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Autore Discussione: Riserve del mondo cattolico sulla lista Ferrara. Un’analisi di Pietro De Marco.  (Letto 2872 volte)
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« inserito:: Marzo 21, 2008, 12:22:18 am »

Ieri 19 marzo 2008, 19.37.32

Le riserve del mondo cattolico sulla lista Ferrara. Un’analisi di Pietro De Marco

Sandro Magister


Interrogato sul no della Chiesa all’aborto, sulla lista antiaborto di Giuliano Ferrara e sugli aborti clandestini di Genova, il segretario generale della conferenza episcopale italiana, Giuseppe Betori, ha così risposto, nella conferenza stampa di martedì 18 marzo:

“Se il voto spesso si orienta sulle urgenze del quotidiano, per i credenti le urgenze vanno proiettate su un orizzonte di grandi valori e tra questi la difesa della vita e la tutela della famiglia tradizionale.

“Il no all’aborto non è una tematica su cui la Chiesa si esprime da oggi: è dal primo secolo che questo contraddistingue la Chiesa rispetto alla società. Il no all’aborto è stato vissuto nei secoli e si è espresso con testimonianze molto diversificate. Fino alle ruote dei conventi, che hanno espresso e possono esprimere ancora oggi un modo per venire incontro alle esigenze delle donne.

“Quello a favore della vita è un valore che trascende ogni tipo di impegno. Non penso che il problema dell’aborto possa essere risolto solo in chiave sociale, sia con una legge, sia attraverso espressioni politiche come una lista: tutto può convergere per affermare il principio della tutela della vita, e tutto può essere d’aiuto per pronunciare un no all’aborto, in questo momento. E tutto, da questo punto di vista, può essere benvenuto.

“Quanto ai fatti di Genova mi ha fatto molto male leggere commentatori che pensano di attribuire al no all’aborto certi comportamenti, che sono l’esito di una mentalità abortista senza confini. È proprio questa mentalità abortista che crede che le modalità della legge vadano travalicate. È una lettura dei fatti del tutto inaccettabile”.

Alla lista Ferrara, Betori dà quindi il benvenuto, pur senza sottoscriverla. Nel campo cattolico organizzato essa è stata comunque accolta con freddezza. Le adesioni sono state solo individuali, mentre hanno negato il loro consenso “Avvenire”, “Famiglia Cristiana”, Radio Maria, Comunione e liberazione. Su “il Giornale” del 29 febbraio, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha argomentato il suo no.

È interessante chiedersi i motivi di queste generali riserve del mondo cattolico. Michele Brambilla ha dato una sua spiegazione, su “il Giornale” del 15 marzo. Ma l’analisi può essere condotta più a fondo. Ed è quanto fa il professor Pietro De Marco con la consueta acutezza e originalità, in questa pagina di www.chiesa: “Ferrara, ovvero un capolavoro sprecato?“.

La tesi di De Marco – che pure ritiene sbagliato costringere la battaglia contro l’aborto nelle strettoie di una lista elettorale – è che il mondo cattolico manifesti qui, più che la virtù della prudenza, la debolezza di una propria cultura, nell’agire politico.

da magister.blogautore.espresso.it
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