 56 anni con 38 di contributi ma da due senza un lavoro fisso se non qualche ora a fare il facchino per una cooperativa, di «andare in pensione». Ha chiaro che quel signore elegante con un sacchetto di carciofi della Sardegna in mano è del giro del Cavaliere e gli urla: «Glielo dica a Berlusconi di togliere lo scalone, allora sì che lo votiamo».

Enzo Ghigo, senatore uscente e capolista per Palazzo Madama il 13 aprile, prova a buttare lì che lo scalone «l’hanno già tolto...», ma è inutile, la signora Antonietta s’è già allontanata dal mercato di corso Svizzera. Quell’inatteso sfogo, quel mettere in piazza le sue miserie, l’ha sconvolta e c’è da capirla. Del consorte abbiamo detto e confessa al cronista di fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese con 720 euro, due figli e il marito che neppure l’Adecco vuole: «Troppo vecchio, dicono; ma cosa dobbiamo fare in attesa che compia 58 anni e gli diano la pensione?».

Quello della signora Antonietta è un «la» che dà coraggio a Emma Boscarato, 70 anni e un sorriso contagioso, di raccontare del figlio di 45 anni «lasciato a casa dalla ditta tedesca dov’era impiegato: ha due figli di 19 e 16 anni che ancora studiano... cerco di dar loro una mano, ma è veramente dura». Olga De Santis, pure lei settantenne, un figlio che «lavora» alla Bertone e un’altra disoccupata. E’ più disperata che furibonda: «Che vergogna! Parlano di aumenti delle pensioni ma io vivo sempre male». Si tocca il giaccone di similpelle e lo mostra alla vicina: «Indosso vestiti che avranno vent’anni, sempre gli stessi, non posso permettermi altro. La realtà è che abbiamo un piccolo reddito e tutti succhiano da lì. Ci togliessero almeno l’Irpef comunale...».

Un po’ più in là di Enzo Ghigo e del capannello che lo circonda, Angelo Mastrullo, pure lui candidato al Senato per il Pdl, ha il suo da fare a fronteggiare un signore che gli urla: «Ma che c.... avete fatto quando Berlusconi è stato al governo 5 anni?». «Saranno compagni» ironizza Ghigo. In effetti sono compagni socialisti, il partito di Mastrullo giovane. Finisce così a baci e abbracci una istruttiva mattinata tra «la gente» per un disinvolto Ghigo che tra bancarelle e massaie ha fatto la sua figura discettando di, appunto carciofi («Mi piacciono, mi piacciono, se no non avrei scelto Mastrullo come collaboratore...» ride spietato), e «globalizzazione» con la signora Crocetta Realmuto, 18 anni di bancarella di frutta e verdura sulle spalle, che forse è riuscita a farsi una ragione del fatto che lei i prezzi li aumenta, «ma solo perché l’aumentano prima di me i fornitori».

«Prodi ha fatto un macello - la butta in propaganda un Ghigo realmente toccato dalle proteste di massaie e pensionati - il suo governo ha puntato tutto sul contenimento del debito pubblico e sulla fiscalità dimenticandosi della gente che ha perso la speranza».

da lastampa.it
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